DORC

01.03.2024

Mi sono molto piaciute le riflessioni di Flavio Bensaja

Sono convinto che unendo vari soggetti provenienti da esperienza fuori dal contesto locale, con persone che da sempre nella città metropolitana svolgono un'attività e si coinvolgono con progetti veri, si arriverà a un nuovo modo di agire che rispetti la tradizione o che crei i presupposti per avere orgoglio della nostra terra.

Vorrei che le proposte venissero da imprenditori come Bensaja, Scuncia, Falduto, Malavenda, Destefano, Maio, Foti e tantissimi altri.

Noi della stampa parlo per noi di U Riggitanu, dell'Associazione dei Giornalisti GIA, ma come vedo in altre testate dei colleghi tutti, ci saremo sempre, più cresce la città e più cresciamo anche noi, quindi saremmo felici di poter dire la nostra, aiutando l'evoluzione con un vero e proprio piano di marketing DORC, come propone Flavio Bensaja nel suo scritto, che riproponiamo, per quelli che non l'avessero letto, ormai spopolando su Facebook e sui giornali dei colleghi, qui di seguito:

"Vedo gente che aspetta Ryanair pensando che sarà carica di turisti mentre poi al ristorante tipico mi propongono la cheesecake… … e se provassimo con il DORC (Di Origine Reggio Calabria)? Premetto che ieri e l'altro ieri sono andato fuori a cenare ed in entrambi i casi ho avuto modo di ricordare come mai non esco spesso per cenare fuori quando sono a Reggio Calabria".

"Cominciamo dal servizio: mediamente, su 5 operatori ai tavoli almeno 4 sono stranieri e parlano male la mia lingua, e se è per me normale parlare una lingua straniera quando mi trovo all'estero, non trovo normale che anche a casa mia debba esprimermi in una lingua che non è la mia o, peggio, esprimermi con i gesti per farmi capire (non oso immaginare cosa accade in cucina)".

"Arriviamo a ciò che si consuma in questi locali, alcuni dei quali si presentano perfino per essere caratteristici: tralasciando lo smodato uso di carni argentine e formaggi inglesi accompagnati da vini piemontesi, toscani e veneti mi sono stupito che perfino nell'ambito delle birre la presenza sia più che altro di marchi stranieri, o perfino sardi, quando, proprio nella nostra città, per come la vedo io, dovrebbero esserci alcuni brand autoctoni, ma anche limitrofi che, essendo facilmente reperibili, potrebbero rappresentare un aspetto identitario non da poco".

"Il massimo del cringe culinario: fra i dolci c'è ormai ovunque la "cheesecake" o quei cosi col topping di pessimo cioccolato, ma è sempre più difficile trovare un tartufo di Pizzo o qualcosa di nostrano o a base di prodotti nostrani… ma proponetemi la torta al pecorino aspromontano cavolo e la cheesecake ficcatevela altrove…!!! Ma crediamo veramente che andando avanti in questo modo potremo stupire un turista e fargli raccontare una volta tornato a casa sua che qui ha consumato un ottimo sushi, o un angus argentino accompagnato da un Franciacorta e concluso con una saporitissima cheesecake?"

"Mostriamo la Calabria, e soprattutto Reggio Calabria!!!
Vi racconto un esempio giusto per farvi capire il nostro potenziale…
A settembre è venuto un mio caro amico a trascorrere una settimana di vacanza con la sua signora (loro prima volta in questa zona d'Italia) e solo grazie al supporto di alcuni miei amici sono riuscito a fargli conoscere quella dimensione "reggina" che volevo conoscesse così da capire come mai "sono tornato qui" quando invece mi aveva conosciuto in un altro ambito ed in un altro ambiente, che inizialmente, visto dall'esterno, poteva essere considerato migliore rispetto a quello dove sono adesso… ecco, sono riuscito a tal punto nel mio intento di fargli conoscere la bellezza di ciò che c'è qui, ed è rimasto talmente estasiato, che a luglio la nostra città è stata da lui scelta come sede di un'importante trasmissione televisiva dove lui è il protagonista.
Ma quindi, come si fa a tirare fuori la "regginità" se ancora molti di noi non sanno bene ancora in cosa consista?"

"Fateci caso: se un turista vi fermasse per strada e vi chiedesse qual è il piatto tipico di Reggio Calabria, voi cosa rispondereste? Ditemi per favore un piatto tipico nostrano disponibile 12 mesi l'anno, grazie, attendo fiducioso. Ecco, qui serve un'operazione seria, qui serve la realizzazione di un piano di marketing territoriale serio, di un brand e di un prodotto, appunto quello reggino, che sia identitario e ben distinguibile, che sia attrattivo e piacevole, del quale prima di tutto noi stessi reggini ne siamo orgogliosi promotori, proprio come siamo abituati a fare quando abbiamo un ospite che viene "dal norde" ed al quale teniamo a cuore".

