Davi e Àlvaro geni in un paese di contrasti

Un bambino di appena sei anni che conosce la medicina meglio della maggior parte dei medici.
Davi Milhhomem Giordani.
Se pensiamo a ciò che è accaduto durante la pandemia, non è poi così difficile da credere: persino io, che mi considero ignorante in materia, sarei potuto sembrare un medico migliore di molti di quelli che non ci hanno curato in quel periodo e di molti che non ci curano neanche adesso.
Ma Davi è realmente eccezionale. Lo ha certificato la Comissão de Direitos Humanos e de Crianças e Adolescentes della capitale brasiliana. Davi, brasiliano di origini italiane, dello Stato Goiais è stato oggetto di un'indagine accurata che ha confermato come non si tratti né di una fake news né di una creazione dell'intelligenza artificiale.
Ma non è il solo, Adriano Álvaro Siqueira de Melo, Álvaro per tutti, vive nel complesso di favelas della Maré, nella zona nord di Rio de Janeiro, un'area dominata da miliziani e narcotrafficanti, considerata una delle più violente della città.
Nonostante le difficoltà, Álvaro è stato valutato come un bambino con un'intelligenza superiore alla norma. Mostra con orgoglio il diploma del corso online, in lingua inglese, che ha seguito presso l'Università di Harvard, una delle più prestigiose al mondo.
Nonostante sia ancora molto giovane, Álvaro ha già progetti ambiziosi per il futuro. Intende continuare a studiare e progettare robot da utilizzare nelle coltivazioni brasiliane.
«Fin da piccolo ho detto che volevo costruire un robot, e non ho ancora rinunciato al mio sogno. Per esempio, vorrei che questi robot lavorassero per innaffiare i fiori e anche gli alberi da frutto», racconta in programma TV.
La madre spiega che il bambino ha mostrato molto presto il desiderio di sviluppare le proprie capacità, e che la sfida più grande è trovare scuole preparate ad accogliere studenti come lui.
In Brasile i geni nascono a decine, anche nei luoghi più pericolosi dove meno di una settimana fa sono morti altri giovani che invece delle genialità hanno ereditato, la capacità di uccidere, rubare e morire giovani con un AR-15 in mano.
In un paese dove spesso le persone si uccidono per nulla, la nascita di geni come loro è un segno straordinario. Non si tratta di un caso isolato, ma certamente di un evento eccezionale: speriamo sia un dono destinato a fare del bene, perché al male ci stanno già pensando gli adulti.
Andrea Ruggeri
