Carta di diffida a Meta dall'Associazioni dei Giornalisti

27.07.2025

Oggetto: Obbligatorietà nuove condizioni Meta – Intervento Associazione GIA

Cari colleghi, amici ed internauti.

Sicuramente avrete anche voi ricevuto su Facebook, Instagram o altri prodotti Meta l'avviso che impone di accettare nuove condizioni o, in alternativa, pagare per continuare a usare servizi che per anni sono stati gratuiti.

Questa procedura è stata attivata senza possibilità di interazione, senza una risposta diretta da parte di Meta e senza alcuno spazio per argomentare o contestare. In pratica, se non accetti, perdi tutto: contenuti, pagine e lavoro costruito negli anni. Una imposizione che viene presentata come "adeguamento a leggi europee", ma che di fatto rischia di violare diritti fondamentali, sia in Europa sia negli Stati Uniti, inclusa la Prima Emendamento americana e le normative UE su trasparenza, consenso e libera concorrenza.

Come Presidente dell'Associazione GIA – Giornalisti Italiani Associati, non intendo accettare passivamente questa situazione. Non potendo interagire direttamente con Meta, invierò a nome dell'associazione una diffida formale per chiedere spiegazioni e il rispetto dei nostri diritti di editori, giornalisti e utenti.

Allego la bozza della lettera che sarà inviata, così che tutti voi possiate leggerla, integrarla, contestarla o sottoscriverla collettivamente.

Un'azione unita può avere più forza, specialmente quando a rischio c'è la libertà di stampa e l'accesso ai nostri strumenti di lavoro.

Un saluto,
Andrea Ruggeri
Presidente – Associazione GIA – Giornalisti Italiani Associati
Via Trapani Lombardo, 35 – Reggio Calabria, Italia

Settimanale U Riggitanu – Giornalista responsabile


Oggetto: Diffida formale – Contestazione modifica unilaterale condizioni di utilizzo e sospensione pagina editoriale

Alla cortese attenzione di [Nome/Responsabile del Servizio],

Con la presente, in qualità di Presidente dell'Associazione GIA – Giornalisti Italiani Associati (Via Trapani Lombardo, 35 – Reggio Calabria, Italia), contesto formalmente la recente modifica unilaterale delle condizioni di utilizzo dei vostri servizi, che introduce un modello di pagamento per l'accesso senza inserzioni pubblicitarie, con effetti immediati e senza congruo preavviso né consultazione preventiva degli utenti interessati.

Segnalo inoltre che, in conseguenza di tali modifiche, la pagina del nostro settimanale U Riggitanu (giornalista responsabile: Andrea Ruggeri) risulta al momento sospesa e senza accesso, compromettendo la nostra attività editoriale.

Contestazioni giuridiche:

  1. Violazione del principio di trasparenza e consenso informato (art. 7 e 8 GDPR)
    Il nuovo modello impone agli utenti un consenso condizionato e non libero, configurandosi come pratica contraria al Regolamento UE 2016/679 (GDPR).

  2. Violazione della Direttiva UE 2019/770 sui contratti digitali
    Le modifiche sostanziali ai servizi digitali devono essere comunicate con preavviso adeguato e devono garantire la possibilità di recesso senza penalità.

  3. Violazione del D.Lgs. 206/2005 (Codice del Consumo)
    L'introduzione di nuove condizioni economiche senza consenso separato e informato viola gli artt. 33 e seguenti del Codice del Consumo italiano, in materia di clausole vessatorie e pratiche scorrette.

  4. Lesione della libertà di stampa e informazione (art. 21 Costituzione Italiana e art. 10 CEDU)
    La sospensione della pagina del settimanale rappresenta un ostacolo diretto alla libertà di espressione e informazione, tutelata dalla Costituzione Italiana, dalla Carta dei Diritti Fondamentali dell'UE e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo.

Richieste:

  • Revocare immediatamente la sospensione della pagina editoriale del settimanale U Riggitanu e ripristinare l'accesso pieno alle funzioni.

  • Fornire una risposta scritta entro 7 giorni con la base giuridica su cui fondate queste modifiche unilaterali.

  • Avviare un tavolo di consultazione con le associazioni di categoria per valutare l'impatto di tali cambiamenti e garantire la conformità normativa.

Mi riservo, in assenza di riscontro, di adire le sedi competenti: Garante per la Privacy, AGCOM, Antitrust, e – se necessario – le Corti nazionali ed europee per la tutela dei diritti degli utenti e della libertà di stampa.

Distinti saluti,

Andrea Ruggeri
Presidente – Associazione GIA – Giornalisti Italiani Associati
Via Trapani Lombardo, 35 – Reggio Calabria, Italia

Settimanale "U Riggitanu"
Giornalista responsabile: Andrea Ruggeri

Ps. Negli Usa Meta ha già perso una causa e risarcito i suoi utenti Facebook.

Essendo forse uno dei più grandi social network del mondo, Facebook non è stato estraneo a controversie, problemi legali e violazioni. Se eri un utente di Facebook nell'ultimo decennio e vivi (o hai vissuto) negli Stati Uniti durante quel periodo, potresti avere diritto a ottenere un assegno di liquidazione.

Meta ha accettato di sborsare oltre $ 725 milioni per risolvere una causa riguardante lo scandalo Cambridge Analytica, che ha visto l'ormai defunta società di consulenza raccogliere i dati di decine di milioni di utenti di Facebook per un periodo di diversi anni, fino a quando il pubblico non ne è stato informato. nel 2018. Questi dati sono stati poi utilizzati in modo improprio dall'azienda, in particolare per scopi politici durante le elezioni presidenziali del 2016. In passato, il CEO Mark Zuckerberg è stato costretto a testimoniare davanti al Congresso.

L'accordo deve essere pagato tra gli utenti di Facebook che vivono negli Stati Uniti e avevano un account attivo tra il 24 maggio 2007 e il 22 dicembre 2022.

Per presentare un reclamo, puoi inserire le tue informazioni sul sito Web ufficiale della liquidazione, rispondere ad alcune domande e dire se desideri essere pagato tramite deposito diretto, con una carta regalo prepagata o tramite PayPal. Puoi anche richiedere la liquidazione per posta, se lo desideri, anche se è molto più semplice farlo online.

Visita il sito ufficiale dell'insediamento per saperne di più.

Fonte: The Verge