Don Giovanni Zampaglione su Fedez

Negli ultimi giorni è tornato al centro del dibattito Don Giovanni Zampaglione, parroco di Masella e Montebello Jonico, già noto per le sue prese di posizione pubbliche contro Fedez in occasione dell'esposizione di Topolino al posto del Crocifisso e per la contestata presenza del cantante durante la Festa della Madonna della Consolazione a Reggio Calabria. Il sacerdote, conosciuto come "prete social" per la sua vasta attività online che ha superato i 16 milioni di visualizzazioni, ha replicato con fermezza ma anche con toni pacati e costruttivi alle recenti provocazioni del rapper rivolte alla Chiesa e, in particolare, alla canonizzazione di Carlo Acutis.
«La Chiesa non fa santi tutti – ha dichiarato don Zampaglione – ma indipendentemente dalle sue convinzioni personali, la invito ad avere rispetto per questo ragazzo che aveva una profonda fede ed era un'anima buona con tutti. Le dico in breve chi è Carlo Acutis, caro signor Fedez, e la invito ad andare a leggere qualche libro sulla sua vita. Carlo Acutis, conosciuto come il cyber-apostolo dell'Eucaristia, è diventato un punto di riferimento per i giovani e per la Chiesa, grazie alla sua straordinaria capacità di unire una fede autentica a un uso intelligente e innovativo delle nuove tecnologie per evangelizzare e diffondere il messaggio cristiano».
Il sacerdote reggino, che da anni lavora a stretto contatto con i giovani, ha poi aggiunto: «Posso affermare con certezza che tantissimi ragazzi si rivolgono a Carlo Acutis perché lo sentono vicino, uno di loro. Vedere un santo della propria età li incoraggia a credere che sia possibile vivere la quotidianità senza rinunciare alla fede. Carlo per loro è un modello concreto di vita, un compagno spirituale che li aiuta a dirigere i propri sogni verso Dio e a chiedere la sua intercessione per affrontare le sfide interiori».
Infine, rivolgendosi direttamente all'artista milanese, Don Zampaglione ha concluso con un appello di grande apertura: «Caro signor Fedez, continuerò a pregare anche per lei e per la sua conversione, chiedendo per lei l'intercessione di San Carlo Acutis, che potrebbe aiutarla a vincere i suoi mali interiori. Sursum Corda Semper!».
Parole forti ma allo stesso tempo improntate al rispetto, che contrastano con un certo modo di sfruttare provocazioni e polemiche per ottenere consenso. Non si può infatti tacere di fronte a un fenomeno come quello rappresentato da Fedez e da altri personaggi che, spesso, trasformano il disprezzo per i simboli religiosi in spettacolo, alimentando disvalori e fragilità sociali. In questo senso, appare ancora più grave che, in occasione della Festa della Madonna della Consolazione, sia stato lo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà – con il sostegno dell'arcivescovo Morrone – a legittimare la presenza di un artista espressamente blasfemo, ignorando il dissenso di parroci e fedeli.
L'arcivescovo Morrone, infatti, invece di ascoltare le comunità religiose, ha preferito schierarsi accanto al primo cittadino, avallando una scelta che molti hanno percepito come un'offesa al sentimento popolare e alla sacralità della festa patronale. Una "bizzarra idea politica", caduta proprio su Fedez, che ha suscitato indignazione e divisioni profonde, mettendo in evidenza ancora una volta quanto fragile sia oggi il rapporto tra istituzioni civili, gerarchie ecclesiastiche e comunità di fedeli.
Andrea Ruggeri