La pace è morta, distruzione e sangue in attesa del messia
Una settimana fa è morto definitivamente il "Premio Nobel", dato ai presunti creatori di un vaccino che non vaccina, ma ammala il pianeta.
Oggi è morto Martti Ahtisaari, l'ex presidente della Finlandia che aveva ricevuto il Premio Nobel per "la pace", grazie al suo ruolo nel porre fine ai conflitti nel mondo.
L'ex diplomatico delle Nazioni Unite si è spento all'età di 86 anni, aveva svolto un ruolo chiave nel negoziare la pace in diversi Paesi, tra cui Namibia, Kosovo e Indonesia.
Quindi oggi mentre moriva la pace a Gaza, si è spento anche e forse uno dei pochi che il premio Nobel per la "pace" lo meritava davvero.
Intanto la confusione che ha portato ai morti civili nel sud di Israele e poi agli oltre 3.000 civili morti a Gaza con i bombardamenti israeliani, sino ad ora, si sta allargando e i paesi nel mondo stanno prendendo posizione a favore degli ebrei e dei palestinesi, gli unici realmente colpiti da queste vicende legate al Tempio o Moschea di Al-Aqsa, secondo molti il vero motivo per un'élite mondiale, per scatenare una così pazzesca situazione.
Se sapessimo leggere in ebraico o in arabo, sapremmo quando importante è questo luogo, e cosa vorrebbero farci gli uni e gli altri.
Purtroppo la maggioranza dei colleghi giornalisti italiani, non conoscendo ne l'ebraico ne l'arabo, usa il vangelo delle tre agenzie di notizie Reuters, AFP Agence France-Presse, Ap Associated Press, da cui attingono Ansa e altre minori. In ogni caso le prime tre determinano il verbo e le altre lo propagano, come chiaramente giornali, radio e TV associati.
Sapremmo se fossimo liberi nell'informazione, ad esempio che i terroristi di Hamas non sono "i palestinesi", e che molti palestinesi vivono in Israele che non è solo uno stato ebraico.
Che Israele non è riconosciuto dai seguenti paesi: Afghanistan, Algeria, Arabia Saudita, Bangladesh, Brunei, Comore, Corea del Nord, Cuba, Gibuti, Guinea, Indonesia, Iran, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Malesia, Maldive, Mali, Niger, Oman, Pakistan, Qatar, Siria, Somalia, Tunisia, Venezuela e Yemen. E che la Palestina è riconosciuta da oltre 130 paesi. Insomma quello che è successo è l'invasione di terroristi islamici radicali e la contro invasione di un paese verso un'altro paese. L'Italia riconosce Israele, ma non la Palestina.
Poi ci sono quelli che si domandano come è possibile che Israele abbia un sistema di difesa laser, dal 2020, ideato per neutralizzare palloncini incendiari e droni da Gaza, in grado di agire in ambienti urbani e non vedano i parapendii usati nell'attacco a Israele?
Esiste poi la storia che purificato (occupato) Israele e ricostruito il tempio* dove ora esiste la Moschea di Al-Aqsa, porterebbe alla venuta del messia Mašīaḥ** (Unto), mentre per altri, alla fine di tutto quello che esiste.
Vero e proprio giudizio universale.
Una guerra in grande scala con attori con problemi gravi, sempre pronti alla guerra, responsabili della morte di persone e bambini, quali Yehya Sinwar (Hamas), Benjamin "Bibi" Netanyahu (Israele), da Joseph Robinette Biden Jr. (USA) a Alī Ḥoseynī Khāmeneī (Iran), sicuramente anche se lecite mondiale riuscisse a far arrivare il loro messia, sarebbe un messia non morto per salvarci, come Gesù, ma con le mani piene di sangue di innocenti.
Insomma per gli sprovveduti la solita guerra tra arabi e giudei, per gli accorti dominio territoriale di un incrocio cruciale, per gli studiosi la venuta del messia giudaico e il giudizio universale.
