Gen. Vannacci ... Si Può ... dice Paragone

Il faggio è una specie arborea del genere delle Angiosperme appartenente alla famiglia delle Fagaceae. Si tratta di una pianta imponente e frondosa, capace di raggiungere altezze notevoli, comprese tra i 15-35 metri.
Il suo nome deriva dal latino fagus che significa 'mangiare', alludendo al frutto, che è commestibile.
Predilige le zone fresche e umide, ma si adatta bene ai climi più secchi, i terreni acidi, basici e spesso lo si vede in boschi misti accanto ad alcune conifere, in particolare l'abete. In Italia è diffusa soprattutto la variante Fagus sylvatica, sia sulle Alpi, dove forma boschi puri, che sugli Appennini. Oltre che ad alte quote, è presente anche sul Gargano, nella foresta Umbra e in Toscana, fino a 300-200 metri sul livello del mare. Complessivamente, le faggete presenti in Italia superano i 2 milioni di ettari.
Il castagno è una stupenda pianta che colpisce per la maestosità della sua chioma e della sue dimensioni. Questo albero può raggiungere addirittura i 30 metri di altezza e ha una vita lunghissima, non sono rari gli esempi di castagni pluricentenari.
Questa pianta molto comune in tutti i boschi, italiani ha rappresentato per secoli una primaria fonte alimentare grazie alle notevoli proprietà nutritive dei suoi frutti le castagne, e della farina che vi si ricava.
L'albero europeo è una pianta che colpisce per le sua maestosità, raggiunge i 25-30 m d'altezza, ed è molto longeva può oltrepassare i 100 anni di età. Cresce allo stato selvatico in zone dove si registra un clima invernale non troppo rigido ed estati calde.
Perché parliamo del faggio e del castagno?
Perché Gianluigi Paragone, fondatore di Italexit, è intervenuto ai microfoni della trasmissione "Fino a qui tutto bene" condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus e oltre a parlare dell'argomento del giorno e cioè del libro del Generale Roberto Vannacci, dove il militare scrittore, decide di mettere nero su bianco alcune situazioni, sulla libertà della parola, e quando questa libertà di parola si torna corretta e scorretta.
All'interno del libro il generale sottolinea di voler "provocatoriamente rappresentare lo stato d'animo di tutti quelli che percepiscono negli accadimenti di tutti i giorni una dissonante e fastidiosa tendenza generale che si discosta ampiamente da quello che percepiamo come sentire comune, come logica e razionalità", come scrive un articolo della nazione di Firenze. Nel libro vengono trattati diversi temi, dalle forme di protesta contro il cambiamento climatico alle occupazioni di alloggi disabitati da parte di persone senza fissa dimora, dai desideri di genitorialità degli omosessuali fino al cosiddetto "politicamente corretto".
Paragone nel programma però fa la critica a una parte di noi giornalisti: "Se qualcuno osa pensare qualcosa di diverso e rompere il meccanismo di scrittura per arrivare ad una modellazione sociale-culturale che hai scelto. Il libro del generale Vannacci è un rutto liberatorio per tutti quelli che stavano zitti per non avere scomodità. Tu puoi anche non frequentarlo, ma può avere la libertà di ruttare. La minoranza ha in mano le leve della comunicazione. Sul discorso del clima e dell'ambiente, se questi ragazzini pensano di essere più ecosostenibili di me o di mio nonno e tu gli chiedi: mi sai riconoscere un faggio o un castagno? Questi non sanno niente, di green non sanno niente. Il successo del libro Vannacci è figlio del giornalismo italiano che non ha più voglia di spiegare nulla".
Concordo e allora? Allora bisogna tornare a spiegare le cose, a far conoscere quello che ci circonda, dal faggio e castagno, alla vera natura dell'uomo e ai pericoli di dottrinare il nostro pensiero e la nostra sessualità, fuori dalla natura delle cose, un faggio è una pianta della famiglia delle Fagaceae, ma pur essendo anche il castagno e la quercia, piante della stessa famiglia, sono diametralmente differenti, sia nella struttura sia nel fusto.
Il frutto del castagno è differente da quello del faggio.
Sono anni che metto il dito sulla piaga dell'indebolimento della qualità nelle notizie e sulla mancanza totale di etica e obiettività delle stesse, amalgamate da bugie figlie di mancanza di fonti sicure e in ogni caso dalle varie versioni del fatto.
E concludendo ricordo come Paragone cosa a cantato Giorgio Gaber pensatore e cantante dei miei anni migliori, considerato a sinistra, ma che oggi giustifica anche una destra che dice "si può":
Si può siamo liberi come l'aria
si può
si può siamo noi che facciam la storia
si può
Si può io mi vesto come mi pare
si può sono libero di creare
si può son padrone del mio destino
si può posso mettermi un orecchino
si può
Basta uno spunto qualunque
la nostra fantasia non ha confini
basta un pennello un colore
e noi siamo pronti a perpetuare
la creatività dei popoli latini
Si può contestare e parlare male
si può migliorare il telegiornale
si può fare critiche dall'esterno
si può sputtanare tutto il governo
si può
Si può occuparsi di spiritismo
si può far dibattiti sull'orgasmo
si può far politica alternativa
si può siamo pieni di iniziativa
si può
Siamo sicuri che abbiamo in comune
la certezza del nemico
siamo sicuri che c'è ma il più
rosso e li più nuovo
dei partiti non si sa perché
diventa rosso antico
Si può siamo liberi come l'aria
si può siamo noi che facciam la storia
si può
libertà libertà libertà libertà obbligatoria
Sono liberato sono davvero
più leggero
sono infedele sono matto
posso far tutto
Viene la paura di una vertigine
totale viene la voglia un po'
anormale
di inventare una morale
Utopia trrr Utopia trrr
utopia pia pia trrrr
Si può fare i giovani a sessant'anni
si può regalare i blue jeans ai nonni
si può star seduti come un indiano
si può divertirsi con il digiuno
si può
E dopo tante battaglie volendo
puoi anche farti uno spinello
il libanese è il migliore
tra poco dovrebbe cominciare
la pubblicità in un nuovo carosello
Si può inventarsi protagonista
si può rinforzarsi dall'analista
si può occuparsi dell'individuo
si può farsi ognuno la propria radio
si può
Si può con la nostra cultura dietro
si può rinnovare tutto il teatro
si può dare al mondo un messaggio
giusto si può a livello di Gesù Cristo
si può
Basta una bella canzone
la tua rivoluzione va da sola
basta che ognuno si esprima
e poi non importa se si chiama
la rivoluzione della Coca Cola
Si può siamo liberi come l'aria
si può siamo noi che facciam la storia
si può
Libertà libertà libertà libertà obbligatoria
Ma come? Con tutte le libertà che avete, volete anche la libertà di cambiare?
Utopia trrr Utopia trrr
utopia pia pia trrrr
Libertà libertà libertà libertà
libertà libertà libertà
libertà libertà libertà libertà
E per rimanere in tema come diceva Gaber proprio prima di morire "Il falso è tutto quello che si sente, quello che si dice, il falso è un'illusione che ci piace, il falso è quello che credono tutti è il racconto mascherato dei fatti, il falso è misterioso e assai più oscuro se è mescolato insieme a un po' di vero, il falso è un trucco, un trucco stupendo, per non farci capire questo nostro mondo, questo strano mondo, questo assurdo mondo in cui tutto è falso il falso è tutto".
Andrea Ruggeri