Zervò - Un paracadute per Grace

18.05.2023

Segnaliamo un interessante evento in programma il 20 e 21 maggio 2023, organizzato dalla Sezione ANPd'I di Reggio Calabria in collaborazione con l'associazione Grace.

Nato da un'idea di Lidia Papisca responsabile dell'associazione GRACE, e nipote del Cav. Eugenio Papisca fondatore della sezione ANPd'I Reggio Calabria, il progetto – condiviso dal Presidente Nunzio Mileto e dal direttivo di Sezione -, ha l'intenzione di trasferire ai giovani, attraverso la disciplina e la filosofia del paracadutista, i valori della Vita e le virtù intese come: Forza, coraggio, autocontrollo, onestà, rispetto, dignità e senso di appartenenza, valori esistenziali della Vita in cui credono i paracadutisti.

L'attività si svilupperà in due giorni, con argomenti teorico-pratici presso la scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria, ed un'escursione presso il monumento dedicato ai paracadutisti caduti sui Piani dello Zillastro nel comune di Oppido Mamertina, dentro il Parco Nazionale dell'Aspromonte.

Per chi può partecipare è un'esperienza interessantissima, il nostro direttore oltre ad aver servito l'Italia nel Corpo Carabinieri Paracadutisti Tuscania, ha onorato il nostro paese nella campagna del Libano nel lontano 1982, appena dopo il massacro a Sabra e Shatila.

Pur congedandosi porta un ricordo indelebile di quei giorni, ma anche e soprattutto del periodo di preparazione a Livorno, della Torre a Pisa e dei lanci sia prima che dopo il brevetto.

Siamo felici di poter pubblicizzare questa iniziativa, in un luogo storico e allo stesso tempo di dolore. 

Nel Sanatorio Antitubercolare della Calabria, la lotta contro la malattia e superamento, dove migliaia di militari italiani soffrirono e persero la vita.*

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Terminata la lunga guerra che vide impegnata l'Italia su più fronti dal 1915 al 1918, i soldati reduci dovevano ancora guarire le loro ferite, quando dovettero dare conto ad un nuovo e grave problema epidemico insorto tra di loro: la tubercolosi (altrimenti detta TBC). La malattia divenne subito un problema sociale a causa della popolazione indebolita, insieme alle difese immunitarie soggettive. 

Ne erano vittime più di 50.000 persone prima della guerra, ma tra i militari divenne una vera maledizione.

Nel 1917 furono contati nei sanatori circa 433.000 soldati ammalati di tubercolosi, il 10% dei quali morì, per cui il 25 marzo dello stesso anno, venne istituita una legge apposita, la n. 481. Il governo, percepita l'emergenza, si attivò costruendo degli ospedali specializzati per accogliere e curare tutti gli affetti del "mal sottile".

Sentita la necessita "i comuni di Scido, Santa Cristina, Tresilico, Oppido, Varapodio e Platì diedero, con delibere consiliari tra il 1924 ed i primi giorni del 1925, in concessione perpetua e gratuita i terreni per la costruzione del Sanatorio Antitubercolare della Calabria all'ONIG, ed una vastissima area alle falde del Monte Scorda [chiamata Recanati], costituita da oltre 315 ettari di fitti boschi di faggi ed abeti, nonché l'uso delle acque dei torrentelli nelle vicinanze. Nel caso di chiusura dell'attività del Sanatorio una clausola stabiliva il ritorno dei terreni e dei fabbricati ai comuni proprietari. Con i contributi di lascito vari, versamenti dei comitati di assistenza ai Militari, Ciechi, Storpi e Muti e con una cospicua elargizione degli emigranti italiani residenti in Argentina fu costruito il complesso edilizio del sanatorio di Zervò.