Faenza, analisi emergenza alluvione

02.06.2023

Molto si è parlato in questi giorni dell'alluvione in Romagna che ha toccato principalmente le province di Ravenna, Forlì e Cesena.

Una delle città più colpite Faenza, dove un terzo della città si è trasformata in una Venezia fangosa, e l'acqua in alcuni casi è arrivata al piano superiore, distruggendo cantine, piano terra e alcuni primi piani.

Il nostro direttore originario di questi luoghi ha voluto portarvi la testimonianza personale:

"Non voglio parlare del perché o del per come, anche se le nostre ricerche nella valle e a monte: parliamo della diga di Ridracoli, da alcuni sciocchi ribattezzata dei Ridicoli, lo sbarramento artificiale del Fiume Bidente di Ridracoli e del più breve Rio Celluzze che sin, dagli anni '80, fornisce acqua ad oltre un milione di persone della Riviera Romagnola e della pianura delle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, ci fanno pensar male, molto male.

Diga dei Ridracoli
Diga dei Ridracoli

Alle investigazioni però, spero, ci devono pensare le forze dell'ordine e perché una persona possa essere condotta in giudizio per rispondere di un reato, occorre che la Procura della Repubblica compia delle indagini: si tratta di un'attività precedente alla fase processuale, durante la quale gli inquirenti si occupano di trovare tutti quegli elementi necessari a portare avanti l'accusa nei confronti del presunto colpevole, questa è una cosa che non possiamo fare noi giornalisti. 

Porci qualche domanda, però e forse, fa parte del nostro mestiere.

Le responsabilità esistono e sono molte e devono essere chiarite, da amministratori e gestori pubblici e privati, che siano la Diga, gli alberi, la pulizia dei fiumi, gli aerei che spruzzano sostanze sulle persone (ormai lo hanno dichiarato pubblicamente), il mancato avviso alle persone, non importa, la verità (correlazione con l'alluvione voluta) verrà a galla.

E lo chiedo con molta pace e sincerità ai signori pseudo colleghi dei siti fact-checking, smettetela di chiamare bufala una cosa che non è stata ancora investigata, state esattamente mettendo ancora più dubbi in testa, a chi sá, che le indagini devono essere obbiettive, sicure e precise, se rispondete immediatamente, con risposte pre-organizzate i bufalari siete voi o siete complici dei colpevoli.

Ripeto lasciamo a chi è preposto a fare le indagini, io voglio invece parlarvi di quello che ho visto per fronteggiare l'emergenza.

Emergency, non sempre ho avuto apprezzamenti su questioni più o meno spinose, come la pandemia, le mascherine e il cosiddetto vaccino a mRNA, ma in questo preciso caso dell'alluvione, anche con piccoli errori di valutazione tecnica, il lavoro è stato e sta essendo coordinato ed esecutato nella forma corretta.

Ho assistito personalmente a squadre di ragazzi volontari, giovanissimi, italiani, molti locali, (vedi foto) organizzati e pronti ad aiutare, dal trasporto in salvo dei cittadini, organizzazione di depositi di beni immediati, formazione e organizzazione squadre di pulizia di cantine e case onde evitare diffusioni di infezioni e animali come la zanzara Aedes aegypti portatrice di numerose malattie gravi.


In questi giorni drammatici è importante sapere che in Romagna operano diversi gruppi di volontari per vari tipi di intervento come professionisti con l'obiettivo di tutelare l'equilibrio psichico dei cittadini, dei soccorritori, delle forze dell'ordine e di tutti coloro che, a vario titolo, stanno collaborando per mitigare i danni dell'alluvione.


Sono già attivi sul campo, autorizzati dalla Protezione Civile, i servizi psicologici delle Aziende USL, delle Associazioni di Psicologia dell'Emergenza (Psicologi per i Popoli OdV, SIPEM SOS ER), i servizi dedicati della Croce Rossa Italiana e dell'EMDR.


