Frode Climatica?

14.09.2023

Ma il "cambiamento climatico", sta realmente succedendo, o come dicono vari scienziati e riviste americane è solo una frode?

Vorrei farvi partecipi di alcuni pezzi di questo bellissimo articolo del collega J.R. Guzzo, dalla "Revista Oeste" (Rivista Ovest), dove mette in discussione (e non lo dice solamente lui e i maggiori scienziati del pianeta) il cambiamento climatico e i suoi dogmi.

Nel suo articolo dal titolo "Frode Climatica" ci dice come la maggior parte delle realtà ufficiali imposte al pubblico mondiale dal Supremo Commissariato della Scienza, non sono reali, non stanno causando il cambiamento del clima e non sono scienza, ma cause politiche.

L'idea centrale dei leader, dei militanti e degli apostoli di questo nuovo partito internazionale, formatosi nelle università, nei governi e nei dipartimenti di marketing dei Paesi con un PIL pro capite di 50.000 dollari o più, è che "l'uomo" sta peggiorando il clima della Terra, scrive Guzzo.

È un'ideologia disperata.

La motivazione principale è che l'uomo sta incasinando il mondo, interferendo con la vita di animali, piante e rocce, oltre che con gli oceani, i ghiacciai e il movimento delle maree.

Per salvare il pianeta, se i nuovi scienziati del "clima" potessero davvero prendere decisioni, l'uomo dovrebbe in definitiva scomparire dalla superficie terrestre - o tornare alla vita che conduceva all'epoca delle caverne, per disturbare il meno possibile l'ambiente fisico che lo circonda.

Grazie alla conservazione della natura, avremmo un clima perfetto, tranne che per il fatto che non ci sarebbero persone a goderne. È un obiettivo che entusiasma sempre più le élite civilizzate, il mondo "progressista" e i media in generale.

Guardate quanta pubblicità hanno dedicato e dedicano alla morte assistita.

Certamente Guzzo riporta anche il concetto che il clima possa realmente cambiare anzi non è affatto radicale, ma dice Il "clima" sta davvero cambiando?

Forse sì. Non ci sono prove scientifiche reali; ci sono solo miliardi di dollari investiti nella produzione di massa di "ricerche", "studi" e "test" con risultati già decisi prima che qualcosa venga ricercato, studiato e testato.

Inoltre, è severamente vietato condurre qualsiasi esperimento in una direzione diversa.

Ma se davvero è in atto un cambiamento, la colpa non è certo dell'uomo. E non parlo delle reti dei pescatori o dei pet in mare, ma di cose grandi, i cambiamenti climatici, che sono in atto da milioni di anni e hanno avuto effetti incomparabilmente maggiori di qualsiasi cosa fatta dall'uomo, dalla separazione dei continenti all'ultima era glaciale, tra 20.000 e 10.000 anni fa.

Solo nell'ultima grande alluvione in Cina, nel 1931, si stima che siano morte tra i 400.000 e i 3 milioni di persone - e all'epoca l'interferenza dell'uomo nell'ambiente era minima.

Ora che l'azione umana viene definita "fatale", a nessuno passa per la testa che una simile calamità possa accadere in qualsiasi parte del mondo.

La verità è l'opposto di ciò che dice l'unica scienza attualmente in vigore.

Mai come oggi l'uomo ha fatto tanto per limitare i disastri provocati dai fenomeni naturali: dighe che impediscono le inondazioni, edifici antisismici e così via, con molto successo.

Ma loro ci dicono che l'eccesso di pioggia o la sua diminuzione, il caldo ed il freddo sono colpa nostra, per via della buco nello strato di ozono, un giorno enorme e due giorni dopo scomparendo, come fossero patatine dell'aperitivo.

E qui mi fermo nell'analisi dell'articolo di Guzzo, prima che mi diano del "complottista" e vorrei aprire con domande la discussione.

Le tragedie come il terremoto in Turchia e Siria, gli incendi nelle Hawaii, le alluvioni in Romagna e adesso nel sud del Brasile, sembrano si opera dell'uomo, ma non per incuria, ma sì con volontà di provocare un disastro e certamente non sono stati i cittadini a volerlo, anzi al contrario, esistono forti evidenze di intervento da parte dei poteri forti per provocarli, e qui non parlo solo dell'apertura delle dighe in piene precipitazioni di pioggia intensa.

Per gli altri realmente, come dice Guzzo la cosa è una specialità naturale del nostro pianeta … da sempre.

Certo non sono naturali le scie nel cielo volutamente provocate 

[Nel 2003, l'Italia ha stipulato un accordo di collaborazione con gli Stati Uniti denominato "Cooperazione Italia-USA su Scienza e Tecnologia dei cambiamenti climatici". Questo accordo, ufficialmente è volto allo studio dei fenomeni atmosferici, ma in realtà, come si deduce dai vari paragrafi del documento, implica la diffusione di sostanze chimiche dannose in atmosfera, tramite aerei opportunamente attrezzati, per verificare gli effetti delle stesse sulla biosfera],

non lo sono neanche le onde ed emissioni radio militari, ma sin da sempre i disastri fanno parte del nostro vivere il pianeta, e le tragedia anche come il terremoto di Reggio Calabria e Messina del 1908, con quasi 90.000 morti. 100 invece i morti, a Reggio Calabria e provincia, nell'alluvione del 21 ottobre 1953, che distrusse quasi tutto.

Nel 1954 in Campania i morti nell'alluvione furono oltre 300, tutta la costiera amalfitana fu sommersa da acqua e fango.

Quando si parla poi di alluvione, nel novembre del 1966 ricordiamo quella che ha sommerso Firenze tra il 3 e il 4. Ma, oltre alla Toscana, in quei giorni altre zone del Nord furono devastate. Soprattutto Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige.

Il mondo entrò in tilt per la perdita di vite e i rischi alle opere d'arte. Ma non c'era il cambiamento climatico di moda.

La peggiore negli anni 60 però fu quella del Vajont, il 9 ottobre 1963: quasi 2mila morti. Un disastro di origine antropica più che naturale.

Solo in Italia in meno di 60 anni centinaia di eventi avversi gravi e nel mondo migliaia, con milioni di morti.

La memoria di alcuni di noi e la vera storia potranno aiutarci a non cadere nella "frode mondiale del cambiamento climatico", che come la pandemia e i suoi sieri ha come obbiettivo colpevolizzare gli esseri umani e giustificarne la loro soppressione o per lo meno così pensa Guzzo.

Un pensiero coraggioso da un nostro collega oriundo dall'America dal cognome Calabrese, un pensiero da leggere e analizzare, per non incorrere nuovamente nell'errore di firmare senza leggere e poi pentirsi.

Pasquino

Fonte: Revista Oeste; Wikipedia; Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV); Earth Institute, Columbia University (CU); Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM); The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (ICTP); Servizio Meteorologico Regionale, Agenzia Regionale Prevenzione e Ambiente dell'Emilia Romagna; Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (ISAC); Istituto di Matematica, Fisica e Applicazioni, Università degli Studi Parthenope (IMFA- UPa); Dipartimento di Scienze dell'Ambiente Forestale e delle sue Risorse (DISAFRI), Università della Tuscia; Centro Europeo Ambiente e Salute, Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS); Consiglio Nazionale delle Ricerche - Istituto di BioMeteorologia (IBIMET); Istituto di Biologia AgroAmbientale e Forestale (IBAF); Solvay- Solexis; Centro Ricerche FIAT (CRF); Nuvera Fuel Cells Europe; Ansaldo Fuel Cells.

Per la versione originale cliccare sulla foto.