Dov’è finita Greta Thunberg? E dove si è persa la vera ecologia

Dal mito della ragazzina svedese al realismo di una vecchietta alla cassa del supermercato
Dov'è finita Greta Thunberg? La ragazzina svedese che nel 2018 scosse il mondo protestando contro il cambiamento climatico è sparita dalla scena ambientalista. A 22 anni si è riconvertita in pro-Pal, salpando tre mesi fa da Catania verso Gaza con la Freedom Flotilla, ma pochi se ne erano accorti finché la missione non è diventata una bandiera politica per certe sinistre europee.
Anche se ha cambiato rotta agitatoria, Greta continua a emettere dichiarazioni apocalittiche. Tuttavia, i suoi seguaci — i "gretini", come li chiamano gli avversari — sono drasticamente diminuiti: dai milioni dei Fridays for Future di qualche anno fa, oggi restano solo poche migliaia di fedelissimi.
Eppure, il riscaldamento globale, benché oscurato da pandemia e guerre, resta un tema rovente nel dibattito mondiale. Il Green Deal europeo e le politiche di decarbonizzazione sono diventate il bersaglio preferito delle destre, tanto quanto immigrazione e ideologia woke.
"Drill, baby, drill!" — trivella, forza! — urla Trump, rilanciando petrolio e gas liquido per l'Europa. Dall'altra parte, i verdi cercano di restare sulla scena, tra alti e bassi: dal 20% in Germania e Francia al 6% dei verdi italiani alle europee 2024, aiutati dall'effetto Ilaria Salis.
Gli ecologisti sono vivi, ma diversi. Greenpeace, Legambiente, Wwf, Italia Nostra: tutti attivi, tutti ben finanziati, ma sempre più istituzionali. E accanto ai "grandi" sono nati i nuovi climattivisti di Extinction Rebellion e Ultima Generazione, più social che radicali, oggi meno inclini ai blocchi stradali e più attenti alla reputazione di eco-vandali.
Ecologia e animalismo camminano insieme — le due gambe del movimento verde — ma la terza, l'antimilitarismo, si è dissolta. I Grünen tedeschi sostengono il riarmo europeo, i verdi italiani restano pacifisti ma marginali.
Eppure, come ricordava Alex Langer, "l'ecologia deve diventare desiderabile": non può essere imposta da leggi o burocrazie, ma deve nascere da convinzione e buon senso.
Ed è proprio qui che entra in scena una piccola storia che circola da anni — una satira tagliente, ma anche una lezione di memoria e umiltà.
La vecchietta e la Greta della cassa
Alla cassa di un supermercato, una signora anziana sceglie un sacchetto di plastica per i suoi acquisti.
La giovane cassiera, molto somigliante alla "svedesina gredina", la rimprovera:
"Purtroppo la sua generazione non capisce l'ecologia. Noi giovani stiamo pagando per i vostri sprechi!"
La vecchietta si scusa con garbo:
"Mi dispiace, ai miei tempi non c'era nessun movimento ecologista."
Ma, vedendo l'aria di sufficienza della ragazza, rincara la dose:
"Restituivamo le bottiglie di vetro al negozio, che le rimandava in fabbrica per essere lavate e riutilizzate.
I sacchetti di carta si usavano più volte e poi servivano per accendere il fuoco.
L'umido lo mangiavano gli animali, non finiva nei bidoni.
Ma è vero, non conoscevamo il movimento ecologista."
Poi continua, decisa:
"Salivamo le scale a piedi, non c'erano scale mobili.
Camminavamo fino al negozio, non prendevamo l'auto per due isolati.
I pannolini si lavavano, non si buttavano.
I vestiti si asciugavano al sole, non nell'asciugatrice.
Le penne si ricaricavano, le lame si cambiavano, le cose si aggiustavano.
Ma è vero, non conoscevamo il movimento ecologista."
E infine, la stoccata:
"Non farmi incazzare con il tuo movimento ecologista!
L'unico rimpianto che abbiamo è non aver avuto prima la pillola, per evitare di generare giovani idioti come voi, che credono di aver inventato tutto — perfino il lavoro.
Ragazzi che non sanno scrivere dieci righe senza venti errori, che non leggono, che pensano che Ravel fosse un sarto, e che pretendono pure di dare lezioni al mondo!"
La morale
La storiella è volutamente provocatoria, ma centra il bersaglio:
la vera sostenibilità non nasce dai convegni, né dagli slogan, ma da uno stile di vita sobrio, rispettoso e concreto.
La generazione che "non conosceva l'ecologia" la praticava ogni giorno, senza proclami.
Quella che oggi se ne riempie la bocca, spesso, la dimentica tra un aggiornamento di smartphone e un volo low cost.
L'ecologia non è ideologia, è memoria e buon senso. Ma serve averne, per capirlo.
Djàvlon