Atto vandalico contro la sede di Fratelli d’Italia a Villa San Giovanni

Atto vandalico contro la sede di Fratelli d'Italia a Villa San Giovanni: solidarietà e confronto con i precedenti
Un grave atto vandalico ha colpito la sede del circolo di Fratelli d'Italia a Villa San Giovanni, dove ignoti, nella notte, hanno distrutto la vetrata d'ingresso. L'episodio, pur non avendo provocato danni ingenti dal punto di vista materiale, ha destato profonda indignazione e suscitato un'ondata di condanne e solidarietà da parte del mondo politico locale e provinciale.
Il primo a intervenire è stato il coordinatore cittadino FdI RC, prof.ssa Ersilia Cedro, che in una nota ha definito l'accaduto "un atto di violenza intollerabile":
"Il vile atto vandalico perpetrato contro la vetrina del circolo di Fratelli d'Italia Villa San Giovanni è una violenza intollerabile. Il Coordinamento cittadino FDIRC esprime la più profonda ed incondizionata solidarietà. È inaccettabile che qualcuno possa ricorrere a gesti di brutale odio per esprimere la propria aggressività politica e sociale".
Parole di sostegno sono arrivate anche al presidente di circolo, Antonio Messina, descritto come punto di riferimento per la comunità:
"L'odio non appartiene al nostro credo, sono i valori della legalità, della lealtà, della giustizia e della convivenza pacifica le nostre 'armi'. Siamo e saremo sempre al tuo fianco, caro Antonio, per contrastare ogni forma di violenza e intolleranza, e per difendere i principi che ci uniscono".
Non è la prima volta che Villa San Giovanni è teatro di episodi intimidatori. All'epoca, la politica reagì con fermezza quando a essere colpita fu la sindaca Giusy Caminiti, vittima di un gesto doloso compiuto da ignoti, che tentarono di incendiare il portone d'ingresso del suo studio legale appiccando il fuoco ad alcuni fogli. In quell'occasione, la condanna fu immediata e unanime, con i partiti che la sostenevano pronti a ergersi a paladini della legalità. Una reazione giusta, certamente, ma che per alcuni apparve carica di retorica e forse sproporzionata rispetto alla dinamica stessa dei fatti.
Oggi, ci si aspetta la stessa indignazione, ma con toni meno enfatici e più equilibrati. Perché se è vero che si tratta di atti intimidatori che non vanno mai sottovalutati, è altrettanto vero che i gesti vandalici possono nascere da ragioni e scopi diversi, non sempre legati direttamente allo scontro politico.
La vicenda, quindi, apre un doppio fronte: da un lato la necessità di condannare senza esitazioni qualsiasi forma di violenza, dall'altro l'opportunità di evitare eccessi retorici che rischiano di trasformare questi episodi in terreno di strumentalizzazione politica. Rimane, tuttavia, un dato chiaro e incontestabile: gli atti vandalici non rappresentano mai una forma corretta di protesta, e la comunità civile di Villa San Giovanni, ancora una volta, è chiamata a respingerli con fermezza, senza cadere in divisioni o contrapposizioni sterili.
Andrea Ruggeri