Ci sarebbe anche l'idea dello scrittore israeliano, voce cristallina e visionaria degli ebrei, scomparso esattamente un anno fa Abraham B. Yehoshua, che vedeva nel suo romanzo "Il Terzo Tempio"*** una prospettiva luminosa come risposta al buio che faceva e ancora maggiormante fa da sfondo alla sua terra perennemente devastata da odî, distruzioni e morte.
Il nostro è un settimanale, che dopo 7/8/9/10 giorni analizza le notizie di primo impatto e valuta la verità non sull'emozione iniziale, ma sulla verità più o meno realistica. Adesso che sappiamo che non ci sono bambini sgozzati e che Hamas non rappresenta tutti i palestinesi, e che gli obbiettivi sono altri, un'analisi più precisa potrebbe essere fatta, sperando che tutto questo si fermi a tempo per non provocare la nostra distruzione.
La pace è morta, distruzione e sangue in attesa del messia.
Fonti: Wikipedia; Formiche.net; Il Post; Il Riformista;
*
Un po di storia del Tempio
Il Tempio di Salomone o Primo Tempio è stato costruito, secondo la Bibbia, da Re Salomone nelX secolo a.C. iniziato a costruire nell'833 a.C. finito nell'826 a.C..
Fu completamente distrutto da Nabucodonosor II, re babilonese, nel 586 a.C. (Talmud: distrutto 410 anni dopo la sua costruzione, nel 416 a.C.).
Il Secondo Tempio su costruito al ritorno dall'esilio babilonese a partire dal 536 a.C. . Fu terminato il 12 marzo del 515 a.C. . Venne riconsacrato il 21 novembre del 164 a.C. da Giuda Maccabeo dopo la profanazione operata da Antiaco IV Epifane dei Seleucidi, che intendeva ellenizzare la Palestina. I Maccabei, infatti, combattevano per difendere le proprie tradizioni e il culto.
Il Tempio di Erode fu un ampliamento importante del Secondo Tempio, ivi compresa una risistemazione del Monte del Tempio. Fu iniziato da Erode il Grande (quello per intenderci che avrebbe fotto uccidere tutti bambini alla nascita di Gesù, da non confondere con il figlio che decapitò Giovanni Battista) verso il 19 c.C. e terminato in tutte le sue parti solo nel 64 d.C.. Come raccontato dal Talmud nel trattato di Ghittin, il Secondo Tempio fu distrutto dal futuro imperatore Tito nel 70 a.C. (Talmud: distrutto nel 70 d.C. e costruito 420 anni prima) Oggi ne resta solamente il muro occidentale di contenimento, detto comunemente Muro del Pianto.
**
Il Messia nell'ebraismo (in ebraico מָשִׁיחַ, Mašīaḥ, pronunciato mashiach, mashiah o moshiah, moshiach nella dizione ashkenazita; "unto") è un re futuro che secondo i giudei porterà la salvezza a Israele e all'umanità ( secondo loro) ed insegnerà la Torah (imporrà). La parola ebraica mashiach si riferisce appunto alla figura del Messia, "l'unto del Signore", nella religione ebraica, insieme alle idee e tradizioni ebraiche incentrate su di esso.
Nell'Era Talmudica il titolo Mashiach o Méleḫ ha-Mašīaḥ (in ebraico מלך המשיח, nella vocalizzazione tiberiense pronunciato Méleḵ haMMāšîªḥ), letteralmente significa "il Re unto", e si riferisce al leader umano e re ebraico che riscatterà Israele nella "Fine dei giorni" e che la condurrà verso un'era messianica di pace e prosperità sia per i vivi che per i morti. Il Messia ebraico, quindi, si riferisce a un leader umano, discendente fisicamente dalla stirpe di Re Davide, che governerà e unirà il popolo di Israele e che lo condurrà verso l'Era Messianica di pace globale e universale. Il Messia ebraico, a differenza di quello cristiano, non viene considerato divino e non corrisponde alla figura di Gesù di Nazaret. Bensì, esso viene visto come un Re che dovrà regnare.
In realtà non ci sembra questa la situazione attuale dove la morte e la distruzione non ci sembrano coerenti con pace globale e universale, ben differente da quella predicata da Gesù.
***
Il Terzo Tempio
Compralo qui ti aiuterà a capire gli uni e gli altri con una prospettiva unica