Lettera aperta sulla soppressione del servizio
Ci eravamo fidati, sia noi che i nostri ospiti. Avevamo scelto di affidarci al servizio Costa Viola Bus anche per la corsa notturna settimanale — una scelta sostenibile, comoda e responsabile.
Comprati biglietti di andata e ritorno.
Ma quella corsa non c'era più. Nessun avviso pubblico, nessuna comunicazione efficace.
E così, siamo stati costretti a tornare in taxi da Villa e Scilla, con evidente disagio e costi maggiori per chi aveva scelto il trasporto pubblico.
Sappiamo bene che gli autobus spesso viaggiano quasi vuoti, di giorno e di notte. Ma la colpa non è degli utenti.
Chi, nel mondo, sceglie i mezzi pubblici lo fa per convinzione, per necessità o per sostenibilità. È compito delle compagnie offrire un servizio all'altezza.
Non basta affiggere un avviso sul bus per i pochi clienti abituali:
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Servono regole chiare per un servizio pubblico.
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Servono orari ufficiali, pubblicati e aggiornati con anticipo.
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Servono fermate identificabili, con indicazioni leggibili, QR code funzionanti, e pagine web aggiornate che riportino orari affidabili.
Se un servizio viene sospeso, è dovere della compagnia informare non solo i passeggeri, ma anche i giornali, i siti locali, le strutture turistiche, e i comuni.
La trasparenza e la programmazione sono fondamentali per incentivare l'uso del trasporto pubblico.
Perché altrimenti la fiducia, una volta persa, è difficile da riconquistare.
E in un territorio come quello della Costa Viola, dove turismo e mobilità locale si intrecciano, non possiamo permetterci di far sentire i viaggiatori abbandonati.

Lettera aperta: serve visione, non solo trasporto
Stiamo per affrontare un aumento straordinario di persone sulla tratta della Costa Viola, a causa dei cantieri che si apriranno a breve. Non si tratta di un'opinione: è un dato certo e imminente.
Serve un trasporto pubblico efficiente, chiaro e coordinato. Ora.
Eppure, i segnali che riceviamo raccontano il contrario.
Il 16 agosto scorso, mi trovavo alla stazione di Scilla.
Davanti a me centinaia di persone, in attesa di un treno locale che, una volta arrivato, si sarebbe fermato solo a Reggio Lido e Reggio Centrale, lasciando tutti a doversi arrangiare con mezzi cittadini per raggiungere le proprie destinazioni.
Accanto a questa folla, un autobus che avrebbe fatto tutte le fermate intermedie a Reggio — come fa normalmente l'ATM — è partito vuoto.
Perché?
Perché nessuno lo sapeva. Nessuna comunicazione. Nessun avviso. Nessuna sinergia tra trasporto ferroviario e su gomma.
Quel treno era strapieno. Quell'autobus era vuoto. E questo non è colpa degli utenti. È il risultato di una mancanza totale di visione e coordinamento.
🚦 Non possiamo più permettercelo
Con l'arrivo dei cantieri e l'aumento della domanda, questa disorganizzazione diventerà insostenibile.
Serve:
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Un piano chiaro e condiviso tra treni e bus, soprattutto sulle tratte intermedie;
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Un sistema di comunicazione efficace: orari integrati, app funzionanti, QR code alle fermate, informazione sui social e nei canali istituzionali;
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Formazione e informazione al pubblico, perché sapere cosa prendere fa la differenza tra autonomia e disservizio;
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Coinvolgimento dei comuni, delle associazioni e delle imprese locali.
Non è una questione tecnica, è una questione di visione.
Sulla propaganda nel sito c'è scritto "rilassati ti portiamo noi, spiagge aeroporto, notturno", ma se non avvisi nessuno alle fermate come farai ad vere clienti, e se sospendi il servizio, sul tuo Bus non ci salirà più nessuno.
E proprio questa è la risorsa che oggi manca di più, "VISIONE" ma di cui avremo un bisogno estremo nei prossimi mesi.
Andrea Ruggeri