"Dopo questa due giorni di ristorazione Reggina mi è venuta una idea che premia chi rappresenta, appunto, l'identità di Reggio Calabria: questa idea si chiama "Di Origine Reggio Calabria" (DORC, insomma, come il DOC, ma meglio). L'idea nasce dalla consapevolezza che nel turismo la comunicazione è essenziale e bisogna saperla gestire per raggiungere risultati ottimali;
nasce anche dalla consapevolezza che fra le vecchie ed obsolete 4P del Marketing quella fondamentale è il Prodotto, che ancora, obiettivamente, nel caso della città di Reggio Calabria, è inesistente;
o pensiamo di potere continuare a riempirci la bocca della parola bergamotto quando non sappiamo dove trovarlo nella quotidianità, o dei bronzi che sono rinchiusi nel museo più asettico ed anonimo del pianeta nonostante tutto quel ben di dio?"

"L'idea del DORC si basa su un qualcosa che dovrebbe vedere unite tutte le nostre istituzioni e rappresentanze di categoria nell'intento di portare avanti, senza alcun esborso, o al massimo con un esiguo investimento (a meno che non si cominci con "le solite cose"), un sistema tale da spingere le attività locali, praticamente obbligarle, a rappresentare al meglio il territorio in cambio di una visibilità martellante (unico costo da supportare) su tutti i social media, per le strade della città ed ovunque penetrando nella "mentalità" reggina. Nota: l'idea è uno spunto dopo due serate al ristorante, ma basato su una vita dedicata all'ambito turistico (chi sono io e cosa dicono professionalmente di me si può vedere qui https://www.linkedin.com/in/bensaja/), offerta qui in forma gratuita e per la quale sono anche disponibile gratuitamente ad approfondirla e spiegarla meglio se serve, basta che non venga utilizzata come spunto di altri per assumere amici degli amici e vederla poi sprecata… perché lì mi incazzo".

"Il tempo per sfruttare l'occasione Ryanair è poco e, se vogliamo cominciare ad invogliare i viaggiatori a prendere quel gate con destinazione Reggio Calabria, anziché un altro, bisogna saperci fare e lasciar perdere gli assumifici che ci hanno ridotti come siamo: serve gente che sappia fare ed abbia esperienza nell'organizzare questo genere di cose in tempi rapidi. Partiamo per gradi, cosa risolve nell'assetto cittadino e cosa significa la mia idea "cultural/commerciale" di essere una attività "approvata" DORC (Di Origine Reggio Calabria)?"

"Il sistema si basa su un sistema a punti che dà come risultato un numero di "Bronzi" (avete presenti le stelle Michelin)… i Bronzi… dovrebbero essere simbolo di qualsiasi cosa nella città mentre, al momento, non è possibile trovare nemmeno una maglietta o due statuine dei bronzi da acquistare… per rendervi conto di quel che intendo andate a Pisa e contate su quanti gadget diversi trovate l'immagine della torre, cercate di contare quante volte la vedete su ogni strada, bus, taxi… la trovate anche sull'etichetta dell'assistenza dell'asciugamani elettrico che c'è in bagno.
Comunque, torniamo a noi: Come funziona il DORC?
Un esempio:
Sei un'attività che ha a che fare con il turismo ed hai del personale? Se in percentuale il 50% del tuo personale è di Reggio Calabria avrai quindi su quel parametro 5 su 10.
Quanti di questi sono assunti a tempo indeterminato? 3 su 10? ed allora su questo altro parametro avrai 3 punti su 10.
Sei un'attività ristorativa? Se hai personale uscito dagli istituti alberghieri della provincia avrai un punteggio sempre proporzionale al totale dei dipendenti assunti che sono qualificati dalle nostre scuole.
Hai una lista di vini? quanti di questi sono locali rispetto a quelli piemontesi, toscani e piemontesi?
Hai una lista di birre? quante di queste sono locali?
E così via…
Ecco… in base ai vari risultati dei parametri si otterrebbero da 0 a 5 Bronzi, una sorta di classificazione sulla "purezza" delle regginità in modo tale da incentivare l'assunzione di personale qualificato a tempo pieno, meglio se indeterminato, magari non schiavizzato, evitare l'emigrazione, incentivare le famiglie, ma soprattutto stimolare i prodotti ed i produttori locali a vivere, svilupparsi e fare meglio.
Avete presente il marchio Fairtrade che usano gli anglosassoni e che garantisce genuinità e mancanza di sfruttamento dei lavoratori? Ecco, un qualcosa di simile ma potenziato ed in versione Reggina".

