In Italia genitore 1 e 2, in Uganda condannate al carcere

08.04.2024
Foto Publica: Negrizia
Foto Publica: Negrizia

Alcune leggi o decisioni della giustizia, arrivano come fulmini a ciel sereno, altre sono totalmente in disaccordo con le prime, cioè sono esattamente il contrario delle precedenti.

Per noi il diritto è sacrosanto, ma quando passa da un certo punto diventa oppressione.

A metà febbraio in Italia si è assistito ad un'altro capitolo del famoso "Genitore 1 e Genitore 2". Dove il 15 febbraio 2024, la Corte d'appello di Roma con una sentenza ha confermato la decisione del Tribunale del 2022, che aveva dichiarato illegittimo il decreto del ministero dell'Interno del 2019, laddove imponeva la dicitura "padre" e "madre" sulla carta d'identità dei minori, invece di "genitore 1" e "genitore 2".

Chiaro nel caso delle due madri lo possiamo capire, ma perché organizzazioni LGBTQ+ lo vorrebbero per tutti? perché vogliono cancellare il nome padre e madre o papà e mamma che dir si voglia?

In alcuni paesi i legislatori vorrebbero sopprimere la famiglia, farci diventare un solo individuo, farci perdere la sicurezza e le certezze che la natura ci ha dato, nel nome della libertà di scelta del sesso, si vorrebbero cancellare leggi in pro della famiglia e della vita, che sono da sempre simbolo di crescita dell'uomo come il papà e la mamma, al contrario di integrarle in modo da dare il diritto di scelta solo a quelle persone che necessitano di questo diritto, senza cambiare radicalmente quello altrui.

In altri casi invece si esagera in senso inverso, come successo in Uganda la scorsa settimana 3 aprile, la Corte Costituzionale ha confermato la legge anti LGBTQ+ promulgata già nel 2023, chiaramente respingendo le richieste dell'annullamento.

Anti-homosexuality Act, così si chiama la legge, criminalizza i rapporti consensuali tra persone dello stesso sesso, e prevede pene estreme come il carcere a vita e la pena di morte nei casi ritenuti di "omosessualità aggravata', cioè "per rapporti sessuali con minori di 18 anni o con portatori di malattie sessualmente trasmissibili, come l'Aids".

Il presidente Yoweri Museveni, ed il suo governo, palesemente hanno creato una legge che avrebbe potuto essere diluita e sicuramente non estremizzata, anche con le difficoltà ed epidemie locali. Molti adducono sia stata creata per via della diffusione dell'Aids, che in Africa decima la popolazione giovane e di cui l'omosessualismo è considerato uno dei responsabili. 

Yoweri ha sfidato le organizzazioni internazionali, che hanno criticato la legge, accusando l'Occidente e chiaramente gli Stati Uniti di interferire negli affari interni del paese.

Nei due casi quello di voler sopprimere per tutti il nome papà e mamma, e modificare la nascita naturale e la famiglia, e quello di condannare chi ha un altra tendenza sessuale, si parte da un errore di fondo la discriminazione, sia del diritto naturale, sia dei diritti degli altri che la pensano diametralmente all'opposto.

Due mamme omosessuali possono usare Genitore 1 e 2, pur evidenziando sul documento chi è il responsabile, in caso di separazione, al mantenimento del figlio sia evidenziato sin da subito (visto che la legge penalizza il padre e favorisce la madre, come decifrare questo in caso di due madri o due padri?). Comunque che casino sarebbe se fosse valida per tutti?

In Uganda invece si è arrivati al paradosso di proibire l'amore. Voi cosa ne pensate?

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Djàvlon