Pioggia e Vino al Borgo di Chianalea

11.11.2023

Come promesso siamo andati a visitare, con i suoi pro e i suoi contro, l'evento invernale Borgo DiVino promosso da dall'APS Chianalea, che punta alla valorizzazione del borgo.

E mette al centro Scilla puntando alla destagionalizzazione dell'offerta turistica.

Numerose le aziende vinicole coinvolte, e tanti appuntamenti previsti dal programma. "Il Borgo DiVino" è patrocinato dal Comune di Scilla, dalla Camera di Commercio di Reggio Calabria e dalla Regione Calabria.

Non discutiamo l'idea, ma la sua realizzazione senza includere chi vive nel Borgo.

Sappiamo molto bene cosa significa organizzare eventi di questa portata, molte volte comunicare con la gente del posto, parlo degli abitanti e non solo dei ristoratori, hotel, tabaccherie o gadget, Coldiretti, deve essere messo in conto, magari coinvolgerli e garantire loro il trasporto gratuito da casa alle proprie auto, aiuterebbe molto.

Molte volte le difficoltà di organizzazione derivano proprio dal supporto locale e non solo dai soldi o dalla buona o cattiva volontà che ci mettono gli organizzatori.

Come promesso ai nostri lettori siamo andati a visitare il Borgo DiVino, sia durante il pranzo, di giorno, come di sera prima di cena e pur con notizie negative sull'affluenza nei primi due giorni, abbiamo constatato che con maggiore buona volontà e magari con il consenso di tutti, non solo di quelli che dal Borgo vedono un motivo di lucro, con certezza l'evento avrebbe avuto maggiore successo.

Erano stati sbandierati numeri di 5.000 persone, ma in realtà senza i parcheggi locali e con enormi distanze da percorrere sotto la piaggia i posti auto, questi numeri sarebbero quasi impossibili.

Come si vede dalle foto durante il giorno, oltre a non essere aperte le baracche espositive o di degustazione, la presenza di pubblico nella terza giornata Sabato 11 è stata pressoché nulla, solo noi del giornale eravamo presenti (e siamo stati li per circa un'oretta chiacchierando con alcune delle baracche e tende aperte).

La baracche occupano lo spazio normalmente adibito alle auto dei residenti, da li lo sconforto e il disanimo degli stessi, ma anche e soprattutto perché gli eventuali trasporti gratuiti, non erano presenti.

Man mano che arrivava la sera, chiaramente, sono state aperte tutte le baracche, ognuna con minimo di due rappresentanti, altre con 4 persone, ma sino a sera ancora niente come mostra una foto divulgata da un programma locale di TV.

Tra organizzatori, aziende nelle baracche dei vini e nelle tende, ognuna con 2 a 4 persone, ristoratori, camerieri, proprietari ed amici, già dalle 18 non vi erano posti macchina liberi nelle vicinanze, e praticamente l'evento era vuoto.

In generale l'iniziativa sulla falsariga del WineFest di Messina aveva, nelle baracche con funzionari vestiti da sommelier, e ottimi vini in assaggio, il suo punto più alto.

Per il resto un po di persone in più avrebbe aiutato a rendere l'evento più interessante, ma questo errore di voler riempire il programma con tanti piccoli eventi sparsi in uno spazio di tempo superiore a uno o due giorni lo avevamo sperimentato anche noi, in passato.

Siamo stati salutati da lontano dal presidente dell'Associazione di Promozione Sociale, Mimmo Bova, ma non ci siamo preoccupati molto dei saluti volevamo provare i vini, stupende le aziende partecipanti, con nomi prestigiosi, ma purtroppo un poco di tensione nell'aria per via della pioggia che aveva battuto Scilla sin dalle 11:30 del mattino.

Che Scilla con i suoi suggestivi vicoli, rocce, palazzi storici e scorci mozzafiato, sia una meta meravigliosa non lo scopriamo oggi, con il mare in tempesta, poi, ancora di più.

Che l'obiettivo fosse un viaggio nel gusto e nella bellezza del luogo, pure.

Forse però si potrebbe ridurre il tutto ad una o due giornate, montare poche baracche su via Annunziata e aggiungerne altre al Porto, e vicino a Marina, discuterne poi con gli abitanti e non solo tra i commercianti completerebbe l'opera.

Pur non avendo ricevuto invito specifico alle fiere, incontri e concerti, siamo stati assicurati della loro realizzazione, ed abbiamo incontrato un Walking Tour (o visita guidata in lingua italiana), di una decina di persone.

Nessuno ballava e cantava per i vicoli, come hanno scritto in altri articoli, pur con la musica ad alto volume proposta, ma sicuramente l'entrata del freddo invernale e la pioggia non lasciavano dubbi sul perché. Era presente anche Graziano Tomarchio TV, sempre attivo quando si tratta di eventi.

Forse adesso dopo 4 o 5 assaggi di buon vino, magari gli animi si sono riscaldati e forse due salti li faranno.

A noi come servizio verso i nostri lettori e la popolazione di Chianalea ci preme fare domande, magari ai responsabili locali, se hanno pensato agli abitanti prima di dare permessi, che li avrebbero sequestrati in casa, se hanno valutato la presenza di spazi per l'entrata di mezzi di soccorro e se c'è un impianto antincendio in loco (sarà che l'incendio di Bagnara non insegna niente?).

L'ambulanza a San Giuseppe e i pompieri, chissà, come possono arrivare subito al bellissimo Hotel Casato? O da donna Maria che ha sofferto un'infarto e abita li vicino?

Alla fine il lucro è per i non residenti ed il rischio per i residenti?

Non vi sembra un controsenso.

Siamo i primi a omaggiare chi ha il coraggio di organizzare qualcosa di valido, ma se si volesse farne un appuntamento o un biglietto da visita invernale, bisognerà riformulare qualcosa, magari ascoltando di più gli abitanti del Borgo.

Djavlon