Roberto Vecchioni a Reggio Calabria
Non esiste un posto migliore a Reggio Calabria per lanciare un libro, il panorama di questa città è unico, la sua storia anche, ma oggi giorno la garanzia di essere nel posto giusto no.
Il museo è il posto giusto. Sembra quasi che Vecchioni lo sapesse.
Sul libro tante le piccole sfaccettature, ma la frase che sicuramente ha lasciato la numerosa platea accorsa è stata "È il mio corpo che scrive alla mia anima e al suo interno racconto me stesso da quando ho 6 anni ad adesso che ne ho 81 con un realismo terrificante che non è da me".
Amante dell'antica Grecia, ha scelto forse il luogo più suggestivo per lanciare a Reggio il suo ultimo libro "Tra il Silenzio e il Tuono", edito da Einaudi, il Museo nazionale di Reggio Calabria e proprio accanto ai Bronzi di Riace, che lo hanno colpito durante la visita prima del lancio e accompagnato uno a destra e uno a sinistra durante l'esposizione della sua opera.
Dopo la visita ai due Guerrieri, sempre accompagnato dal direttore del museo archeologico nazionale di Reggio Calabria, Fabrizio Sudano, e dalla professoressa di Archeologia classica e didattica del parco e del museo dell'Università della Calabria, Stefania Mancuso, facendo ingresso nella piazza Paolo Orsi del museo, è stato accolto da un caloroso applauso e dal coro di tanti auguri esattamente nel giorno del suo 81° compleanno e Lui ha risposto subito: «Essere qui oggi è un onore. L'amore della famiglia e dei figli ce l'ho tutti i giorni. L'amore di un luogo così forte e antico, così coraggioso e meraviglioso solo ogni tanto. Quando c'è occasione, io la colgo volentieri. Per questo oggi sono qui», quale migliore risposta agli applausi.
Sul libro tante le piccole sfaccettature, ma la frase che sicuramente ha lasciato la numerosa platea accorsa, in un silenzio di rispetto è stata "È il mio corpo che scrive alla mia anima e al suo interno racconto me stesso da quando ho 6 anni ad adesso che ne ho 81 con un realismo terrificante che non è da me".Lo scrittore, paroliere, poeta, docente e cantautore dopo aver visto i Bronzi ha detto "le avevo già viste in TV, ma è la prima volta che vedo dal vivo queste bellezze, le statue sembrano respirare [...............}, alla fine in parte siamo tutti greci. La Calabria? E' una regione bellissima".
Sul libro tante le piccole sfaccettature, ma la frase che sicuramente ha lasciato la numerosa platea accorsa, in un silenzio di rispetto è stata "È il mio corpo che scrive alla mia anima e al suo interno racconto me stesso da quando ho 6 anni ad adesso che ne ho 81 con un realismo terrificante che non è da me".Questa storia di esponenti di sinistra non essere presenti quando a farci visita è uno (come Vannacci) che in alcune cose la pensa differente o espone la verità in un mondo al contrario è una stupidità inaudita, come è inaudita stupidità uno di destra rinunciare ad ascoltare un poeta come Roberto Vecchioni.
Noi di U Riggitanu rispettiamo chi viene a vedere le nostre statue che respirano, la nostra storia, sperando di poterlo accogliere sempre con la qualità che Fabrizio Sudano ha usato ieri al MArRC, e chiaramente complimento le sue e ai suoi collaboratori (e non con la disorganizzata gestione della cosa pubblica sia da parte di alcuni cittadini sporcaccioni e amministrazioni a dir poco non attenti).
Ma il museo e i nostri guerrieri sono in buone mani.
Chiaramente un plauso alla conduttrice del dialogo con Roberto la professoressa di Archeologia classica e didattica del parco e del museo dell'UniCal Stefania Mancuso.
Serata piacevole da ripetere altre volte.
Andrea Ruggeri