Africo un luogo da visitare

02.03.2023

Perché visitare Africo?

Il comune di Africo è diviso in due parti situate a notevole distanza l'una dall'altra. La prima delle due è costituita da un piccolo grumo di case poste nel comune di Bianco, e una parte sulle pendici dell'Aspromonte, dove rimangono i ruderi dei borghi di Africo Vecchio e Casalnuovo, l'altra sul mare.

Il paese nuovo sorge a pochi metri sul livello del mare, a margine di una piccola pianura affacciata sul Mar Ionio. Africo Vecchio, invece, sorge sul versante sinistro del Vallone Casalnuovo, nel Parco nazionale dell'Aspromonte.

Le rovinose alluvioni degli ultimi giorni dell'ottobre 1951 che devastarono quasi tutto il centro di Africo Vecchio e Casalinuovo furono la causa che costrinsero gli abitanti, dopo alloggi di fortuna e varie vicissitudini, a fondare un nuovo paese più vicino al mare.

Quello che resta dell'abitato di Casalinuovo è su una rupe, nei pressi di Africo vecchio, alla destra del torrente Aposcipo. Le tracce dell'origine greca si conservano tutt'oggi nella parlata, anche se mischiata con l'idioma locale. Come Africo, anche Casalinuovo fu gravemente danneggiato dalle alluvioni del '51.

Il nome pare derivi da "Afrikos", cioè esposto al sole. La spiaggia di Africo è incantevole ed incontaminata, e vanta una notissima la scogliera.

Ad Africo recentemente è stato girato il film "Aspromonte, la terra degli ultimi" del regista calabrese Mimmo Calopresti, presentato al Taormina Film Fest. 

Oggi i ruderi dei due paesi di Africo Vecchio e Casalnuovo sono meta di turismo. In realtà niente di nuovo in Italia, se pensiamo che a Roma i turisti vistano il Colosseo con 2000 anni di vita, ma dobbiamo pensare che meno di 30 anni fa questi luoghi erano vivi e pieni di persone. Adesso le case sono raggruppate tra loro e rimangono in piedi solo le mura e alcuni archi di imposta delle case borghesi. Gli edifici maggiormente conservati sono la chiesa di San Nicola in Africo e la chiesa di San Salvatore a Castelnuovo (che a differenza di Africo dove il patrono era ed è San Leo, ne era il patrono), in stile rurale ottocentesco; anche la scuola elementare di Africo si conserva con il cartello in facciata. La caratteristica di alcune abitazioni consiste nell'avere le fondamenta incastrate nelle rocce della montagna.

Nel paese di Africo nuovo l'elemento di interesse è la nuova parrocchia di San Salvatore. Dal 1972 l'icona votiva di San Leo di Africo viene portata in processione nella chiesa del paese vecchio, in segno di devozione San Leo è realmente il patrono e l'anima degli africanesi.

San Leo d'Africo (Leone), denominato anche San Leo di Bova, nacque a Bova tra il X e l'XI secolo da una famiglia del luogo. Di temperamento umile, fin da piccolo si sentì attratto dalla vita monacale e a 12 anni entrò nell'ordine basiliano. Dedicò la sua vita alla contemplazione e alle opere di bene per i poveri. Morì ad Africo, nel monastero da lui stesso fondato. La ricorrenza di San Leo cade il 5 maggio a Bova e l'11 maggio ad Africo dove si svolge la festa e la processione. San Leo d'Africo è Santo Patrono di Africo e Bova.

Ma ad Africo non ci sono solo ruderi da vedere, infatti il sito della Regione Calabria presenta la nuova Africo parlando della sua scogliera, delle cascate Palmarello e della sua gastronomia così:

La scogliera di Africo

La scogliera di Africo è l'ideale per passare qualche giorno in completo relax. Vicinissima al promontorio di Capo Bruzzano, di cui ricalca in parte bellezza e naturalezza, non offre servizi proprio per la sua conformazione geografica che non rende possibile la costruzione di stabilimenti balneari e abitazioni. Lungo questa parte della Costa dei Gelsomini è stato ritrovato un grande masso con dei lineamenti di un volto umano perfettamente definiti. Si tratta di un importante ritrovamento archeologico risalente alla Magna Grecia, come quelli avvenuti a Riace negli anni '70.
Capo Bruzzano può essere raggiunto a piedi da Africo Nuovo. Dalla spiaggia si gode di una bellissima vista direttamente sull'Aspromonte, l'acqua del mare è cristallina e la scogliera ha delle forme bizzarre e fantastiche. La zona circostante è circondata dalla natura incontaminata e si presta a lunghi periodi di relax. Lungo il litorale si possono raggiungere altre spiaggette incastonate nella scogliera, altrettanto meravigliose e selvagge.

Cascate Palmarello

Nel cuore del Parco Nazionale dell'Aspromonte, a 1300 metri di altitudine, si può ammirare la cascata Palmarello, forse la meno conosciuta tra le cascate aspromontane a causa delle difficoltà nel percorrere il ripido e scosceso crinale che consente di raggiungerla, ma non per questo meno spettacolare. Generata dal torrente Aposcipo, il suo salto unico di circa 70/80 metri è il più alto del parco, osservabile da un terrazzo naturale tra la fitta vegetazione di roveri e pini larici. L'acqua purissima sgorga dalla roccia e forma forma un piccolo laghetto ricco di trote. Particolarmente spettacolare ammirare gli spruzzi creati dall'acqua nei periodi di piena.

Gastronomia

Il piatto simbolo della zona non poteva che essere qualcosa di appagante proprio per la sua essenzialità: si tratta dei maccarruni i casa, una pasta fresca fatta in casa di origine magno greca, ottenuta arrotolando l'impasto intorno a un ferro da calza e poi condita con un sugo semplice di pomodoro, oppure con ragù di carne. Da ricordare che la zona di Africo rientra nei territori del Bergamotto di Calabria, divenuto prodotto DOP. Il suo utilizzo in cucina è simile a quello del limone: polpa tagliata a fette e gocce di succo per condire e insaporire. In particolare la polpa del Bergamotto si presta perfettamente per bibite, specialità dolciarie, marmellate, liquori, ma anche per dare un tocco molto particolare a primi e secondi piatti a base di carni, pesce, riso e pasta.