Muore Bergoglio

21.04.2025

L'annuncio del Card. Farrell:
"Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre."

È morto, forse, il Papa più scomodo degli ultimi pontificati. Per molti teologi, neppure un vero Papa. Per altri, un Pontefice dal linguaggio aperto, politicamente orientato verso la globalità, capace di toccare temi come la pedofilia o l'omosessualità, anche se mai con posizioni ferme o incisive. Un Papa di pace, ma non per i cristiani: per quasi tutti, tranne che per loro. Pochissimi i suoi interventi su Gaza, spesso allineato al pensiero del politicamente corretto.

Il pontificato di Francesco può esserci piaciuto oppure no.
Ma esultare per la sua morte a poche ore dalla sua scomparsa è, semplicemente, sbagliato.

Dopo le "dimissioni" di Benedetto XVI – mai pienamente accettate da molti – Francesco ha portato la Chiesa sull'orlo del disastro. Milioni di cattolici si sono allontanati, soprattutto in America Latina, a causa di scelte discutibili come l'introduzione della Pacha Mama, simbolo controverso di madre natura, da alcuni considerata portatrice del demonio.

Senza il carisma di San Giovanni Paolo II, lontano anche dalla profondità teologica di Ratzinger, dopo un inizio promettente è rimasto praticamente solo nella Pasqua della cosiddetta falsa pandemia. In quell'occasione, unendosi al coro globale, ha isolato il cattolicesimo.
Niente messe, niente acqua benedetta, niente comunione senza l'"alcol" nell'ostia. Tutti mascherati davanti a Cristo.
Contro una guerra, a favore di un'altra, in difesa politica. Ha ricevuto detenuti tornati al potere, come Lula, ma ha ignorato figure cattoliche e familiari come Bolsonaro – atteggiamento tenuto anche verso molti altri.

Alcuni hanno scritto: "È il Papa del Green Pass obbligatorio persino per i poveri che andavano alla mensa per mangiare".

Stranamente, è stato il Papa più amato dagli atei. Il perché – che sia per motivi politici, evangelici o altro – lo sanno solo loro.
Ma un ateo che parla di cristianità è come un astemio che ti consiglia i vini da bere.
E se sei ateo e hai apprezzato Bergoglio, beh, è sintomatico.
Togliere Cristo dal centro del progetto e sostituirlo con l'uomo è forse il peggior errore che un Papa possa compiere.

Molto diverso da San Giovanni Paolo II, che correva ad abbracciare i lebbrosi. Francesco, invece, picchiava sulle mani le donne che lo toccavano. Reazioni non da Papa, ma da Che Guevara.
Ora vedremo quale cammino avevano preparato i cardinali antichi e quelli recentemente creati, sempre che siano validi, come alcuni mettono in dubbio.

La Chiesa è a un bivio storico. E riaffiorano i fantasmi di pontificati rimasti nella storia.

Per molti, si chiude un pontificato – vero o falso che fosse – che lascia dubbi sul futuro e chiama la Chiesa a un profondo riscatto.
Forse proprio ora, nel momento peggiore, serve una figura capace di parlare ai Cattolici, ai Cristiani, ai Giovani, come fece San Giovanni Paolo II. Prima che si torni indietro, a un passato difficile da dimenticare.

Paradossalmente, le ultime parole rivolte e ricevute da Papa Francesco sono state quelle del Vicepresidente americano J. D. Vance. E mentre gli americani da entrambi i fronti ironizzavano, lui ha postato un messaggio gentile:
"Ho appena saputo della scomparsa di Papa Francesco. Il mio cuore è rivolto ai milioni di cristiani in tutto il mondo che lo amavano.
Sono stato felice di vederlo ieri, anche se era ovviamente molto malato."

Davanti alla morte, dobbiamo tutti rispetto.
Lutto per chi credeva in Papa Francesco, sguardo all'orizzonte per tutti i cattolici.

Morire dopo la Passione e il giorno del Cristo Risorto lascia spazio a riflessioni profonde.

Pubblico la foto che ha fatto la storia in 12 anni, e che per me non porta con sé un'immagine positiva. Non credo che la pandemia sia stata un evento naturale, né che le soluzioni proposte siano state pensate per il bene comune.
Papa Francesco entrerà nei libri di storia dei nostri figli e nipoti, come Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Ma forse in un capitolo diverso.
Quello dei "presepi marziani", della Pacha Mama, delle reazioni poco papali.
La sua camminata in una Piazza San Pietro deserta – tra paura e smarrimento – come un documentario BBC, resterà impressa su dispositivi e tablet, che sostituiranno sussidiari e atlanti, diventando memoria in cloud.

Uno scatto ha davvero fermato il tempo.
Ma ha anche diviso i cattolici:
da un lato chi ha portato la Chiesa tra le genti e i giovani, dall'altro chi l'ha condotta verso desolazione e abbandono.

Masaniello Pasquino