Festa della Mamma, a ricordarmi che lei c’era. E ci sarà sempre.

Ricordare la festa della mamma è bello, per molti. Per me, invece, la cosa più dolorosa è sapere, proprio nel giorno dedicato a lei, che la mia mamma non ci sarà più.
Forse riempirmi la bocca di belle parole e rifugiarmi nei ricordi può aiutarmi a trovare un po' di conforto. Perché la perdita di una persona cara — e in particolare della mamma — è tra le esperienze più dolorose della vita. È normale sentirsi tristi, confusi, persi. Eppure, in qualche modo, bisogna muoversi, ripartire, affrontare i problemi che un lutto porta con sé, soprattutto quelli che si vivono dentro, nel silenzio.
Per questo sento che è importante analizzare il mio dolore senza chiudermi, e cercare sostegno. Non da un professionista — non ne sento il bisogno — ma da mia figlia e da Cris, una obiettiva e diretta come me, l'altra senza troppo rumore. Loro ha la capacità di comprendere il dolore, ma anche quella di indicarmi la via per attraversarlo.
Ognuno vive il lutto a modo proprio: non esistono formule giuste o sbagliate per affrontarlo.
Vorrei pensare che mia mamma fosse un angelo, come la figlia di Luis Enrique, l'allenatore del PSG, che riesce a sentire la figlia vicina, nonostante l'assenza fisica, trovando forza nel ricordo.
Io la sento nei ricordi belli, ma anche in quelli meno belli. Perché vivere di ricordi vuol dire averli vissuti davvero. Nel bene e nel male. E conservarli è il mio modo per tenerla viva nella memoria: le cinghiate, certo, ma anche le sue lasagne buonissime e quel tortino di spinaci fatto solo per me.
Sarà un viaggio difficile, quest'ultimo in Romagna, pieno di emozioni e memorie. Ma una cosa la posso dire: ricevere una notizia così proprio in questo giorno mi rincuora. Perché non potrò mai dimenticarla. Ogni volta che qualcuno ricorderà la festa della mamma, non dovrò sforzarmi di ricordare un giorno triste, sarà la sua festa a ricordarmi che lei c'era. E ci sarà sempre.
Andrea Ruggeri