Ho parlato personalmente con Emanuela, del Sipem SoS ER (che ha attivato uno sportello per il supporto psicologico gratuito accessibile inviando una email a info@sipem-er.it indicando la motivazione della richiesta e il numero di telefono a cui farsi contattare, ma anche attendendo nel locale o in una tenda della Croce Rossa in piazza), che mi diceva quanto è importante attuare subito per tranquillizzare le persone più fragili, che eventualmente, poi saranno seguite da professionisti.


Presente anche l'unità mobile della comunicazione in radiodiffusione.

Comunicare in emergenza è vitale per le operazioni di soccorso. La Croce Rossa Italiana era presente a Faenza, visto che ha un patrimonio rilevante nel settore delle radiocomunicazioni. L'ente da tempo ha intrapreso un percorso importante di riorganizzazione delle radiocomunicazioni, perché queste sono ormai da intendersi come tele-comunicazioni. Una differenza lessicale semplice, ma tecnicamente molto importante da portare avanti buona parte del successo di questi interventi lo si deve proprio a loro.

Ma qua la cosa è grave, centinaia e centinaia di case a Faenza, Castel Bolognese, Lugo, ma un po in tutta la Romagna, dove i cittadini hanno perso quasi tutto, lo vedo dalle cataste di mobili, materassi, oggetti ammucchiati, distrutti dal fango e dall'acqua e accantonati fuori dalle case.

Addirittura a Riolo Terme una brocca gigante si è incastrata sotto un ponte, da dove arrivava non si sa, ma si capisce la forza dell'acqua che l'ha portata a valle, una forza che ha distrutto, strade, ponti e culture. Il Residence Caterina il mio favorito a Faenza è ricoperto dal fango, ma i proprietari sono li pronti a ricostruire, perché questa è la caratteristica del romagnolo lavorare e cercare di farlo bene. 

La cosa che mi ha colpito di più sono state le parole delle persone sulle strisce nel cielo, nei giorni precedenti l'alluvione e che anche oggi erano evidenti, perché? Se come dicono i governi sono per aiutare in periodi di secca, perché farlo in periodi di forti precipitazioni. Sempre che quelle strisce, chiamate da scienziati "Scie chimiche", non provochino la pioggia, ma servano ad altro.

Le scie segnalate, molto diverse dalle scie di condensazione, si incrociavano tra loro a forma di "X" o "#" creando nel cielo veri e propri reticolati e rimanevano sospese nell'aria per ore e ore espandendosi a dismisura e senza dissolversi completamente. Secondo queste prime testimonianze, le scie anomale erano il risultato del passaggio di aerei bianchi e senza insegna, avvistati anche in spazi aerei non adibiti al traffico civile. Noi ci poniamo sempre la domanda perché? Ricercatori, scienziati e singoli cittadini hanno effettuato delle analisi chimiche del terreno, polveri e acqua nelle zone sottostanti spazi aerei irrorati con le scie chimiche. Le analisi più accreditate a livello mondiale accertano la presenza e l'alta concentrazione di sostanze chimiche quali sali di bario, ossido di alluminio, calcio, potassio, magnesio, torio, quarzo. Dopo queste analisi e varie interrogazioni parlamentari, è uscita la storia che quegli interventi servivano a riportare la pioggia in luoghi secchi, ma se anche fosse vero, perché in Romagna in piena alluvione?

La ristrutturazione delle case sarà fatta in tempi relativamente brevi qui in questa terra laboriosa, ma per le culture ci vorranno anni e molto, moltissimo lavoro.

Buona parte di questo lavoro lo svolgono i Romagnoli che non soffrono solo per colpa del fango, i danni per il comparto turistico, si fanno sentire, come per Mirko che ha perso vari clienti già prenotati, e che ha ripristinato il suo residence più bello e pulito di prima, e dove mi trovo realmente bene, perché al contrario di quello che dice Gene Gnocchi i romagnoli, non hanno bisogno di elemosine e sono peggio della Fenice rinascono dalle ceneri, più forti e accoglienti di prima".

Andrea Ruggeri