Il giuramento d’Ippocrate è un passo fondamentale per la professione medica
"Il giuramento d'Ippocrate è un passo fondamentale per la professione medica – lo ha sottolineato il presidente dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria, dottore Pasquale Veneziano – e per tale motivo abbiamo dedicato un'intera giornata a questo evento dedicato proprio ai giovani medici neo iscritti al nostro Ordine. Si tratta di una cerimonia sempre emozionante ed è palpabile, la voglia di questi neolaureati di approcciarsi nel modo migliore alla professione medica. La nostra speranza è che restino ad esercitare nella nostra provincia, vista l'attuale carenza di medici".

Nuovi medici.
È un evento certamente significativo organizzato nel corso di ogni anno dall'Ordine dei medici della provincia di Reggio Calabria.
Il giuramento d'Ippocrate e la consegna del codice deontologico, quest'anno conferito a quarantaquattro nuovi medici, all'Auditorium, dell'Ordine dei medici a Reggio Calabria, gremito di genitori e parenti, visibilmente emozionati.
Facciamo gli auguri e tanto per non perdere il vizio del tanto osannato giuramento d'Ippocrate ve ne faremo dono a margine di questo articolo.
Per il Dottore Vincenzo Nociti, segretario dell'Ordine, si è trattato di "una giornata importante per tutta la classe medica perché partecipare alla cerimonia in cui si svolge il giuramento d'Ippocrate, è fondamentale proprio perché lo stesso codice rappresenta il nostro iter morale, la nostra guida, praticamente il percorso che deve essere seguito da ogni medico..."
Analogo intervento per il dottore Bruno Porcino consigliere e tesoriere dell'Ordine, per il quale "il giuramento d'Ippocrate rappresenta l'evento più importante del calendario ordinistico".
Di seguito l'elenco dei nuovi medici che hanno partecipato alla cerimonia del giuramento d'Ippocrate:
Martina Aquila; Grazia Maria Arillotta; Maria Arminio; Alessia Barreca; Bruno Biasi; Claudia Caridi; Santino Caserta; Arianna Ceravolo; Irene Cherubino; Alessandro Chilà; Sebastiano Cutrupi; Felicia Cuzzola; Giovanna De Clariti Stresa; Miriana De Maria; Vincenzo Filastro; Francesca Simona Fiorino; Dario Gennaro; Filippo Gerace; Stella Giannetta; Valerio Rocco Gullace; Domenico Iaria; Teresa Iaria; Vincenzo Iatì; Francesca Isola; Leone Larizza; Daniele Latella; Chiara Leale; Giovanni Luppino; Leonardo Meduri; Vincenzo Mileto; Federico Morabito; Andrea Naso; Maria Elisa Nasso; Antonio Nirta; Deborah Nucera; Rosi Maria Romeo; Antonella Scaramuzzino; Debora Scullari; Valeria Sergi; Floriana Tibaldi; Jakub Tripodi; Giovanna Fernanda Vazzana; Anny Votano; Giuseppe Zema.
Vincitori della Borsa di studio intitolata alla memoria del dottore Roberto Stella:
Giovanna Vazzana; Valeria Sergi per i medici e Anisia Ambroggio per gli odontoiatri.
Congratulazioni.
Nella mia vita di giornalista ho seguito bene non solo i medici, ne avevo per un periodo ben 8 in famiglia, ma le azioni, i momenti difficili, le conquiste scientifiche ed economiche della maggior parte di loro e gli errori, quelli non voluti e quelli che hanno portato questa importante classe a perdere la fiducia di una fetta importante della popolazione.
I medici sono indispensabili, ma quel giuramento tanto importante oggi deve diventare REALTÀ, e speriamo che i nostri giovani medici, siano rispettosi dei loro pazienti, più che della loro carriera, siano rispettosi della loro libera scelta farmacologica, più che dei vantaggi economici offerti dalle case farmaceutiche, siano coscienti delle cure veramente necessarie, e non di una tachipirina e vigile attesa, siano vicini alla loro terra, alla loro gente ... perché essere medico non è ne un lavoro, ne una professione redditizia, ma è una missione che solo pochi sanno valorizzare.
Il giuramento di Ippocrate - Testo Classico
"Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dèi tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni, che eseguirò, secondo le forze e il mio giudizio, questo giuramento e questo impegno scritto:
di stimare il mio maestro di questa arte come mio padre e di vivere insieme a lui e di soccorrerlo se ha bisogno e che considererò i suoi figli come fratelli e insegnerò quest'arte, se essi desiderano apprenderla;
di rendere partecipi dei precetti e degli insegnamenti orali e di ogni altra dottrina i miei figli e i figli del mio maestro e gli allievi legati da un contratto e vincolati dal giuramento del medico, ma nessun altro.
Regolerò il tenore di vita per il bene dei malati secondo le mie forze e il mio giudizio, mi asterrò dal recar danno e offesa.
Non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, né suggerirò un tale consiglio; similmente a nessuna donna io darò un medicinale abortivo.
Con innocenza e purezza io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività.
In qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati, e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e fra l'altro da ogni azione corruttrice sul corpo delle donne e degli uomini, liberi e schiavi.
Ciò che io possa vedere o sentire durante il mio esercizio o anche fuori dell'esercizio sulla vita degli uomini, tacerò ciò che non è necessario sia divulgato, ritenendo come un segreto cose simili.
E a me, dunque, che adempio un tale giuramento e non lo calpesto, sia concesso di godere della vita e dell'arte, onorato degli uomini tutti per sempre; mi accada il contrario se lo violo e se spergiuro".
Il giuramento di Ippocrate - Testo Moderno
Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo,
GIURO:
di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente;
di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
di affidare la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza, religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;
di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato (dai pazienti chiaro), che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato.
Andrea Ruggeri