Alessandro Giordano torna a casa

La vicenda di Alessandro Giordano è un colpo al cuore e allo stesso tempo un esempio di quanto la tenacia e la visibilità possano smuovere anche le situazioni più incancrenite. Dopo anni di silenzi istituzionali, condizioni abitative disumane e una battaglia sanitaria che avrebbe piegato chiunque, oggi finalmente si è aperto uno spiraglio: l'immobile di Arghillà è stato sgomberato e riconsegnato.
Non è solo una questione di mattoni e cemento. È una questione di dignità, di giustizia, di diritto alla salute e a una vita normale. Il fatto che Alessandro abbia dovuto affidarsi a trasmissioni televisive e all'indignazione pubblica per ottenere ciò che gli spettava da anni è un segnale che qualcosa, nel sistema, va profondamente rivisto.
Ora resta da capire se l'appartamento sarà effettivamente abitabile e in che tempi potrà tornarci. Ma almeno, per la prima volta dopo tanto tempo, la porta si è riaperta — e stavolta non per essere chiusa in faccia.

Patrizia D'Aguì, presidente del gruppo civico "Noi siamo Arghillà", ha dichiarato al sottoscritto: «Accogliamo con soddisfazione la notizia appena appresa della riconsegna dell'immobile, frutto di tante battaglie condotte in suo favore.»
Andrea Ruggeri