Campi Flegrei, la terra trema: cosa succede in caso di eruzione?

13.03.2025

Analisi e sintesi sulla situazione sismica e vulcanica dei Campi Flegrei

Problemi prioritari rispetto a un conflitto bellico In Italia, le emergenze che minacciano la sicurezza della popolazione non derivano solo da potenziali conflitti internazionali, ma da minacce tangibili e costanti come terremoti, eruzioni vulcaniche, povertà e immigrazione clandestina. L'attenzione e le risorse dovrebbero essere destinate alla messa in sicurezza delle aree più a rischio, in particolare la Campania e le zone sismiche e vulcaniche, dove sono in gioco le vite di oltre un milione di persone.

Il recente terremoto ai Campi Flegrei Nella notte tra il 12 e il 13 marzo, un sisma di magnitudo 4.4 con epicentro sul lungomare di Pozzuoli ha riportato alla ribalta i timori legati alla sismicità della zona. Il terremoto, avvenuto a soli 2 km di profondità, ha provocato danni materiali e momenti di panico tra la popolazione, con crolli parziali di edifici e persone costrette a trascorrere la notte all'aperto. Sebbene non siano stati registrati feriti gravi, la situazione ha evidenziato la vulnerabilità strutturale dell'area.

I Campi Flegrei: una caldera attiva L'area dei Campi Flegrei comprende una vasta caldera vulcanica di circa 15 km di diametro, situata nel Golfo di Pozzuoli, e interessa una popolazione di circa 550mila persone. A differenza del Vesuvio, non presenta un cono centrale, ma molteplici bocche eruttive attive e sommerse. La principale minaccia è il bradisismo, fenomeno di sollevamento e abbassamento del suolo causato dalla pressione della camera magmatica, che sta attualmente aumentando a un ritmo di circa 1 cm al mese.

Sciame sismico in aumento Dal 15 febbraio, l'area ha registrato centinaia di scosse, con magnitudo fino a 3.9. Questo sciame sismico è il più intenso mai rilevato nella zona e potrebbe continuare con eventi di magnitudo maggiore, fino a 5, secondo alcuni esperti. Nonostante il monitoraggio costante, un'eruzione imminente non è considerata probabile, ma il rischio non può essere sottovalutato.

Possibili scenari in caso di eruzione A seconda della potenza dell'evento (classificata con l'indice VEI da 0 a 8), le conseguenze potrebbero variare:

  • VEI < 4: Eruzione contenuta, con emissione di cenere e flussi limitati alla caldera;

  • VEI 4-5: Danni significativi anche a Napoli e nelle aree circostanti, con evacuazioni di massa;

  • VEI ≥ 6: Evento devastante con ripercussioni nazionali e internazionali.

Piano di evacuazione e criticità Il piano di emergenza prevede l'evacuazione di circa 15mila persone nelle aree più esposte, ma potrebbe estendersi fino a 700mila in caso di scenario critico. Le misure includono:

  • Un sistema di allerta in quattro livelli (verde, giallo, arancione, rosso);

  • Percorsi e mezzi di trasporto per l'evacuazione;

  • Monitoraggio costante attraverso reti di sismografi e GPS.

Tuttavia, le vie di fuga non sono ancora adeguate, e il capo della Protezione Civile ha ammesso che potrebbero non essere pronte prima di alcuni anni. Questo solleva preoccupazioni sulla reale efficacia di un'evacuazione di massa in tempi brevi.

Conclusioni La situazione ai Campi Flegrei rappresenta un rischio concreto e prioritario per la sicurezza nazionale. Piuttosto che investire in armamenti per conflitti geopolitici, le risorse dovrebbero essere impiegate nella prevenzione e nella messa in sicurezza delle aree a rischio sismico e vulcanico. La tutela della popolazione richiede interventi strutturali, pianificazione efficiente e un monitoraggio continuo per evitare tragedie annunciate.

Il governo attuale ha una possibilità di fare quello in cui altri hanno fallito. L'opposizione, che governa la Campania, dovrebbe scegliere di collaborare con l'esecutivo centrale invece di concentrarsi solo su agende legate a tematiche come diritti LGBT, immigrazione e spese militari. La priorità deve essere la sicurezza delle persone, mettendo da parte divisioni politiche per affrontare con responsabilità un rischio concreto che potrebbe avere conseguenze devastanti sulla popolazione e sul territorio.

Comuni entro 20 km dall'epicentro

Le distanze sono calcolate in base alle coordinate geografiche del Municipio (Istat).Comune Provincia Distanza (km) Popolazione CumulataPopolazione
Pozzuoli NA, abitanti 81661
Bacoli NA, abitanti 26560 
Quarto NA, abitanti 40930 
Monte di Procida NA, abitanti 12886
Napoli, abitanti 974074
Marano di Napoli NA, abitanti 59874
Secondo l'IGV 46 sono i comuni in un arco di 20 km dall'epicentro interessando oltre 2.300.000 abitanti.

Rischiamo un'ecatombe peggiore della seconda guerra mondiale e stiamo ancora ascoltando gli inutili di Bruxelles.

Masaniello Pasquino