Ora per ora al WineFest di Messina

15.06.2023

Ore 11:00

Subito un caffè Barbera chiaro.

Dopo la pioggia finalmente un tempo meno preoccupante e che ci permette di cominciare la nostra visita.

Sembra un controsenso, ma cominciamo con il Gin di Messenion prodotto direttamente a Messina, anche perché un gin tonic  alla siciliana lo possono provare solo i palati più delicati.

Ore 14:00

In questi giorni e nel prossimo futuro si parla e si parlerà di ponte, e proprio sulle colline del faro a Messina lato siciliano del ponte abbiamo scoperto l'Azienda Agricola Sofi vini forti come il Faro doc maturato e cresciuto alla scuola del tonneau di rovere francese, per poi passare all'università del vetro per altri sei mesi, rosso rubino a tratti sangue, intenso profumo di questa terra.

Partendo dal Faro siamo arrivati all'Azienda Mimmo Paone a 300 mt sul mare sulle colline di Condrò e li oltre agli ottimi vini rossi e bianchi, mi ha incuriosito uno straordinario vino pluripremiato, una Malvasia delle Lipari, e subito l'albicocca e gli agrumi hanno avuto il sopravvento, complesso, ma allo stesso tempo equilibrato, una chicca.

Ma quale sorpresa trovare due imprese con accento argentino, la Gatti di Cuprani alle pendici dei Monti Nebrodi, e conoscere personalmente Nicolas Gatti Russo uno che oltre alla Sicilia, ha fatto un corso di vita sui vini in Argentina e il figlio Franco pronto a prendere le redini. Sentirete parlare ancora di loro.

Non poteva però marcare un po di Olio Extra Vergine d'Oliva e birra artigianale, senza dimenticare il vino, atteso da un'argentina di Mendoza Georgina, abbiamo provato l'Olio 6 file (Nocellara) e il blended Selezione Cerasuola (Nocellara e Biancolilla), una bellissima scelta dell'Azienda Agricola Biologica Baglio Ingardia di Paceco di Trapani.

Ore 16:00 

Vigneti Verzera, veramente una storia di passioni tra il Nerello Mascalese e il Cappuccio, Nocera e Nero d'Avola, tutte come dicono loro, a bocca nera e riunite nelle vinificazioni, donano caratteristiche sensoriali uniche e affascinanti.

Io però ho provato anche il Chardonnay e l'ultimo arrivato il Gypsos.

Dicono che la Nocera è un'uva antica che diede vita al celebre vino dei guerrieri Mamertini, i quali, capitanati dal valoroso Kio, resero fertili e vigorose le sue radici. Un fiore mitologico, come racconta il mito di Furnari, l'umile contadino nominato barone dopo aver curato l'amato Rosso del Levriero di re Ruggero II di Altavilla (che tra le altre cose è mio antenato).

Insomma lo si vede anche dal ricco opuscolo, questa Cantina Cambria di Furnari a Messina, ha tante carte in regola ed io non potevo non provare questo Kio un nocera passito delle terre siciliane IGP, un rosso dolce siciliano intenso ed elegante: una rarità.  

Mamertino non è solo sinonimo di eroi, ma anche di uno dei più antichi blend del mondo, la cui origine si colloca nel 289 a.C. e sapere che giovani produttori si arrischino a ripercorrere la storia ci fa solo piacere, poi provare il Mamertino Rosso e Bianco delle Tenute Lacco, ci fa capire quanto amore e tempo ci vuole per arrivare in alto, loro con gradazioni alte riescono a crescere anno dopo anno, da provare fresco e con il decanter.

La nostra prima giornata del WineFest di Messina termina con un Baglio Oneto dei Principi di San Lorenzo che oltre ad essere un bellissimo resort produce ottimi vini. Infatti, ci raccontano che sul finire del 1700, la fortuna del vino Marsala, apprezzato in tutto il mondo, richiese la coltivazione di nuove terre in aree ortograficamente adatte, come la nostra collina a 150 metri sul livello del mare. A dominare l'intero fondo agricolo fu costruito il baglio, dal romano balarm "casa fortificata", caratterizzato da alte mura, dalla torre e da elementi di difesa. Questo luogo è indissolubilmente legato all'archeologia della vitivinicoltura della Provincia di Trapani, il territorio più vitato d'Europa. Provato il loro Grillo sono poi arrivato tardi per i meravigliosi l'Odinetto (Zibibbo passito) e il Marsala D.O.C. Vergine Riserva. ma domani avremo altre occasioni.

Ore 19:30 

Siamo fuori, giornalisti non partecipano a cene di gala a Messina, ci accontenteremo dei Fratelli la bufala, alla fine dobbiamo perdonarli, al primo anno hanno anche fatto realmente molto, non possono conoscere tutto, fotografi anche nell'era degli smartphone e giornalisti in un evento sono non solo indispensabili, ma fondamentali. Avere solo un giornalista interno, che chiaramente sarà additato come uno degli organizzatori, non basta per lanciare il proprio format. Calcolando che era il primo anno dobbiamo però dire che si sono organizzati benino,  capisco che l'organizzazione di un evento è una delle voci che, di norma, pesa maggiormente sul budget annuale allocato in marketing e comunicazione dalle imprese, sia dai grandi Brand che dalle PMI: questo perché un evento "dal vivo" comporta un grande effort di risorse sia interne che esterne, oltre a una serie di costi vivi e concreti – quali location (anche se degli stessi organizzatori), catering, materiali e intrattenimento – che hanno un notevole peso. Si parla anche di marketing esperienziale, perché è proprio la creazione di esperienze uno dei modi più efficaci per creare fedelizzazione e immagine del brand, rendendo protagonista il cliente.

Il Giornalista in questo è fondamentale, le aziende devono vendere e non si vende solo con il B2B, ma con la propaganda e la presentazione delle stesse e dei loro prodotti a nuovi potenziali clienti, noi cittadini.

La pizza. dei Fratelli la Bufale è sempre tra le migliori, non si discute, ma il voto alla Marina del Nettuno Yachting club Ristorante lo dovremo dare in un'altra occasione, comunque il Winefest funziona, i vini sono ottimi, il format buono, solo qualche tarallo, biscottini, grissino, pane o alimento in più aiuta a provare i vini e l'ottimo olio Extravergine. Un passo alla volta.