Banca della Parrucca o Banca dell’Autostima

28.05.2023

Villa San Giovanni. La chemioterapia può dare effetti collaterali come nausea, vomito, affaticamento e alopecia, impattando anche sull'immagine di sé dei pazienti oncologici.

Anche se la vita cambia in seguito alla diagnosi o ai trattamenti, poco spazio viene dato a come le relazioni col partner e la sessualità possano modificarsi in relazione ai cambiamenti dell'immagine di sé.

Visto che i capelli rappresentano molte volte un simbolo di bellezza o maturità, la perdita degli stessi rappresenta un evento significativo tale da modificare la percezione di crescita personale, attrattività, accettazione o morte.

Asep Associazione Sociale Estetica Professionale, pone l'attenzione su una delle attività commerciali che sta incrementando sempre di più il suo fatturato, non sempre in modo trasparente.

Si tratta della commercializzazione di capelli destinati alle parrucche per i malati oncologici, i quali a causa di trattamenti invasivi, spesso si ritrovano con problematiche di alopecia, quindi, costretti ad acquistare questi prodotti a prezzi elevati, oppure accontentarsi di parrucche sintetiche, o in ogni caso di qualità inferiore.

Maria Idone Presidente dell'Associazione, già nel 2018, portò avanti una battaglia, riguardo le agevolazioni per l'acquisto di protesi oncologiche (parrucche), per tutte le donne in chemioterapia, con l'accorato appello, alla regione Calabria di occuparsi di una problematica comune a tutti i pazienti affetti da tumore.

Appello accolto dal consigliere regionale Luciana de Francesco, presentando una proposta di legge per "interventi a favore di pazienti oncologici affetti da alopecia", oltre alla detrazione fiscale con risoluzione n. 9/E del 16 febbraio 2010 chiarendo che la parrucca può rientrare tra le spese sanitarie detraibili (detrazione Irpef del 19 per cento, ai sensi dell'art. 15, comma 1, lett).

Dopo varie ricerche in collaborazione con l'associazione, Hair and Makeup Reghium Team, presieduta da Gianni Sorci, esperto di tricologia, Maria ci spiega dell'esistenza di un mercato, di chi cerca o vende capelli veri.

Sorci, Afferma che la costruzione di una parrucca inizia con la scelta della materia prima.

Un chilo di capelli chiari, lisci e lunghi 50 centimetri, e di ottima qualità, sono pagati sul mercato, fino a 2mila euro, con le stesse caratteristiche, ma di soli 20 centimetri, hanno un prezzo che si aggira intorno a 450 euro.

Tutto ciò necessità d'attenzione da parte delle autorità competenti in modo tale da evitare speculazioni, a danno di chi sta subendo un trauma fisico e psicologico.

Il mercato dell'inganno, capitanato da gente senza scrupoli non guarda in faccia nessuno, a discapito di chi sta soffrendo.

Importante iniziativa è la 'Banca della Parrucca', dove le parrucche non più utilizzate vengono rigenerate e messe a disposizione dei pazienti che ne abbiano necessità".

La perdita di capelli come una conseguenza logica del trattamento oncologico è per le donne una situazione difficile e sono maggiormente predisposte all'uso di parrucche, anche per evitare lo stigma sociale di malato e per non perdere la propria identità.