Gianni Versace e Luciano Rispoli una cosa da risolvere
Passeggiando sul Corso dedicato all'Italo-Francese Garibaldi, grazie al suo ruolo fondamentale nel processo di unificazione della penisola, ricordato soprattutto per la sua leadership durante la spedizione nel 1860, che portò alla distruzione dei Borboni e conquista del Regno delle Due Sicilie.
E dopo aver assaporato al numero 387 un ops! Due calzoncini al Bar Imperial offerti da un amico, chiacchierando e ascoltando, sentivo una discussione sul perché quel posto non venisse chiamato Corso Gianni Versace, e chi difendeva il nome attuale argomentava che Gianni veniva poco a Reggio.
Lo stesso ho sentito dire di Luciano Rispoli, forse il più grande talent scout della storia di radio e TV, e ho deciso di scrivere queste poche righe che per molti, ormai abituati alle corbellerie istantanee del TikTok sono anche molte.
Per chi non lo sapesse, Gianni Versace ha definito il glamour della fine del XX secolo e inventato le top model. Tra storia e curiosità, vorrei ricordare che lo stilista Reggino è, e sarà quello della creatività pura che si è trasformata in leggenda, dimenticare questo solo per il fatto che veniva poco a Reggio, mi sembra avere il tappa occhi come i cavalli.
Una, se non la più grande rivista del pianeta di moda "Vogue" quando parla di Gianni scrive: "Gianni Versace scompare (troppo) prematuramente il 15 Luglio del 1997, lasciando un profondo vuoto. E ancora oggi, tra mistero e amaro in bocca, a più di ventisei anni dalla tragica morte inaspettata sulle scale della sua casa di Miami, al 1116 di Ocean Drive, si narra di un uomo che ha plasmato una nuovo immaginario collettivo, grazie alla sua potenza creativa e all'abilità sartoriale".
E ancora "Fine interprete di quel gusto eccentrico e stravagante, proposto nei primi del '900 da Poiret, Gianni Versace (classe 1946) è tra i nomi protagonisti che fecero del "Made in Italy" una garanzia, riconosciuta a livello internazionale. Giorgio Armani stilista che destruttura la giacca e crea il greige, Valentino couturier italiano che conquista Parigi e sfila nella capitale francese e poi Gianni Versace che presenta al tempo stesso una formazione sartoriale, derivata da un periodo di apprendistato nella sartoria materna a Reggio Calabria, unita a un'esperienza stilistica formata prima di fondare la sua casa di moda. Più di una volta dichiarerà che >il vero artista è il sarto<".
Forse quello che non si sa a Reggio è cosa significa il nome Gianni Versace nel mondo e negli Usa.
Solo, per farvi capire, l'importanza e il rispetto che nel mondo hanno del suo nome e della sua famiglia, quando ho accennato al responsabile del Private Members Club di Miami, la Soho Beach House, che ero cresciuto a Reggio Calabria nel periodo nel quale Gianni Versace cominciava la sua carriera di sarto, ricevetti, da un'emozionato direttore un pass gratuito speciale, e la persona di cui non ricordo il nome, per tutto il tempo che rimasi nel meraviglioso giardino lussureggiante, assaporando un aperitivo al Cecconi's, dove, tra alberi secolari, divani giganti, i ricchi del pianeta si lasciano incantare dall'atmosfera (e che se non vinco al lotto, non potrei frequentare con assiduità), ero additato come uno che veniva dalla città italiana di Gianni Versace e varie persone abbassavano il capo in mia direzione sorridendo, in forma di saluto … e noi stiamo a prendercela se Lui veniva molto o poco a Reggio?
Noi dobbiamo essere orgogliosi, che Lui e i suoi fratelli abbiano avuto nei loro genitori, maestri che hanno permesso alla nostra terra di essere osannata ... solo per averli cresciuti nell'arte della sartoria.
Con questo e concludo sono a favore che Reggio Calabria, terra dei Bronzi di Riace, e terra che ha dato i natali a Luciano Rispoli (il grande giornalista che oltre a decine di trasmissioni di successo, durante la sua carriera, ha scoperto e lanciato diversi personaggi famosi come Maurizio Costanzo, Paolo Villaggio, Raffaella Carrà, Paolo Limiti, Rita Forte, Melba Ruffo, Michela Rocco di Torrepadula e Gianni Boncompagni) e a Gianni Versace (lo stilista di Lady Diana a Elton John. Elton John e Sting, hanno ricordato lo stilista al funerale a Milano cantando insieme The Lord is my Shepherd facendo commuovere l'intero pianeta), rispetti questi due grandi della storia del Giornalismo e della Moda, e conceda a loro e al loro nome un posto esclusivo, nella nostra città, ora occupato da nomi che con la terra e storia di Reggio non centrano niente, messi li solo per giustificare il periodo risorgimentale (attenzione non sono qui per fare il nostalgico dei Borboni, ma neanche quello di Garibaldi) ormai superato dalla storia e riscritto, con vari capitoli che non meritano più un tale rispetto.
Se ami Reggio, devi dedicare le sue strade e le sue piazze a chi ha portato il suo nome, anche se solo perché vi è nato e cresciuto ai livelli più alti.
Mi emozionerò tantissimo a vedere inaugurare la nuova Piazza Luciano Rispoli e cambiare il nome del nostro bellissimo shopping all'aperto cittadino, con il nome Corso Gianni Versace, oppure un museo degli artisti reggini con il nome di Umberto Boccioni, esponente di spicco del futurismo.
Andrea Ruggeri