Il fatto non sussiste

Un caro saluto al giornalista e direttore di StrettoWeb, Peppe Caridi, che ancora una volta ha potuto dimostrare la sua totale innocenza: "il fatto non sussiste".
Nella giornata di mercoledì 1° ottobre 2025, il Tribunale Penale di Reggio Calabria, in composizione monocratica, ha scritto un'ulteriore pagina di buona giustizia con la sentenza pronunciata dal giudice Cinzia Tropea, riaffermando con forza i principi civili e democratici della libertà di stampa.
Il direttore responsabile di StrettoWeb, Peppe Caridi, è stato assolto con la formula più ampia possibile, "perché il fatto non sussiste", nell'ambito di un processo che lo vedeva coinvolto per la pubblicazione di alcune dichiarazioni del noto cardiologo Enzo Amodeo (difeso dall'avv. Rocco Licastro), anch'egli assolto con formula piena.
Il procedimento aveva avuto origine dalla denuncia di un'altra cardiologa, poi costituitasi parte civile. Al termine dell'istruttoria dibattimentale e delle arringhe difensive, il Tribunale ha accolto integralmente le tesi delle difese, emettendo sentenza di assoluzione per tutti gli imputati.
Per il direttore Peppe Caridi, difeso dall'avv. Giuseppina Strangio, si tratta dell'ennesima assoluzione nel corso di una carriera contraddistinta da numerose denunce ma mai una sola condanna, a conferma della correttezza e della piena legittimità del suo operato e di quello dell'intera redazione di StrettoWeb, di cui è responsabile.
La soddisfazione di StrettoWeb e GIA
Con grande soddisfazione per questa ennesima sentenza, che conferma la solidità e la correttezza del lavoro giornalistico svolto, il direttore e l'editore di StrettoWeb ribadiscono la loro totale fiducia nella giustizia e il rispetto delle norme che regolano la professione giornalistica.
Viene riaffermata con forza l'indipendenza e la libertà di una testata che non si è mai lasciata intimidire da querele temerarie, spesso finalizzate a ostacolare il libero esercizio dell'informazione.
La GIA – Giornalisti Italiani Associati, a nome del suo presidente, ha espresso pieno sostegno all'operato dei giudici e ha ribadito la necessità di difendere ogni giorno un'informazione libera, senza bavagli né condizionamenti, contro chi tenta sistematicamente di screditarla.
«Forse avremmo scritto lo stesso articolo in modo diverso, ma il principio resta: l'informazione non può essere annullata da nessuno. Questo è il cuore stesso del giornalismo» ha dichiarato Andrea Ruggeri, presidente della GIA, che ha poi concluso: «Il diritto all'informazione, quando non arreca danni, è la base della libertà di stampa e di pensiero».
Paolo Bocelli Jr.