Philautia a Piale

Si è concluso con successo ieri, 5 giugno 2025, il primo convegno "Philautia – L'amore per sé stessi", promosso dall'imprenditrice villese Maria Idone presso il MUMe, Museo delle Memorie e presidio della legalità "G. Scopelliti" a Piale, Villa San Giovanni.
Un pubblico numeroso e partecipe ha seguito con interesse gli interventi che hanno esplorato il mondo femminile da prospettive diverse: culturale, psicologica, tecnica, fotografica, imprenditoriale ed estetica. Il cuore del convegno è stato proprio il concetto di philautia, l'amore per sé, inteso come esercizio consapevole e generativo: una forma di autostima che, se ben coltivata, può ispirare gli altri e contribuire alla costruzione di una società più sana.
A moderare la serata la blogger Valeria Lofaro, che ha aperto i lavori presentando la toccante mostra fotografica di Antonio Sollazzo: una serie di ritratti dedicati a donne comuni, capaci di raccontare con uno sguardo storie straordinarie.
Sala gremita, atmosfera intensa e momenti di grande emozione.
Ad aprire gli interventi, il presidente del MUMe, dott. Franco Marcianò, seguito dalla vicesindaca dott.ssa Ada Pavone, dalla presidente del Consiglio comunale Caterina Trecroci, dall'assessora dott.ssa Maria Grazia Melito, dalla psicologa Ilenia Longo, dalla stessa imprenditrice Maria Idone, dalla commercialista Sonia Rosati, dal fotografo Antonio Sollazzo e dall'hair stylist Gianni Sorci. Il filo rosso? Donne che superano i luoghi comuni, che ridefiniscono sé stesse e il proprio ruolo nel mondo, oltre gli stereotipi.
Chiaramente c'eravamo anche noi di U Riggitanu, rappresentati dal sottoscritto che, dopo aver ascoltato con attenzione tutti gli interventi, ha voluto porre alcune domande idealmente a tutti voi lettori lettori del Settimanale (non essendo intervenuto direttamente nel dibattito), domande che nascono dal tema affrontato ma che toccano più in profondità il ruolo della donna nel contesto contemporaneo.
Ecco allora alcune domande, ma forse le chiamerei riflessioni, un po più che domande e risposte, che voglio condividere con voi:
Le donne oggi hanno più potere? In Italia, la Presidente del Consiglio è Giorgia Meloni, il capo dell'opposizione Elly Schlein. In Europa, alla guida della BCE c'è Christine Lagarde e della Commissione Ursula von der Leyen. A Villa San Giovanni tre figure istituzionali di vertice sono donne, e la sindaca è una donna. Allora mi chiedo: cosa aspettate a incontrarvi più spesso per confrontarvi su queste difficoltà comuni e trovare alleanze?
È così difficile ammettere che le differenze di genere, nella vita quotidiana, continuano a ostacolare la crescita personale e professionale, sia delle donne che degli uomini? La maternità, la gestione della casa, la cura dei familiari restano responsabilità ancora quasi esclusivamente femminili, e molte donne sacrificano sé stesse e i propri sogni.
Ma il contrario come sarebbe?
E il potere? Quello vero, di decisione, di direzione, di trasformazione. È spesso il primo sogno sacrificato, eppure – come abbiamo visto – oggi qualcosa sta cambiando. Da me ci sono cinque donne e due uomini, e allora?
E poi c'è la bellezza. Quella che spesso diventa un fardello, un conflitto, un campo di giudizio. Come conciliare l'affermazione del sé con le aspettative sulla femminilità? Come superare le dicotomie che tengono ancora oggi in scacco le donne?
Serve un percorso, un cammino consapevole, che permetta di realizzarsi pienamente trovando un equilibrio tra ambizioni personali, professionali e affettive.
Ma possiamo ancora distinguere così rigidamente i problemi degli uomini da quelli delle donne? Non sarebbe forse più utile unire le forze, riconoscere le complessità e affrontarle insieme?
E le nuove generazioni? Le adolescenti di oggi – le donne della Gen Z – saranno in grado di immaginare e agire un potere nuovo? Anche quelle che oggi si raccontano sui social o su OnlyFans? Siamo pronti ad accettare la pluralità delle scelte senza giudicarle?
Attenzione però a non ridurre tutto a slogan ideologici. Parlare di femminicidio o patriarcato non deve diventare un pretesto per annullare il dialogo, o per cadere nella logica del "contro".
E infine: chi è davvero responsabile delle difficoltà di inclusione? Gli uomini? Le famiglie? La società? O, talvolta, anche le stesse donne? Mia moglie Cris, donna nera, colta e con un vissuto internazionale, fatica a integrarsi non per colpa degli uomini – spesso intimiditi – ma anche a causa delle donne, che vorrebbero che lei si uniformasse, diventasse "come loro". Non nel senso positivo, ma rinunciando alla sua unicità. Impossibile, per chi ha imparato a sapere chi è e cosa vuole essere.
A fine serata, nonostante impegni inderogabili, è intervenuta anche la sindaca Giusy Caminiti, portando il suo saluto e il suo appoggio all'iniziativa.
Durante l'evento, un'esposizione di ritratti firmata dal fotografo Antonio Sollazzo ha impreziosito lo spazio, aggiungendo una dimensione visiva coinvolgente che ha reso la serata ancora più suggestiva e significativa.
Il convegno "Philautia" rappresenta l'inizio di un percorso necessario: un cammino di consapevolezza, confronto e valorizzazione dell'universo femminile, nelle sue infinite sfaccettature, secondo l'organizzatrice, e noi speriamo che possa aprire la necessità a tutti e buon lavoro a Maria.
Andrea Ruggeri