Arghillà: “Mistificare la realtà non è rigenerazione. Un Ecocompattatore non cancella anni di abbandono
Qualcuno dirà: "Ma la notizia è vecchia".
Noi rispondiamo: siamo un settimanale. E come tale, prima di scrivere, valutiamo ciò che dobbiamo dire. Noi analizziamo, investighiamo e poi facciamo la nostra analisi. A volte può sembrare dura, altre volte solo coerente, ma di certo non gridiamo al lupo prima di capire se è davvero un lupo. Semmai ci ripariamo. E gridiamo solo quando il lupo c'è, davvero.
Arghillà, come altri quartieri della città — e in generale come tutta la città — soffre da molti anni problemi continui e strutturali. Eppure, qui si grida alla vittoria per una classifica inesistente che ci esalta, come è accaduto a Bruxelles qualche giorno fa. Poi, però, piangiamo per una classifica disastrosa, quella vera, che riguarda le cose essenziali e di ordinaria amministrazione. E subito dopo, ri-gioiamo per un compattatore.
Ma l'ecocompattatore per la raccolta (se ce li porti, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, (principalmente bottiglie pet) per inziativa di rigenerazione urbana del Consorzio Ecolandia, sostenuto dai fondi Otto per mille della Chiesa Valdese.
Ma questa casetta non è un premio. È un dovere del gestore, del comune di tutti..
Sperando che duri ne non sia subito distrutta, non può essere celebrato come un traguardo dopo anni di disservizi e sofferenze.
Ecco perché era il minimo pubblicare il comunicato stampa del Gruppo Civico "Noi Siamo Arghillà": perché il diritto alla normalità non si festeggia, si pretende.
Djàvlon
COMUNICATO STAMPA
Gruppo Civico Noi Siamo Arghillà: "Mistificare la realtà non è rigenerazione. Un Ecocompattatore non cancella anni di abbandono"
«Proseguono le passerelle istituzionali ad Arghillà ed il Comune continua a brillare di luce non propria: mentre il Vicesindaco Paolo Brunetti e l'Assessore all'Ambiente, Filippo Burrone, festeggiano l'inaugurazione di un Ecocompattatore ad Arghillà, parlando di "rigenerazione urbana" e "grande lavoro di squadra", noi cittadini assistiamo all'ennesimo tentativo di mistificazione della realtà. Perché, mentre si tagliano nastri e si rilasciano dichiarazioni trionfalistiche, ad Arghillà Nord l'emergenza ambientale e sanitaria continua a divorare il quartiere giorno dopo giorno, tra discariche a cielo aperto, roghi tossici, miasmi e degrado diffuso» – esordisce così Patrizia D'Aguì, Presidente del Gruppo Civico "Noi Siamo Arghillà – La Rinascita".
«Ancor più, se consideriamo che questo Ecocompattatore inaugurato non è neppure frutto di un impegno concreto da Comune di Reggio Calabria, bensì rientra nel progetto F.A.T.A (Fuoco, Acqua, Terra, Aria) Comunità',del Consorzio Ecolandia, finanziato con i fondi privati (8x1000 della Chiesa Valdese) e realizzato dalle solite associazioni "amiche" dell'Amministrazione, quelle con cui da anni si scambiano pubblicità reciproche. Il Comune, di fatto, si è limitato a garantire un semplice partenariato istituzionale, senza mettere un solo euro, rafforzando così l'idea che anche gli interventi legati a servizi essenziali vengano ormai delegati alle associazioni di riferimento, in un gioco di ruoli dove la politica abdica alle proprie responsabilità.» – spiega Patrizia D'Aguì.
«Non è questa la rigenerazione che chiediamo da anni. E certamente non è questa l'assunzione di responsabilità che chiedevamo da parte del Comune. Un singolo intervento, seppur utile, non può diventare il pretesto per nascondere sotto il tappeto una situazione che da anni denunciamo con documenti, immagini, manifestazioni e segnalazioni formali rimaste senza risposte. L'Ecocompattatore è un segnale positivo solo in teoria – spiega la Presidente Patrizia D'Aguì – ma, collocato in un contesto di degrado estremo, assume un valore puramente simbolico, se non addirittura propagandistico.»
«Un copione già visto: l'ennesima inaugurazione con tanto di nastro tricolore e sorrisi di circostanza del Vicesindaco Paolo Brunetti e dell'Assessore all'ambiente Burrone, utile solo ad alimentare una narrazione fittizia di rinascita, lontana anni luce dalla realtà quotidiana di Arghillà Nord. Mentre l'Amministrazione comunale racconta di sinergie e risultati, la quotidianità dei residenti di Arghillà Nord resta un incubo: cassonetti stracolmi, incendi notturni, topi, insetti e aria irrespirabile. Una realtà che nessuna inaugurazione può smentire. "È facile accendere i riflettori per un giorno, scattare fotografie e parlare di futuro – continua D'Aguì – ma la verità è che, spenti i microfoni, Arghillà torna invisibile. Da anni a questa parte, nessuna azione strutturale, nessuna pianificazione duratura, nessun piano concreto di bonifica e risanamento ambientale è stato realizzato.»
«Ciò che viene alimentata invece è solo la rassegnazione di chi si sente abbandonato da un sistema cieco e sordo. Ma noi non ci arrenderemo. Noi Siamo Arghillà non smetterà mai di denunciare e di lottare – conclude Patrizia D'Aguì – perché i veri "mostri" da combattere non indossano maschere: sono l'indifferenza, l'inerzia e la vergogna istituzionale.»
NOI SIAMO ARGHILLÀ – La Rinascita
Il Presidente
Patrizia D'Aguì
--- in ogni caso, non è solo una questione di ecocompattatori o di attrezzature, ma di civiltà, educazione e presenza.
Perché le bottiglie e gli altri oggetti di plastica devono arrivare fino alla casetta, portati da qualcuno: e questo, purtroppo, non è affatto scontato, viste le montagne di rifiuti accumulati e non raccolti.
Ancora meno scontato è che poi si faccia davvero la raccolta, e che i fondi ricavati dal riciclo vengano reinvestiti su Arghillà.
Eh sì, pensavate fosse facile?
