Commissione Ponte sullo Stretto
Non ci occupiamo di cronaca, ne di litigi politici, omicidi e incidenti, già sono in molti a scrivere, ma quando si parla di investimenti del Ponte sullo Stretto significa partecipare ad un evento, che succedendo stravolge economicamente in positivo tutta la città metropolitana di Reggio Calabria, oltre a Messina e principalmente Villa San Giovanni.
Chiaramente esiste un luogo dove questi lavori avrebbero inizio e che sarebbe il primo beneficiario, sempre che ci fossero progetti adeguati e non solo un cantiere d'opera, il comune di Villa San Giovanni, e per questo tutto quello che succede a Villa in relazione al Ponte interessa tutti e anche noi di U Riggitanu settimanale che tratta il territorio.
Se il Ponte sarà fatto, o non fatto, Villa necessita di una ristrutturazione e finanziamenti adeguati per sopportare, prima i cantieri per la costruzione, poi la viabilità e investimenti di riorganizzazione urbana, alimentazione per le decine di migliaia di lavoratori del ponte, alloggi, per loro e per i milioni di curiosi, che negli anni della costruzione verranno e relativi pro e contra del Ponte. Più gente più servizi, per assurdo più navi e aliscafi, nuova mobilità stradale e di imbarco.
Villa sopporta disagi senza averne mai un ritorno positivo per gli abitanti e per il commercio e questo deve finire, con il Ponte o senza.
Su questo argomento entriamo noi che il territorio lo amiamo e non rappresentiamo ne questi, ne quelli, ma tutti "i riggitani", fornendo, in base a esperienze certificate da anni di giornalismo propositivo, una forma di consiglio dei cittadini e delle loro istanze perse o di quelle propositive, ma che non trovano lo spazio nella politica, come visto nelle ultime elezioni sull'affluenza alle urne.
Il conteso politico già dallo scorso Dicembre, a Villa, tra maggioranza e minoranza è ripristinare o no la Commissione speciale Ponte (sullo stretto) Piano Strategico, richiesta dalla minoranza consiliare, o ascoltare la controproposta del Sindaco Caminiti: "già esiste una Commissione in materia che è quella Territorio".
In sintesi, il gruppo consiliare di minoranza sull'argomento "Ponte Piano Strategico", ha richiesto, come riporta la relazione di proposta: «che fosse ripristinata la commissione consiliare per promuovere lo sviluppo necessario per realizzare infrastrutture di trasporto "sostenibili" (sotto ogni profilo). Uno strumento di programmazione sul medio e lungo termine, orientato allo sviluppo, anche sostenibile, e lanciare al contempo un messaggio alle comunità limitrofe dell'area, ed all'intera Città Metropolitana».
La maggioranza consiliare – riportata dalla Delibera di C.C. del 16/12/2022 – accoglie l'istanza della minoranza sotto il profilo politico, ma vota e delibera la controproposta presentata dal Sindaco, di seguito riportata: "Investire della questione Ponte la già esistente Commissione Territorio, inserendo la partecipazione di diritto dei Capigruppo Consiliari e avvalendosi della possibilità, secondo quanto previsto dall'art. 15 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, di prevedere la presenza di dipendenti e/o esperti esterni nella medesima commissione", e qui già ci poniamo a disposizione.
Noi cittadini riponiamo nei nostri rappresentanti la nostra volontà, è dovere e obbligo loro gestire la città nella maniera corretta e atta a fare in modo che tutto si svolga, principalmente per il beneficio dei suoi abitanti, nella forma migliore, e qui mi rivolgo a maggioranza e minoranza, non solo al Comune e alla città metropolitana, ma a tutti, e invio una nostra opinione fondamentale: "Villa non ha avuto e non avrà nella sua storia passata, presente e futura, un'occasione così grande per crescere ed essere conosciuta "mondialmente", non come semplice corridoio di imbarco, ma come la città (con Messina) del Ponte".
Se non faranno il Ponte. cambierà poco dal punto di vista delle aspettative, già deluse in passato, ma molto dal punto di vista delle necessità da supplire: imbarco, investimenti sul territorio, infrastrutture ecc..., che potrebbero venire, se progettate, dalla famosa compensazione.
Però se il Ponte lo fanno, ed iniziano finanziamenti e cantieri, arrivare in ritardo all'appuntamento significa essere posti come ultimo vagone del treno e questo Villa non lo sopporta più.
Un'occasione per il Sindaco, e per la minoranza, ma anche e soprattutto per la comunità residente e i villesi sparsi per il mondo, che orgogliosamente rappresentiamo anche noi in Brasile, Argentina, Usa, Canada, Nova Zelanda e Australia.
Loro si domandano: "Ma se fanno il ponte, Villa diventerà importante e crescerà molto...vero?!), e la possibilità di perdere un'occasione come questa per far decollare la città, non la prendono neanche in considerazione.
Piano strategico nuovo o legato al territorio e già esistente, non importa, andiamo avanti con i progetti e la partecipazione di tutti, se Villa perde l'occasione di proiettarsi ora, avendo sul suo territorio la costruzione dell'infrastruttura più importante del paese e del sud dopo la seconda guerra, sarebbe una disfatta non solo del governo di villa (maggioranza o minoranza), ma di tutta la politica locale, e la gente non glielo perdonerebbe.
Andrea Ruggeri