“I Bronzi di Riace. Cinquanta anni di storia”
Giovedì 20 luglio, alle ore 18.00 nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, sarà inaugurata la grande mostra "I Bronzi di Riace. Cinquanta anni di storia", curata dal direttore Carmelo Malacrino.

Eteocle e Polinice ovvero i Bronzi di Riace.
Secondo le prove raccolte da Daniele Castrizio, professore ordinario di Numismatica greca e romana all'Università di Messina e membro del comitato scientifico del MArRC, il Museo Archeologico di Reggio Calabria.
Saranno omaggiati da questa iniziativa, che concluderà il programma di eventi promosso dal Museo per l'anniversario della scoperta della due statue, il direttore Carmelo Melacrino offrirà ai visitatori un suggestivo viaggio nella storia dei Bronzi di Riace attraverso fotografie d'archivio, molte inedite o poco note, e video dell'epoca, appositamente concessi da Rai Teche.
"La storia dei Bronzi di Riace fa parte della vita di tutti noi – afferma il direttore Malacrino. Tutti quelli che, come me, non sono più tanto giovani ricorderanno il clamore nato intorno alle prime esposizioni di questi capolavori, prima a Firenze e Roma, e poi a Reggio Calabria, nel Museo che col loro arrivo si è aperto ai flussi turistici internazionali. Attraverso le voci dei protagonisti dell'epoca si potranno seguire tutti i momenti salienti della "nuova vita" dei Bronzi di Riace, dalla scoperta ai restauri, fino alle esposizioni e agli studi scientifici condotti spesso con approcci assolutamente originali. Abbiamo svolto un lungo lavoro di ricerca nei nostri archivi per selezionare le fotografie più affascinanti, a cui si affiancheranno numerosi video di trasmissioni e telegiornali dell'epoca. In mostra sarà possibile vedere anche la macchina fotografica con la quale furono scattate le uniche immagini che ritraggono il Bronzo A durante il suo recupero dai fondali di Riace, nell'ormai lontano 22 agosto 1972. È stata donata al Museo dall'avv. Fulvio Rizzo, che ringrazio".
Il progetto di allestimento è stato curato dal direttore Malacrino e dall'arch. Claudia Ventura, con la collaborazione dell'arch. Giuseppina Cassalia per la selezione dei documenti video giunti dagli archivi della Rai. La realizzazione è stata affidata a Blu Ocean e verrà accompagnata da un ricco catalogo, di prossima pubblicazione.
"Sarà una mostra fotografica e multimediale – dichiara il funzionario architetto Claudia Ventura – che presenterà al vasto pubblico magnifiche immagini storiche dei Bronzi di Riace. Il core progettuale di questa esposizione, destinata per la sua natura a divenire itinerante, è ideato sulla base di specifiche soluzioni tecniche, volte anche a minimizzare i tempi di allestimento. Una mostra che speriamo possa fare il giro del mondo per far conoscere a tutti la favolosa storia di uno straordinario ritrovamento archeologico".
Bellissima iniziativa, l'unica cosa che rimproveriamo a tutti gli studiosi è la partecipazione in equipe di scoperte e documenti preziosissimi sulla vera origine delle due statue.
Personalmente ho una grande ammirazione dell'allestimento del museo di Reggio Calabria e del lavoro e degli sforzi svolti dal suo direttore e assistenti, giustamente finanziati dalla Stato Italiano, ma seguo con attenzione anche il lavoro dei professori e ricercatori come Daniele Castrizio e degli studiosi e professori greci, che stanno dedicando la loro vita, quasi gratuitamente, dovendosi finanziare con proprie iniziative, e stanno sondando teorie realistiche trovando confronti e appigli nelle fonti letterarie e iconografiche, e ora anche negli ultimi risultati delle indagini su patine e argilla di fusione compatibili (ovvero come molti vogliono sapere, dati scientifici), situazioni dicevo realistiche che impreziosiscono anche la stessa città di Reggio Calabria.
Un lavoro finanziato in congiunto darebbe lustro maggiore a questo lavoro, ed i finanziamenti oltre che a portare maggiori visitatori al museo porterebbero anche maggiore curiosità e nuove verità alla loro fantastica storia, che secondo i ricercatori e gli studiosi dei due paesi inizia e finisce proprio a Reggio.
Pasquino