"Quale sarebbe l'utile per chi smette di assumere sottopagati extracomunitari che vengono sfruttati come bestie dando come risultato un qualcosa di mediocre, se non infimo?
Una campagna pubblicitaria, ma anche sociale, enorme (che rappresenta l'unico costo):
– banner all'ingresso dei locali DORC con punteggio ben in vista
– pubblicità social martellante
– pubblicità premiante e condivisa come forma di pensiero dai cittadini stessi che sarebbero normalmente invogliati a consumare dove c'è personale reggino qualificato, prodotti genuini, etc… chiedete oggi ad un Sardo se al pub di Cagliari beve birra Ichnusa o Heineken; credo che essere reggini non possa essere limitato alla maglietta della squadra di calcio: cominciamo ad essere orgogliosi di vivere tutti insieme in questa fetta di mondo, e che cavolo! Ovviamente la partecipazione al programma sarebbe facoltativa; ovviamente, però, con una campagna di comunicazione ben condotta il viaggiatore andrebbe a preferire ciò che viene ufficializzato come tipico".

"O pensiamo veramente che i corsi di lingua inglese, anche gratuiti (ma, gira, gira, pagati dalla comunità perché gli insegnanti non lavorano gratis) siano la soluzione? Se il mio personale deve avere a che fare con gli stranieri e non parla lingue straniere significa che non è adatto, devo selezionare personale che parla le lingue e, per farlo lavorare da me, devo pagarlo il giusto!!! O pensiamo veramente che una lingua straniera si possa imparare in un batter d'occhio?"

"Cerchiamo di essere concreti: veramente crediamo che una commessa pagata 400 euro con registrazione, quando va bene, part time, per lavorare invece dalla mattina alla sera, inclusa pulizia vetrine e pavimento, incluso l'uscio del negozio,… venga inviata dal suo datore di lavoro, durante le ore lavorative, ad un corso per migliorare il suo livello di inglese? O che il datore di lavoro la incentivi a migliorare col rischio "ca poi sa fui"? (per i non indigeni significa "che poi se ne va perché migliora e quindi esige di più"). Fateci caso che ormai, fra i non qualificati, perfino quelli con l'acqua alla gola preferiscono andare a lavorare per i cinesi che sottostare a moltissimi "imprenditori" locali".

"Qui si tratta di trovare un sistema che forzi la mano a cambiare mentalità e che richiede coraggio e intraprendenza. Allora, cerchiamo di vedere le cose come stanno, ovviamente non parlo della totalità, ma di quei tantissimi casi dove la mediocrità è dilagante ed ha creato la condizione per la quale Reggio Calabria non è solo poco interessante turisticamente ma produce nel suo appiattimento ed abitudine alla mediocrità una situazione generale che ha pervaso tutti i settori adattandoli al fare le cose "tanto per farle". Non puoi venire al tavolo e propormi una pietanza per poi tornare dopo mezz'ora di attesa per dirmi che non c'è!!!"

"Credo, tornando alla mia idea del DORC, che sicuramente sarà oggetto di critiche (ma chi te l'ha chiesto un parere mi direte voi, stiamo già così bene…) e sarà perfezionabile, nasce dalla praticità di capire che è inutile sperare in una azione di miglioramento dal basso e nemmeno dalla posizione intermedia; qui bisogna agire scientemente dall'alto per disincentivare chi distrugge il mercato ed invece premiare chi ha intenzione di sforzarsi a contribuire al sostenimento dei lavoratori, dei produttori e dei prodotti locali: costa di più ciò che è un prodotto locale? beh, alziamo i prezzi, diamo qualità, abituiamo già i nostri concittadini che all'aperol spritz ci può benissimo essere un qualcosa a base di bergamotto dietro al quale ci sono nostri conterranei che così possono vivere bene e continuare a crescere ed investire su questa terra fermando quella emorragia che ha in meno di 10 anni visto scomparire credo oltre il 10% dei nostri conterranei (i dati parlano del 7% in 10 anni ma non considera chi è andato via ed ancora non ha variato la residenza; di fatto quando si esce di casa non c'è più nessuno rispetto a 20 anni fa). Cerchiamo di essere identitari, di avere una identità funzionale al nostro benessere".

"Chiamatelo orgoglio, chiamatelo follia ma a me che questa terra venga lasciata in mano a dilettanti e predoni senza fare un minimo di resistenza non va bene. Quindi, amici cari, se siete arrivati a leggere fino a qui vi domando scusa ma sentivo di dovere esternare questa mia idea venutami questa mattina dopo le due serate appena trascorse a suon di birre straniere, carne e formaggi stranieri e, per dolce, cheesecake accompagnate da un livello di servizio peggiore rispetto ad una locanda dei tempi del medioevo".

"Purtroppo, come alcuno sanno, quando mi metto a scrivere al cellulare è difficile che mi fermi se non accade qualcosa e, infatti, adesso mi fermo; è domenica mattina e devo andare a fare la spesa, che ogni volta per me è una faticosa esplorazione in quanto sempre alla ricerca, anche nei supermercati, di qualcosa prodotto da persone che, volendo, potrei incrociare per strada mentre faccio una passeggiata sotto casa.

Sapete, non mi fa piacere finanziare multinazionali straniere dove mescolano la qualsiasi in mezzo a quello che poi devo mettere in bocca e, nel frattempo, continuare a vedere i figli di questa terra che partono per non tornare mai più".