Il giornalismo associativo si confronta a Firenze

19.03.2024

Lo pubblichiamo ora per rispetto a tutti al loro rientro in patria, ma l'abbiamo scritta appena finita la riunione delle associazioni dei giornalisti a Firenze.

Fisicamente e via internet, a Palazzo Pitti o in sede quello che conta sono i confronti e i risultati.

Riusciremo anche noi a tagliare la testa alla Medusa.

Gia Giornalisti Italiani Associati, neonata, ma già grande, perché come ha detto il Papa Santo Giovanni Paolo II che mi onoro aver conosciuto: "Sali sulle spalle dei più alti per vedere più lontano!". Poi non mi interessa se lo aveva imparato dallo scenziato Newton o dal filosofo Bernardus Carnotensis o da un vecchio detto napoletano che cita: "Fattell cu' chi è meglio 'e te e fance 'e spese", quello che conta è che Santa o scientifica o filosofica, questa è un'espressione che somma saggezze antiche.

La riunione usando come tenda di fondo Firenze con la partecipazione del presidente GIA Andrea Ruggeri, è salita subito sulle spalle dei Giganti e il suo rappresentante vecchia volpe ormai da 40 anni in giro per il mondo, ha esposto alcune idee accolte dalle altre associazioni presenti italiane ma anche e soprattutto dagli Usa, New Zeland, Brasile, Argentina e Thailandia.

Tra i progetti in discussione: "Come utilizzare al meglio le risorse, per un giornalismo moderno, ma che segua un suo cammino nell'etica e obiettività senza soccombere, al diktat delle grandi corporazioni?".

Insomma ci dice Ruggeri: "Dare realmente risposte ad un mercato esigente e farsi portavoce delle novità, senza perdere la credibilità, oggi diventa una sfida".

Temi affrontati anche le fake e i Fact-checking specialmente quelli costruiti ad hot per sostenere le fake chiamati anche di "Fake-Fact-checking" che contestano le fake news, accusando media indipendenti o di minori dimensioni di creare notizie false, mentre sono loro a crearle e sostenerle.

Come ci dice Massimo Borgabello di Digital360 << il "problema" delle fake news viene gestito dai fact checkers. Anche questi soggetti, però, non sono sempre indipendenti o obiettivi spesso "annacquano" o "scoloriscono" notizie importanti spostando il focus dal generale al particolare.

I casi più emblematici?

Un esempio su tutti "gli attacchi sofferti dai giornalisti che contestarono le affermazione dell'allora presidente del consiglio Mario Draghi" il fatto è che in modo onesto, molti di noi riportavano tutte le fonti e indicavano anche come fake le affermazioni dell'ex primo ministro italiano, quando, nell'estate 2021, ha affermato che il green pass era una misura grazie alla quale "gli italiani possono continuare ad esercitare le proprie attività, a divertirsi e andare a ristorante, a partecipare a spettacoli all'aperto o al chiuso con la garanzia, però di trovarsi tra persone non contagiose">>, e alla riunione ricordavano anche la fake frase di stato "Non ti vaccini, ti ammali e muori".

<<L'assunto di base - continua Borgobello - quindi, era semplicemente non verificato, o in comunella con le case farmaceutiche, non era analizzato prima di fare tali dichiarazioni e si è rivelato falso poi>>.

Da molti presenti, la preoccupazione di diffondere notizie falsificate, anche per via della distribuzione controllata, in malafede o no, addirittura in agenzie storiche, che ormai le sparano così grosse, che anche il più ingenuo dei lettori sa che non corrispondono al vero.

Basterebbe seguire le regole d'oro del giornalismo rispondono dagli USA, dove le notizie false hanno per lo meno la possibilità di essere contestate al senato americano.

In Italia ed Europa secondo "Giornalisti Indipendenti", questo attacco alle regole fondamentali del giornalismo è diventato prassi e il discredito nella classe dei giornalisti ormai supera la soglia del ridicolo.

Molto enfatizzate poi le dirette di alcuni giornalisti che trasmettono via Youtube e social, come Francesco Toscano, che svolgono un lavoro di confronto con i mezzi giornalistici del copia incolla mainstream, ormai derisi da tutti gli intellettuali, ma che continuano a umiliare la classe giornalistica.

D'accordo quasi tutti, che ribadivano: "la credibilità della classe giornalistica, ma anche di tutti i comunicatori, passa per alcune azioni, che necessitano essere messe in pratica, come la ricerca approfondita della fonte e l'analisi, prima di pubblicare qualsiasi articolo, delle questioni serie e che possono creare contrasti evidenti con la verità e principalmente trattare, sempre, il contraddittorio, quindi nessuna censura".

L'uso della tecnologia e programmi che possano by-passare i motori di ricerca ormai curvi alle fake dei grandi e che sono diventati anche motori di esclusione, dovrebbero far parte dell'agenda delle associazioni, come ci dice il rappresentante della Nuova Zelanda, che ci chiede per sicurezza di tenere il suo nome in anonimato.

"La maggior parte dei dati che passano per i motori di ricerca sono nascosti o posizionati lontano dalle loro parole chiave tagg's o legali, creando un'immagine di poco interesse sugli argomenti, molte volte non presenti nella ricerca".

Esempio fatto dal rappresentante dei giornalisti della Lombardia Pietro Villa: "tu apri X, l'argomento del momento mondiale e in Italia è l'intervista attesa da giorni di Tucker Carlson a Putin, con quasi 200 milioni di collegati nella giornata del 9 febbraio scorso, ma la X italiana ti da una canzone di Sanremo Gazzelle con Fulminacci davanti a Tucker, e con circa 2.000 accessi al primo posto nella ricerca".

L'affermazione, siamo ormai succubi viene da un delegato anonimo, che preferisce non citare l'agenzia per la quale ha lavorato, ma che dice:"le agenzie ormai supine a fatti imposti, creano totale disinformazione, come lo è stato durante la pandemia, le guerre in Ucraina e Israele e le proteste degli agricoltori. Notizie di argomenti sono completamente o quasi completamente nascoste, dagli stessi motori di ricerca, o rilegate alle ultime pagine" e continua "chi non voleva fare il lavoro sporco, veniva subito cacciato e diffamato", ma questo poi non è neanche un grande segreto nel nostro ambiente, chi contrario al green pass non ha subito violenze o persecuzioni?.

La cosa assurda è che pur avendo scoperto dalle case farmaceutiche produttrici del pseudo vaccino che questo non immunizza, esistono ancora pagine del governo che riportano la frase"La Certificazione verde rende più sicuri tutti i cittadini, soprattutto i più fragili" (Esempio https://www.dgc.gov.it/web/).

In Europa - Totale Certificazioni emesse 341.498.333 - per circa 90% di persone pseudo-immunizzate, il che significa oltre 1 miliardo di iniezioni. Una certificazione inutile che ancora oggi alcuni paesi chiedono pur sapendo che è una bugia 

Si è parlato anche del caso Julian Assange, tutti hanno ribadito proprio nel giorno in cui il comune di Milano nega la cittadinanza onoraria al giornalista, che "La libertà di Assange ha a che fare con la nostra stessa libertà", o lottiamo uniti a destra come a sinistra oppure ci limiteremo ad annunciare i comunicati stampa".

Si ringraziano per la collaborazione e le informazioni, via internet, Webnode e il Comitato per la protezione dei Giornalisti. 

M. Rossi Comunicato Stampa GIA

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