La consacrazione sociale è efficace quando è lontana dell’oggetto consacrato

06.11.2025

Oggi ho ricevuto tanti elogi per Caminhos de Paulo.
Messaggi da persone che conosco, rispetto e amo, ma anche da sconosciuti.
Tra questi, uno mi ha colpito più di tutti: un indiano — forse cristiano — che, navigando tra i siti dedicati a Paolo di Tarso o San Paolo, ha trovato la mia email e mi ha scritto parole sincere e luminose.

Una carissima amica mi ha chiesto:
"Ma com'è possibile che per te l'elogio di quell'indiano conti più di quello dei tuoi amici, dei tuoi collaboratori, dei tuoi parenti, di chi ha lavorato con te per anni?"

Le ho risposto così:
È vero, gli amici, la famiglia, i compagni di viaggio sono il mio sostegno quotidiano.
Sono l'anima che tiene accesa la fiamma.
Ma nella vita ho imparato che i circuiti di consacrazione sociale sono tanto più efficaci quanto maggiore è la distanza sociale dell'oggetto consacrato.

In parole semplici: se chi non mi conosce, non conosce i miei partner, non ha alcun legame con me eppure elogia Caminhos de Paulo;
se persino chi mi è "avversario" si interessa a partecipare;
se un indiano lontano migliaia di chilometri sente il bisogno di scrivermi —
allora questo, per me, vale tantissimo.

Cari amici, ricordatevelo anche voi:
gli applausi di chi ci ama scaldano il cuore,
ma quelli di chi ci osserva da lontano, con occhi liberi da affetto o abitudine, consacrano davvero il nostro cammino.

Un pensiero che oggi mi piaceva condividere con voi.

Andrea Ruggeri