Siamo Femmine o Caporali?

09.10.2024
Totò "Siamo uomini o caporali?"
Totò "Siamo uomini o caporali?"

Il titolo è una modernizzazione femminista della celeberrima battuta di Totò "Siamo uomini o caporali"

Dopo la storia dei neonati uccisi e sepolti dalla madre in giardino, scoperti per caso mentre, lei, si faceva le vacanze sorridendo nelle foto a New York, e dopo la decisione del Giudice di lasciare la donna agli arresti domiciliari senza nessun controllo elettronico, l'internet si è scatenata come sempre a favore e contro questa donna, domandandosi "Ma se fosse stato il papà dei due neonati, cosa avrebbe fatto il giudice e come la società avrebbe descritto l'uomo, come un poverino che necessita stare assieme ai genitori o a un mostro?"

E li chiaramente siamo alle solite "oggi i diritti dell'uomo sono uguali, inferiori o superiori a quelli della donna?"

Abbiamo superato il confine, tra chi ha più o meno diritti? E a cosa ci sta portando tutto questo?

Gli uomini sono compositori, filosofi, maghi, artisti, geni, poeti e viaggiatori. Le donne sono amate, contese, dive, peccatrici, fuori di testa.

Ma oggi le donne, anzi le femmine? Perché ormai anche la parola "donna" non si applica solo a loro "sono femmine o caporali?"

Anna Frank sul suo diario, scrisse: «Per fortuna la scuola, il lavoro e il progresso hanno un po' aperto gli occhi alle donne. In molti paesi le donne hanno ottenuto gli stessi diritti degli uomini; molte persone, soprattutto donne, ma anche uomini, adesso capiscono quanto questa suddivisione fosse sbagliata e le donne moderne vogliono avere il diritto all'indipendenza totale!»

Ma oggi, come è la questione femminista? Cosa ha portato? Quali benefici alle donne e alla famiglia? E agli uomini? È giusta o ingiusta secondo voi, la realtà attuale?

Un'altra donna, Janice Fiamengo, su X ha scritto recentemente: "Lungo tutto il corso della storia umana, gli uomini sono morti in guerra e hanno sacrificato i loro corpi in lavori pericolosi e massacranti, affinché le donne potessero vivere e stare al sicuro. Nei tempi antichi, la protezione delle donne era necessaria per la stessa sopravvivenza della specie umana, perciò l'occhio di riguardo per la donna divenne una forte norma culturale. Ma il femminismo ha spezzato l'equilibrio, distruggendo la parallela norma culturale che affermava e celebrava il ruolo maschile.

Tutti dovremmo sentirci allarmati dalla profonda apatia della società verso il benessere dei nostri figli maschi, fratelli, padri, mariti, amanti e amici uomini.

Sono sconcertata e disgustata da quanto poco le nostre società abbiano a cuore gli uomini. Non possiamo accettare tutto questo come qualcosa di normale. È un pregiudizio maligno, contro cui tutti dobbiamo alzare la nostra voce, ogni giorno"

Janice è una professoressa di inglese in pensione con una lunga serie di video sulle frodi del femminismo.

Eppure la stampa attuale e chiaramente le femministe, e alcuni femministi, dicono che questa è solo una parte della verità e sostengono: "Era lavoro massacrante governare, dal momento che era riservato ai maschi? Era massacrante votare, visto che le donne non potevano? Massacrante guidare le aziende, studiare all'università, cosa che poche donne facevano? E le donne da sempre hanno eseguito lavori massacranti, come crescere figli, portare al fiume bucati pesantissimi, provvedere al rifornimento idrico camminando per km, e senza diritti come il voto, o la libertà di parola".

Ma non è solo Janice Fiamengo che dice: "Le femministe si prendono il merito di tutto ciò che di buono gli uomini hanno condiviso con le donne (diritti di cittadinanza, istruzione, tutela della proprietà, lavoro, combattenti in guerra), ma rifiutano di assumersi la responsabilità di tutto ciò che di negativo il femminismo ha prodotto (misandria, assenza del padre, false accuse, distruzione della famiglia, morte in guerra, come in Ucraina ed in Israele).

Per me sono indubbiamente vere, le dichiarazione di entrambi i gruppi, ma forse il confine, su alcune rivendicazioni è stato addirittura superato di molto, mentre in altre è ancora lontano.

Poi ci sono addirittura situazioni come quella di Fabrizio o Valentina Petrillo: "Diverse associazioni femminili (non femministe), consorzi e Ong nazionali e internazionali si sono rivolti al Comitato paralimpico per contestare la qualificazione in atletica del/della di Petrillo, sostenendo che aveva gareggiato con un vantaggio in una categoria che non corrispondeva alla sua, e per rivendicare quel posto per un'atleta spagnola, donna anche fisicamente oltre a volersi dichiarare tale". Cosa avvenuta anche nel pugilato, dove uomini gareggiavano contro donne, dichiarandosi donne, pur con i cromosomi maschili appurati da esami clinici, eppure li il diritto femminista del contrario dov'è finito?

La società però non si unisce per trovare soluzioni, ma specialmente in Italia, come sempre, si divide in tifoseria da stadio.

I colleghi si inventano in TV vere e proprie rappresentazioni teatrali offensive, gli uni contro gli altri, perché questo da ascolti, ma non risolve NULLA, e forse abbiamo bisogno di un confronto costruttivo, visto che dall'alto, ci provano in tutti i modi a diminuire e distruggere la famiglia, l'unione tra uomo e donna, i giovani … la vita.

Andrea Ruggeri