Brasile e Ancelotti

05.06.2025

Pazzesco: il Brasile aveva accolto Carlo Ancelotti con tutti gli onori, ma mai il vittorioso allenatore italiano avrebbe immaginato di essere osannato anche dagli avversari… in Ecuador!

All'arrivo del pullman della Seleção all'hotel, ad attenderlo c'erano migliaia di tifosi: brasiliani, italiani, ma soprattutto ecuadoriani. Un'accoglienza unica, mai vista per un allenatore in nessun angolo del mondo.

L'effetto Ancelotti e la magia della Seleção stanno conquistando non solo il Brasile, ma tutta l'America Latina. Perfino la TV argentina ha dedicato uno speciale all'evento, riconoscendo l'incredibile impatto di questo momento storico.

Carlo Ancelotti, "Carletto" per noi italiani, è diventato "Carlinho" per i tifosi brasiliani: un nome affettuoso che unisce la parola "Carlo" e "carinho", che significa "affetto".

Una mistura che dice tutto sull'affetto travolgente verso il nostro tecnico. 

Ma ora servono le vittorie. Non dimentichiamoci che Carlo è il primo allenatore straniero alla guida della nazionale brasiliana, e questo, per molti critici e giornalisti, resta un punto controverso.

In Brasile, la stampa sportiva non è tenera — anzi, è agguerrita quanto quella italiana e spagnola. E lo abbiamo visto: dopo tante vittorie e trionfi, bastano pochi giorni difficili perché le critiche si accendano.

È successo a Inzaghi nell'Inter e anche a Madrid, dove lo stesso Ancelotti si è trovato nel mirino, nonostante una stagione segnata da infortuni e da scarse risorse investite soprattutto in difesa e a centrocampo.

Le colpe? Spesso distribuite in modo ingiusto. Ma Carlo, con il suo stile, ha sempre risposto sul campo.

Il Brasile è sempre la seconda nazionale per qualsiasi paese al mondo, e Carlinho dimostrerà perché.

Djàvlon