USA - Riammesso chi rifiutò il vaccino
USA, riammissione dei militari espulsi per aver rifiutato il vaccino: la verità viene a galla, Biden smentito dai fatti
Guardate il video con traduzione in Italiano, ringraziamo RadioRadio per averlo fatto e concessa la veicolazione:
Negli Stati Uniti si chiude una delle pagine più vergognose e divisive della pandemia Covid. Con un ordine firmato dal Segretario della Difesa Pete Hegseth, tutti i militari esclusi dalle Forze Armate per aver rifiutato il vaccino obbligatorio anti-Covid vengono ufficialmente riammessi, con la possibilità di riprendere servizio e ottenere il reintegro dei benefici perduti. Una vera e propria retromarcia su una decisione imposta a suon di ricatti e minacce dall'amministrazione Biden nel 2021.
Era stato proprio Joe Biden, con tono paternalistico e autoritario, a dichiarare: "La nostra pazienza si sta esaurendo, e il vostro rifiuto di vaccinarvi sta costando caro a tutti noi". Con questa frase, l'allora presidente giustificava un obbligo vaccinale che ha stroncato carriere, calpestato diritti costituzionali e seminato una divisione profonda nelle istituzioni americane. Il tutto, nel nome di una narrativa ormai sgonfiata dai fatti.
Migliaia di militari, alcuni con anni di servizio alle spalle, furono puniti per aver difeso la propria libertà di scelta, spesso appellandosi alla coscienza, alla fede o semplicemente a dubbi legittimi su un siero imposto in fretta e furia. Furono licenziati, emarginati, additati come pericolosi, in un clima da caccia alle streghe. E oggi, a distanza di tempo, la stessa amministrazione ammette implicitamente di aver sbagliato, riaprendo le porte a chi aveva osato dire "no".
Non si tratta solo di un atto amministrativo. È la prova lampante di come l'obbligo vaccinale fosse più una scelta politica che sanitaria, e che chi ha resistito non era un irresponsabile, ma un cittadino consapevole. Ora si parla di reintegro, di revisione dei fascicoli disciplinari, di ristoro per i danni subiti. Ma chi restituirà a questi uomini e donne la dignità calpestata, le carriere spezzate, gli anni di isolamento?
Questa decisione arriva anche in un momento di crisi per il reclutamento militare, come se all'improvviso ci si fosse accorti che buttare fuori migliaia di professionisti esperti per un dogma sanitario fosse stato un errore strategico oltre che morale.
Intanto il silenzio di Biden su questa svolta è assordante. Nessuna autocritica, nessuna parola per chi ha pagato il prezzo delle sue scelte ideologiche. Eppure, la verità comincia a farsi strada, e l'opinione pubblica si interroga: quante altre verità taciute verranno alla luce nei prossimi anni?
Quello che resta è un'amara lezione: quando la politica schiaccia i diritti in nome dell'emergenza, è la libertà a finire sotto processo. E spesso, come oggi, è solo il tempo a fare giustizia.
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