È terminata l’Olimpiade woke cosa aspettarci per il futuro?
Parigi 2024, che doveva essere una vetrina dello sport è destinata a rimanere nella memoria dei giochi come l'Olimpiade delle polemiche.
Già l'esclusione di russi e bielorussi e non di altri che di guerre ne fanno il loro lemma quotidiano, la diceva lunga su come si sarebbero sviluppata questa manifestazione. Ma è bastato cominciare che il dibattito era già acceso. Proprio nella cerimonia di apertura, infatti, ha scatenato le polemiche.
Il teatro andato in scena durante la festa d'apertura dei giochi olimpici è stato soggetto a svariate interpretazioni. Secondo la denuncia di diversi organi di stampa e associazioni, nonché di alcuni degli organizzatori è stata inscenata l'Ultima Cena di Leonardo Da Vinci (cioè l'Ultima Cena di Gesù prima di essere tradito e arrestato) declinata in una versione alquanto polemica. In questa rappresentazione, infatti, figuravano diverse drag queen e personalità della comunità LGBT come presunti personaggi del famoso quadro della cena di Gesù, sul piatto di portata un uomo nudo e dipinto di blu..
Pur con Thomas Jolly, ideatore della cerimonia d'apertura delle Olimpiadi 2024, che difendendo la scelta di far apparire persone appartenenti alla comunità queer ha dichiarato: "Non volevo essere sovversivo….Semplicemente, in Francia abbiamo il diritto di amarci, come vogliamo e con chi vogliamo. Abbiamo il diritto di credere o di non credere. Abbiamo messo in scena semplicemente le idee repubblicane, di benevolenza e di inclusione". Chiusa una polemica, pronti per una serie di altre, da Imane Khelif al centro del ciclone. L'atleta algerina, infatti, squalificata ai mondiali di boxe nel 2023 per i livelli eccessivi di testosterone e per la presenza del cromosoma maschile XY e rifatta gareggiare come donna, con l'abbandono dell'atleta italiana sua avversaria. Poi le condizioni della Senna. Un miliardo e mezzo di euro spesi per rendere il fiume di Parigi balneabile, ma gli atleti hanno riscontrato svariati problemi di salute come vomito, infezioni, in seguito alle gare.
Senza aria condizionata, in nome della Green Economy, anche se poi i CAPI e le centinaia di migliaia di spettatori, alloggiavano in lussuosi Hotel con i condizionatori al massimo della potenza per ripararsi dal caldo parigino di Agosto. Posti limitati con atleti esclusi, nella villa olimpica, cibo con presenza di vermi, moltissimi atleti ammalati di quasi tutto, con i telecronisti a incitare nuovamente il covid come responsabile (perché quasi tutti tolto Novak Djokovic, campione olimpico con 37 anni, erano vaccinati più di una volta) e non la mancanza di refrigerazione, qualità del cibo e dei luoghi di gara, molte volte senza copertura a mezzogiorno a 40 gradi all'ombra o sotto piogge torrenziali, con pedane pericolosamente scivolose come nel getto del peso.
Olimpiadi ideologiche? Deriva dell'occidente? Pensiero Unico? Sarà questo il nostro futuro?
Comunque l'olimpiade sembra abbia fatto traboccare il vaso, infatti un'élite che non ne può più, si sta svegliando.
Anche Diego Fusaro opinionista e saggista italiano, ha commentato la deriva mediatico/ideologica delle Olimpiadi su Radio radio al giornalista : "Queste Olimpiadi avevano ben poco di sportivo avevano moltissimo d'ideologico, sono state un grande teatro rappresentativo dell'ideologia dominante, ma ormai siamo avvezzi a questo stile, Sanremo con la musica che è solo il pretesto per estrinsecare l'ideologia arcobaleno di completamento del capitalismo dominante, le olimpiadi con l'ultima cena dissacrante, sono ormai anni che vado sostenendo che l'attacco al sacro è uno dei capisaldi della religione del nulla della civiltà capitalistica, la green economy dei condizionatori spenti, dove il green è solo quello dei dollari, sia chiaro, e tanto altro ancora".
Insomma cosa pensare, bisogna prendere posizione? Le autorità e la società devono dire stop?
E mentre il mondo all'esterno all'occidente continua a vivere senza tutte queste preoccupazioni sterili, magari approfittando della nostra decadenza, pensa a difendersi e contrattaccare a una guerra totale, il rischio di distruggere anche i più piccoli valori e la stessa natura del mondo e dell'essere umano sono in gioco.
Djàvlon