Carnevale - Quando l'improvvisazione costa cara.

25.02.2025
Carnevale di Cento (FE)
Carnevale di Cento (FE)

A Reggio Calabria gli eventi continuano a susseguirsi con una cadenza prevedibile ma con una qualità sempre più discutibile. Il problema? Sembrano iniziative fini a se stesse, organizzate senza una vera visione strategica, senza uno scopo chiaro se non quello di riempire il calendario cittadino e accontentare i soliti noti. Le manifestazioni si concentrano al Corso Garibaldi, coinvolgendo sempre gli stessi volti, gli stessi figli di chi conta. E intanto, il Carnevale passa senza lasciare traccia.

Quest'anno, un Carnevale che con il Carnevale ha avuto ben poco a che fare, per lo meno il programma dice questo. Un'occasione persa, come sempre. Forse se si iniziasse a pensarci un anno prima, con un progetto vero e ambizioso, si potrebbe fare molto meglio. Un esempio? Sciacca, in Sicilia, che con i suoi 73.964 abitanti – meno della metà di Reggio – organizza il più bel Carnevale del Sud Italia. Cento, in provincia di Ferrara, con appena 35.430 anime, è riuscita a guadagnarsi il titolo di "Carnevale d'Europa". ed il più bello della Calabria è di Castrovillari con 20.557 abitanti.

Ma a Reggio si preferisce spendere soldi per l'albero di Natale più costoso (ma non certo il più bello), o per un Carnevale che non riesce nemmeno a sfiorare il livello di piccole cittadine italiane. Alla festa della Madonna abbiamo invitato un blasfemo, spendendo un budget da capogiro. Nessuno dice di non fare eventi, ma se invece di dieci manifestazioni senza anima ne facessimo tre, ma di quelle che lasciano il segno?

La Miopia dell'Amministrazione: Improvvisazione e Spreco di Risorse
Perché Sciacca e Cento riescono a organizzare eventi famosi in tutto il mondo con budget simili ai nostri? Forse perché da loro c'è una programmazione strategica, mentre qui a Reggio si naviga a vista. Quest'anno, il Natale è stato salvato in corner dal Capodanno Rai della Regione, ma l'anno prossimo cosa faremo? Continueremo a giustificare spese assurde con il pretesto delle "risorse europee destinate ad azioni immateriali?" Un investimento complessivo di circa 180 mila euro per l'albero di Natale e altre dieci iniziative senza senso: soldi buttati al vento, senza ritorno economico né turistico.

A Reggio non abbiamo hotel all'altezza, mancano trasporti interurbani adeguati, non c'è assistenza ai turisti. E invece di colmare queste lacune, continuiamo a fare eventi a Piazza del Popolo, tentando goffamente di giustificare la chiusura definitiva del più grande mercato della città.

Un Carnevale Senza Senso: Ecco Cosa Si Poteva Fare:
Perché non organizzare tre sfilate? Una per i bambini, coinvolgendo le scuole, preparandole prima. Una per gli adulti e una classica, con maschere storiche e di qualità, magari premiando le più belle per incentivare la partecipazione. Avremmo potuto avere un Carnevale di élite, senza spendere cifre astronomiche. Ma per fare questo bisogna affidarsi a chi sa fare gli eventi, a chi ha esperienza.

Nei paesi più poveri, riescono a fare molto di più con molto meno. Coinvolgono i ragazzi da un anno all'altro, promuovendo la creazione di vestiti, costumi e allegorie che, alla fine, costano meno e danno valore aggiunto alla comunità locale. Appoggiando chi produce artigianalmente, si genera un ciclo virtuoso che alimenta l'economia del territorio, crea senso di appartenenza e coinvolge centinaia di persone. Queste, a loro volta, partecipano attivamente alla festa, portando dalle città dell'entroterra e della costa nuova linfa vitale, entusiasmo e spirito di comunità. È questo il segreto del successo di molti Carnevali internazionali, ed è questo che a Reggio manca.

In Brasile a San Paolo la spesa per una scuola di Samba del Carnevale al Sambodromo è di circa 300.000 euro, con oltre 3.000 elementi e 7 carri sfilando, e la popolazione partecipa alla festa sia preparando le allegorie, sia sfilando.

Trasporti Inesistenti, Eventi per Pochi: Un'Ingiustizia per Tutti i Cittadini della Città Metropolitana
Senza autobus notturni urbani e interurbani, come pensiamo di far arrivare persone agli eventi? Quei soldi che vengono spesi, che appartengono a tutti i cittadini della Città Metropolitana (da Villa San Giovanni a Scilla, da Palmi a Bagnara), finiscono per finanziare serate destinate ai soli reggini o a chi ha la possibilità economica di raggiungere il centro città in auto. E mentre a Reggio tutto è difficile, città più piccole organizzano eventi migliori e garantiscono trasporti e alloggi per tutti.

Caro Sindaco, Basta con le Giustificazioni
Non accettiamo più giustificazioni. Non accettiamo più di sentirci dire che le critiche sono sterili o fini a se stesse, come sostiene qualche alleato di turno. Dopo le minacce anonime dei giorni scorsi, non ci fermeremo più. I fondi europei non sono dell'Europa, non sono dell'Italia e tantomeno suoi: appartengono ai cittadini. E i cittadini meritano rispetto, programmazione e soprattutto eventi che abbiano un senso.

È tempo di cambiare rotta, di smettere di accontentarsi e di osare di più. Se Reggio Calabria vuole crescere, deve farlo con una visione chiara e con scelte coraggiose. Se non ora, quando?

Djàvlon