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17.04.2023

Non voglio qui fare polemica, anche perché fare polemica con i tribunali dello sport è come discutere con i sordi.

Il rapporto tra processo sportivo e processo penale, tribunali comuni e fallimentari sta creando una serie di stranezze giuridiche, come i condannati per aver rispettato le decisioni dei tribunali civili e fallimentari.

Il delitto nelle competizioni sportive, la non influenza del procedimento penale su quello sportivo, la cooperazione tra organi sportivi e autorità giudiziaria, molte volte inesistente.

Vedi casi come quello della Juventus -15 viziati da una condanna, ancora in discussione, per aver violato una cosa che non è nei reati sportivi ne principalmente in quelli civili e che sta facendo perdere al calcio italiano milioni di euro in abbonamenti TV e stampa specializzata, pur con 6 squadre nei quarti europei e un Napoli esaltante.  

Varese nel basket -16 e rischio retrocessione per dichiarazioni sui conti di cui dicono a Varese non aver colpe, e stiamo parlando di una piazza storica del basket italiano.

E adesso la Reggina -3 per ottemperare alle preclusioni imposte dal Tribunale Fallimentare.

La Società ritiene di avere pieno titolo al proscioglimento in entrambi i deferimenti, avendo la stessa dovuto ottemperare alle preclusioni imposte dal Tribunale Fallimentare in relazione al pagamento dei contributi e degli emolumenti in questione, situazione perfettamente assimilabile a casi analoghi già decisi favorevolmente dal Collegio di Garanzia dello Sport (decisioni nn. 18/2015, 1/2021 e 101/2021)"

La nota della Reggina alla stampa dice "La Reggina prende atto del dispositivo emanato in data odierna dal Tribunale Federale Nazionale presso la FIGC, con il quale sono state irrogate le penalizzazioni di un punto (deferimento n. 668) e di due punti (deferimento n. 669) a carico della stessa". È quanto espresso dalla Reggina in una nota stampa diffusa attraverso il proprio sito ufficiale riguardante la penalizzazione di 3 punti inflitta dal Tribunale Federale Nazionale in data odierna.

"La Società – si legge ancora nella notapur rilevando in termini positivi il fatto che, per la prima voltail Tribunale Federale Nazionale ha irrogato una sanzione inferiore al minimo edittale previsto dall'art. 33.4. del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC, manifesta sin da ora la propria volontà di impugnare la decisione in questione (non appena saranno pubblicate le relative motivazioni) innanzi alla Corte Federale di Appello (nonché al Collegio di Garanzia dello Sport, al TAR Lazio ed al Consiglio di Stato, laddove fosse necessario)". Come previsto, dunque, il club non ha intenzione di fermarsi, anzi tutt'altro.

Il club amaranto, si dice fiducioso di poter avere ragione al Coni. Motivo per cui, come ampiamente ribadito, andrà avanti nel ricorso in ogni ordine a grado, anche fuori dalla Giustizia Sportiva se sarà il caso. Il lavoro è stato fin qui svolto dagli Avvocati Paolo Rodella ed Enrico Lubrano.