Presepe ... il ritorno di Erode

21.12.2023

Certo che in questi giorni, chiamati di "festività in ricordo, per la nascita di Gesù", di ipocrisia, se ne vede e se ne vedrà tanta.

Come fanno certe persone ad andare in chiesa, fare il Presepe, addobbare le proprie case, ma ancor di più a definirsi "cristiani" , se neanche per un solo istante condannano la guerra, anzi giustificano la morte di migliaia di bambini, colpevoli solo di essere nati anche loro in Palestina, ma non nella città di *Betlemme, ma in quel di Gaza.

Intanto a Magnago nella città metropolitana di Milano, un parroco si è ribellato, all'ipocrisia dominante ... beh?? Allora direte voi, qualcuno dei vecchi parroci cristiani, che amano le genti ed i bambini e sono contro la guerra, esiste ancora?

Ebbene sì!

Perché la vera Pace, quella di azioni e non chiacchierette di condanna malcelata da informazioni false, la Pace con la P maiuscola dà fastidio, va contro gli interessi di chi produce e commercia le armi, ma principalmente alimenta progetti nefasti per QUESTA inUMANITÀ.

Bisogna non solo schierarsi contro la guerra, ma anche e soprattutto fare qualcosa contro la guerra.

Cercando di scopiazzare, modificandola, una frase del governatore della Campania De Luca "... è un simbolo dell'Italia attuale: gente che a Natale va in chiesa e parla a capocchia di pace, fra una preghiera e un'altra, al di fuori di ogni principio di responsabilità e di logica", 

Ripeto a Magnago il parroco locale don Marco Basilico ha pensato per quest'anno ad un presepe diverso, ma proprio per questo attualissimo, allestito analizzando l'attuale Palestina (anche chiamata di Israele), cioè in uno scenario di guerra, quello che da più di due mesi insanguina la terra dove è nato Gesù.

Don Basilico (nome suggestivo, visto che la foglia della pianta omonima ha proprietà benefiche e principalmente depurative), accanto alla tradizionale capanna del Presepe, che poi simboleggia la grotta, in piazza, ha lasciato allestire dai suoi ragazzi, su un lato, la sagoma di "un soldato palestinese" con la bandiera, al lato opposto, altra sagoma "una garitta con un soldato israeliano" armato di fucile mitragliatore. Chiaro mancavano, al posto della cometa un missile, al posto delle casette le macerie e i bimbi morti, ma anche così, il presepe "di guerra" indirizzato agli ipocriti, non è piaciuto.

Ed io avrei voluto volentieri i nomi di questi ipocriti, perché questi bigotti, come ci dice il quotidiano locale "Il Giorno" e come ci scrive Giovanni Chiodini, sono andati dal Sindaco a protestare, non contro la guerra, che ci poteva stare, ma secondo quello che ha detto don Marco, contro il presepe, che ha dovuto immediatamente smantellare.

Il sindaco, a dir poco, senza ritegno, Dario Candiani addirittura ha riferito ai giornalisti che il parroco non lo aveva avvisato di una tal creazione, giustificando che "essendo su una piazza pubblica, esposto alla vista dei più piccoli, non ci sembrava una bella cosa, così abbiamo chiesto al parroco di togliere queste aggiunte e di realizzare un presepe più tradizionale. Era anche una questione di ordine pubblico".

Mi raccomando non fate sapere ai più piccoli, che dove è nato Gesù, c'è la guerra e stanno ammazzando migliaia di bambini.

Attenzione però che il parroco di Magnago è tosto e la sua risposta non si è fatta attendere, come ci racconta il collega Giovanni: "I due soldati sono stati tolti, insieme alle statue della Madonna e di San Giuseppe, del bue e dell'asinello, che erano accanto alla culla vuota e sulla capanna è stata messa una frase del Vangelo di Luca, - per loro non c'era posto -, e ai piedi un altro cartello - e... nel tuo cuore c'è posto per Gesù? "

Poi l'articolo del quotidiano lombardo riportando le dichiarazioni del parroco "Con questa seconda versione si è voluto interrogare direttamente chi passa per strada e guarda il presepe, chiedendo esplicitamente qual è il significato del Natale. Non è solo una questione storica la nascita di Gesù duemila anni fa, ma è una continua venuta in mezzo a noi. Ogni giorno viene a noi con la sua Parola. Siamo disposti ad accoglierla? Che importanza ha il messaggio evangelico nella nostra vita?"

Il presepe della piazza non resterà così per tutto il periodo natalizio, il parroco non è così radicale come lo sarebbe Francesco Toscano o Alessandro Meluzzi (a cui faccio i migliori auguri di pronta guarigione): "la statua del Bambino, della Madonna e di San Giuseppe verranno messe nella capanna, probabilmente la domenica prima della messa di mezzanotte", ma rimane il monito, per i bigotti, guerrafondai amici del nuovo * Re Erode, pronto a fare stragi di bambini pur di mantenere il suo dominio in Israele.

Djàvlon


* A Betlemme esiste la maggior comunità di palestinesi cristiani, sono una delle comunità più antiche all'interno del Cristianesimo, assieme a Ramallah e Gerusalemme, e oggi rappresentano circa il 2 per cento della popolazione totale palestinese, una piccola minoranza. Sono affiliati in buona parte alla Chiesa ortodossa di Gerusalemme e ad altre chiese cattoliche, ortodosse ed evangeliche. Le autorità locali hanno annunciato che quest'anno la comunità cristiana sospenderà i festeggiamenti pubblici per Natale come gesto di solidarietà nei confronti della popolazione palestinese nella Striscia di Gaza, sotto assedio dell'esercito israeliano da quasi due mesi. 

** Per i più giovani e per gli sbadati, occupati a sentire, vedere ed assorbire le coglionaggini di TikTok, Erode detto dai giudei "Il Grande", turbato dall'annuncio della nascita del 're dei Giudei' (Gesù), mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme dai due anni in giù.

Circa il numero di questi bambini sono state fatte diverse ipotesi. Forse la più probabile è quella riportata dal Fernández, che lo stabilisce tra i 30 e 40. Oggi per l'Erode moderno il numero si è alzato notevolmente, e si parla in pochi mesi di oltre 6.000.

Andrea Ruggeri