Imbarazzante castigo per chi parcheggia male l'auto
Qui a Reggio Calabria e provincia, le multe per il parcheggio, se le fanno, sono solo per non aver pagato il parcheggio azzurro o per lo ZTL.
Ma sicuramente non come a Roma, Milano, Bologna, dove oltre al verbale, puoi trovare le ganasce alle ruote, sempre che la macchina non sia stata portata via dal carro attrezzi.
In Cina né verbale sul parabrezza, né ganasce, …ne carro attrezzi, le autorità competenti hanno inventato un modo nuovo per evitare che gli automobilisti parcheggino male il proprio veicolo è "l'imbarazzo sociale".
Esattamente, l'obbiettivo è di far sentire i trasgressori identificati come tali, additati e giudicati dalla popolazione, in modo da impedire nuove trasgressioni ad una delle principali norme del codice stradale.
Rispettare il divieto di sosta e non parcheggiare sui marciapiedi è particolarmente importante nel Paese del Dragone, che ha un parco macchine di oltre 320 milioni di vetture, ma noi che abitiamo in una delle città dove si parcheggia peggio in Italia, sappiamo che bastano anche solo mille automobilisti per tormentare il transito stradale e pedonale.
Adesso vediamo qual è il sistema con il quale le autorità cinesi stanno mettendo alla gogna pubblica i parcheggiatori irregolari.
Applicare all'auto un elemento di differenziazione riconoscibile e condannabile da tutti.
Si tratta di una ventosa applicata alla portiera del conducente e che è dotata di timer e di GPS, in modo che le autorità possano monitorare il veicolo automaticamente e sapere se il dispositivo sia rimasto agganciato all'auto, se rimosso ci può essere l'arresto immediato o la perdita di tutti i punti, nel sistema imposto nel paese di "Credito Sociale*".
Oltre che alla portiera, il dispositivo è collegato anche allo specchietto retrovisore esterno.
Grazie a questo stratagemma, chiunque sa che l'auto appartiene a un trasgressore del codice della strada, il che in Cina è ancora più scomodo che pagare una multa salata, a livello di umiliazione pubblica.
Il dispositivo a ventosa, non viene rimosso fino a quando non viene pagata la multa, il cui importo aumenta ogni giorno finché non è corrisposto.
L'obiettivo mettere in forte imbarazzo sociale il trasgressore, chiunque sia, e costringerlo a pagare la multa in costante aumento che consente comunque di continuare a circolare.
A Reggio, Villa e in altri comuni la trasgressione nei parcheggi è quasi una costante, addirittura parcheggiando con le quattro ruote sul marciapiede impedendo il passaggio di pedoni e carrozzelle di tetraplegici, come ho visto personalmente proprio ieri a Villa San Giovanni e questa soluzione cinese, potrebbe non avere successo, anche perché non basterebbero migliaia di dispositivi e una mega centrale per monitorarli, ma nel gigante asiatico pare che stia funzionando, e non garantisco che non venga presa in considerazione anche qui.
Il disonore ha una rilevanza particolare in Cina (una volta anche qui era rilevante). Il governo cinese ha infatti istituito un sistema di "credito sociale" che assegna un punteggio ai cittadini e alle aziende in base al loro comportamento sociale e finanziario, ma questa è dittatura e forse dovremmo da soli capire che parcheggiare come lo facciamo porta danno non solo agli altri, ma a noi stessi.
Per il momento, la ventosa del disonore è stata implementata solo in Cina, ma tutto fa pensare che si diffonderà in quei posti dove la moralità, il rispetto per gli altri e la vergogna sono ancora importanti.
* Nasce in Cina e si chiama"Social Credit System" o sistema di valutazione sociale che assegna ai cittadini un punteggio attraverso la valutazione del loro comportamento. Il sistema monitora cittadini, enti e imprese attraverso un complesso sistema di controllo e valutazione con premi o sanzioni in base al comportamento del cittadini.
Si tratta di una profilazione di massa senza precedenti, ma che piace ai cittadini cinesi, per lo meno nessuno ne parla male (anche perché perderesti molti punti di valutazione se lo facessi.
Il piano della Cina è regolare il business e il comportamento dei cittadini con schemi incentivanti.
Un Green Pass che mette gli uni contro gli altri, ma che allo stesso tempo, controlla, a detta dei cinesi:
1 Onestà negli affari di governo
2 Integrità commerciale
3 Integrità sociale
4 Incremento della credibilità giudiziaria
Cittadini, aziende ed enti che collaborano per segnalare i soggetti che non rispettano i meccanismi e che segnalare quelli che si impegnano per migliorare il proprio rating score.
Nella Blacklist vanno gli autori di reati individuati da organismi di regolamentazione e controllo.
Chi dà i punteggi? Alcune città pilota assegnano o rimuovono punti per il comportamento.
I punteggi dei dati sul credito sociale possono provenire da:
- sentenza del tribunale
- registri delle agenzie governative
- osservatori cittadini
- record aziendali
Il Social Credit System può essere danneggiato da:
- inadempienze su prestiti, tasse
- vendita di prodotti difettosi
- violazioni del codice stradale
I premi del Social Credit System: cosa si può ottenere?
- facilità nell'ottenimento di prestiti bancari
- visite mediche gratuite
- sconti sul riscaldamento e acqua gratis.
Con un cattivo credito sociale, viene limitato l'accesso ai biglietti del treno o dell'aereo.
Immaginate di provare a prenotare un viaggio in treno e sentirvi rispondere che non avendo pagato due bollette non avete i privilegi necessari per acquistare quel biglietto.
Nel punteggio di aziende e enti locali possono essere presi in considerazione diversi elementi, tra cui :
l'attenzione all'ambiente, la regolarità nei pagamenti, l'attenzione al sociale eccetera..
- A un rating positivo corrispondono agevolazioni ai finanziamenti.
- A un rating negativo corrispondono preclusioni all'accesso a bandi governativi, maggiori controlli o difficoltà ad accedere al credito.
Il Social Credit System premia quindi il cliente "degno di fiducia" chiedendo minori garanzie e offrendo altri benefit.
La mole di dati connessi è enorme e il governo è ben cosciente che il successo del Social Credit System dipende dall'implementazione di una complessa infrastruttura di reti di dati.
Per questo le amministrazioni cinesi stanno orchestrando un'imponente attività di cooperazione e condivisione delle informazioni.
La condivisione coinvolge dogane, autorità ferroviarie, compagnie aeree, istituti di credito e via discorrendo, con il fine di mettere nel Social Credit System questa rete di big data.
Come si concilia questa attività con la normativa privacy del paese?
In Cina è entrata in vigore la normativa GB/T 35273-2017 (Personal Information Security Specification), che ricalca in molta parte la disciplina GDPR europea.
Nonostante ciò la stessa normativa costituisce un semplice standard facoltativo lasciando libero il governo di raccogliere dati personali in modo e misura che determina in completa autonomia.
Fonte: Sicurezza.net