12 anni dal naufragio del Concordia, ma il peggiore fu il l'Oria

13.01.2024

Oggi quasi tutti i giornali ricordano Costa Concordia, ovvero la nave naufragata il 13 gennaio 2012 all'Isola del Giglio, l'imbarcazione passeggeri di più grosso tonnellaggio ad aver subito questa sorte.

La sera del 13 gennaio 2012, la nave, in navigazione da Civitavecchia a Savona, a causa di un errore di manovra durante un passaggio sotto costa, urtò il più piccolo degli scogli de Le Scole, situato a circa 500 metri dal porto dell'Isola del Giglio: l'incidente provocò uno squarcio di circa 36 metri nello scafo.

Campo di internamento per militari italiani catturati dai tedeschi dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943. Foto di propaganda di guerra nazista proveniente dal Deutsches Bundesarchiv, firmata "Schwahn".

Circa 4200 persone furono tratte in salvo (in prevalenza mediante le lance di salvataggio, e alcune centinaia, rimaste bloccate a bordo dopo il rovesciamento, mediante motovedette ed elicotteri) e vi furono 32 morti, dei quali 30 corpi furono recuperati tra il momento del naufragio e la fine del marzo 2012; i resti degli ultimi 2 dispersi furono rinvenuti rispettivamente uno nell'ottobre 2013, dopo le operazioni di raddrizzamento per la rimozione della nave, l'altro il 3 novembre 2014, durante le operazioni di smantellamento della nave nel porto di Genova.

Il comandante della nave Francesco Schettino, è stato processato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, naufragio e abbandono di nave e condannato in appello e Cassazione a 16 anni, oltre all'interdizione per 5 anni da tutte le professioni marittime.

Ma forse nessuno sa che questo è il peggiore naufragio coinvolgendo navi o passeggeri italiani, certo naufragi come quello terribile del 17 marzo 1891 che affondò in soli 20 minuti nella baia di Gibilterra la nave Utopia dove perirono o risultarono dispersi 562 degli oltre 880 passeggeri imbarcati, principalmente emigranti italiani diretti negli Stati Uniti d'America, tragedia con gli emigranti italiani diretti in Sud America, anche quella della Principessa Mafalda naufragata il 25 ottobre 1927 a seguito della rottura dell'albero di un'elica, circa 360 morti, da ricordare anche Il Sirio che fu un piroscafo italiano costruito a Glasgow, atto al trasporto di emigranti italiani, varato nel 1883, naufragò nel 1906 di fronte alle coste del Capo Palos a Cartagena nel quale perirono poco meno di 500 persone. Meno vittime, 108, ma non meno grave il naufragio della nave Orazio avvenuto il 21 gennaio 1940, come anche destò grande. sgomento il naufragio dll'Andrea Doria, un transatlantico italiano, tra il 26 luglio 1956 con 45 morti.

Senza contare le tragedie del mare degli emigranti in questi ultimi anni, il peggior naufragio in assoluto con passeggeri italiani e il peggiore di tutti i tempi nel mondo della navigazione, fu quello "DIMENTICATO OGGI" dell'Oria, un piroscafo norvegese naufragato dopo l'armistizio italiano nella seconda guerra mondiale, provocando la morte di oltre 4116 italiani. Si tratta di uno dei peggiori disastri navali della storia dell'umanità, il più grave mai registrato nel Mediterraneo, quello con più morti al mondo.

Il naufragio

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi decisero di trasferire le decine di migliaia di prigionieri dall'isola di Rodi, via mare, verso il continente nei campi di prigionia nazisti. Questi trasferimenti vennero effettuati usando spesso navi commerciali non di tipo "passeggeri", stipando i prigionieri nelle stive oltre ogni limite consentito, e senza nessuna norma di sicurezza. Diverse navi affondarono, per attacco degli Alleati o per incidente, con la morte di circa 15000 soldati.

L'Oria fu tra le navi scelte per il trasporto dei prigionieri italiani.

L'11 febbraio del 1944 partì da Rodi scortata da, diretta al Pireo con a bordo 4046 militari internati (43 ufficiali, 118 sottufficiali, 3885 soldati), 90 tedeschi di guardia o di passaggio, e l'equipaggio, ma l'indomani, colto da una tempesta, naufragò dopo essersi infranto contro l'isolotto di Patroclo (nota anche come Gaidaronisi (isola degli asini). I soccorsi, ostacolati dalle pessime condizioni meteorologiche e giunti pertanto il giorno seguente all'incidente, consentirono di salvare solo 37 italiani, 6 tedeschi, 1 greco, 5 uomini dell'equipaggio, incluso il comandante Bearne Rasmussen e il primo ufficiale di macchina. Tutti gli altri persero la vita.

Insomma ricordiamoci anche di loro ... perché un paese senza memoria non è un paese, ma un gruppo di abitanti e basta.

Djàvlon