Oumar Ndiaye - Una storia semplice, fatta di onestà e di lavoro vero

17.12.2025

C'è un gesto che ricorda lo spirito del Natale, anche se non nasce da una ricorrenza né da una festa. Nasce da qualcosa di molto più raro: il carattere. Il sorriso. La serenità di chi sa che il proprio valore non si misura in denaro.
Non sono 10.000 euro a cambiare un uomo che è già in pace con se stesso.

Quattro giorni fa all'aeroporto di Fiumicino, nel pieno di una giornata qualunque, un gesto semplice ha spezzato la routine trasformandosi in una notizia nazionale. Durante il suo turno di lavoro, Oumar Ndiaye, addetto alle pulizie, trova una borsa con 10.000 euro in contanti. Nessuna telecamera puntata addosso, nessun testimone, nessuna pressione. Solo una scelta.

Oumar non ha dubbi. Consegna tutto.
Ai microfoni di Radio Radio Café dice una frase disarmante nella sua semplicità:
"Ho fatto quello che è giusto."

Ed è proprio questo il punto.
Non l'eroismo. Non il clamore.
La normalità dell'onestà, che oggi sembra quasi un'eccezione.

Esistono persone che sbagliano, che delinquono, che tradiscono la fiducia. Succede ovunque, in ogni Paese, in ogni cultura. Ma esistono anche uomini come Oumar: che lavorano, che lottano, che costruiscono la propria dignità giorno dopo giorno.
L'onestà non ha passaporto. Non ha nazionalità. Non ha etichette.

Oumar si è conquistato il suo spazio senza alzare la voce, senza pretendere nulla. Solo con il lavoro e con una scelta netta, pulita.
E forse la vera domanda non è cosa abbia fatto lui, ma cosa avremmo fatto noi.

Se trovassimo un pacchetto con 10.000 euro, cosa faremmo davvero?
Molti direbbero: "Me li terrei".
Ed è proprio per questo che persone come Oumar sono poche. Pochissime. Che siano italiani o stranieri.

La sua storia non è una favola. È uno specchio.
E ci ricorda che l'onestà oggi è un dono raro, ma quando appare illumina tutto: il lavoro, la vita, il futuro.

Ascoltare la sua intervista fa bene.
Perché restituisce fiducia.
E ci ricorda che, a volte, la felicità nasce semplicemente dal sapere di aver fatto la cosa giusta.

A volte noi giornalisti, in questo periodo, andiamo alla ricerca di fatti che possano giustificare e raccontare lo spirito del Natale. E poi accade che quello spirito si manifesti all'improvviso, nei gesti più semplici: in un sorriso, in un'azione silenziosa, in una scelta giusta. Episodi che forse dovrebbero farci riflettere su molte cose, ma soprattutto su noi stessi.

Djàvlon