Campagna Europee, arriva a Reggio Calabria il camper di Bandecchi

07.04.2024

Da giovedì la Calabria da Cittanova, Vibo Valentia, Tropea, Francica, Cosenza e specificatamente la città metropolitana di Reggio Calabria sono state invase dal ciclone Stefano Bandecchi, accompagnato dal responsabile di Alternativa Popolare in Calabria e candidato alle europee Massimo Ripepi, dal Vice Sindaco di Terni Riccardo Corridore, dal coordinatore di Cittanova Nino Cento e da tantissimi supporter e giornalisti venuti da Terni, Roma, Campania, Sicilia e chiaro da tutta la Calabria.

Arriva in camper come fanno i turisti che vogliono godersi a pieno il paesaggio, ma non è venuto a fare il turista con certezza.

Lui sempre spontaneo, popolare, saluta e viene salutato dalle persone per strada, mentre personalmente guida il mezzo, allo stesso tempo godendosi le prime giornate soleggianti, di una delle città più belle d'Italia.

La spontaneità e la genuina forma di essere, tipiche di un'imprenditore più che di un politico, fanno di Bandecchi un personaggio, perché volete o non volete ammetterlo, Lui è sincero, in alcuni casi anche troppo e per questo non sempre le sue frasi o battute gli portano l'apprezzamento che meritano, specie se ingigantite dagli avversari e come dice Lui "maestri del non far nulla, ma capaci di trasformare l'oro in niente".

Stefano Bandecchi piace, e arriva nella città metropolitana a Reggio Calabria e in quattro giorni la visita in lungo ed in largo, e ci arriva giusto nei giorni in cui il suo responsabile regionale e attuale consigliere comunale di Reggio Massimo Ripepi, viene attaccato maldestramente (addirittura offendendo gravemente la sua comunità), da chi vorrebbe mettere un freno a questa cordata di Alternativa Popolare. Intendiamoci, non che Ripepi abbia bisogno di un difensore di questo calibro, Lui sa benissimo difendersi e contrattaccare, ma siccome l'unione fa la forza ecco che il contrattacco parte da Reggio, con la forza dei due leader e raccoglie strada facendo con il suo camper anche altre adesioni importanti.

Tra incontri come quello dello storico presidente della Reggina di seria A Lillo Foti, imprenditori, giovani, giornalisti comunità in varie città della nostra regione il Sindaco di Terni, non smette mai di stringere mani, e ascoltare persone, che hanno capito la sua schiettezza e lo apprezzano per questo.

Le interviste le concede un po a tutti, in Tv , nelle redazione dei quotidiani più illustri e anche chiaro a noi del Settimanale U Riggitanu, ma a differenza dei quotidiani, noi vorremmo risaltare i punti importanti di queste dichiarazioni e in una specie di riassunto per capire a pieno il personaggio, in modo da criticarlo o amarlo per quello che è, non per quello che altri vorrebbero farci vedere.

La lettura è lunga di quelle fatte per chi ascolta e legge e non per i superficiali e lo faremo anche con le altre forze politiche se ci inviteranno a prendere l'essenza della loro candidatura.

Tra gli argomenti che abbiamo raccolto e le dichiarazioni fatte scopriamo ad esempio che il capo di Alternativa Popolare ama, particolarmente la Reggina, la terra di Calabria specialmente quella più maltrattata in tutti questi anni.

Bisogna sottolineare che Bandecchi alcune volte esagera, specialmente negli obbiettivi, ma se guardiamo la sua vita, forse ha anche ragione di farlo, ma non sempre viene capito, alla fine è diventato forte e ricco perché l'ha voluto e ora che scende in politica, se lo vuole … può realmente raccogliere tanto.

Tra Tv, giornali dichiarazioni fatte in varie riunioni e località ha tenuto subito a puntualizzare il suo legame con la Reggina e il risentimento con l'amministrazione comunale, che prima lo hanno chiamato per poi sbattergli in faccia la porta.

"Questo sgarro lo pagheranno politicamente" aveva detto in passato in un intervista al giornale StrettoWeb, e ora eccolo in campagna elettorale, assieme al Consigliere comunale di Reggio e candidato a Sindaco Massimo Ripepi a fare una crociata contro chi, non solo lo ha snobbato, ma cerca giornalmente di combatterlo.

Ed infatti nella durante un'intervista allo stesso giornale dice "io le promesse le mantengo sempre, e oggi vi confermo quello che ho detto sei mesi fa. Quello che hanno fatto al Comune di Reggio, lo pagheranno politicamente. La scelta della Fenice è stata una puttanata clamorosa. Massimo Ripepi potete già chiamarlo Sindaco. E' scontato che vincerà, e non sto scherzando. Saranno due anni di campagna elettorale pancia a terra e vinceremo senza ombra di dubbio".

Bandecchi è un fiume in piena, e non si ferma a una o due dichiarazioni, come fanno i classici politici, ma ne parla per 30/40 e addirittura 50 minuti, mantenendo i giornalisti e la platea sempre attenti.

Con la Fenice Amaranto, che dal comune ha "ricevuto" il diritto di usare lo Stadio e rappresentare la città nel calcio, partendo dalla serie D, dalla cui dirigenza sono arrivati attacchi personali a Bandecchi nei giorni scorsi, ha avuto un capitolo a parte, rispondendo subito alle illazioni del suo presidente Ballarino: "hanno detto che sono un disturbatore? Io credo che questi sono davvero poco intelligenti. Non sanno neanche quali nemici giusti devono individuare. "Devono sciacquarsi la bocca e lavarsi i denti quando parlano di me, capire contro chi parlano e poi se smettessero di rompere i coglioni farebbero un passo avanti", e sull'acquisto del marchio Reggina1914, ha chiarito in tutte le interviste e per l'ennesima volta la sua posizione, "non ho alcuna intenzione di prenderlo e fare un'altra squadra, sarei matto a partire dalla prima categoria, di Reggina deve e può essercene solo una, se loro riescono a prenderlo da soli e non hanno problemi, io mi faccio i fatti miei e non intervengo; se loro non ce la fanno e hanno bisogno di una mano, io ci sono, lo prendo anche domattina, se costa 50 mila, 60 mila euro, non ho problemi, lo compro dal Tribunale domani mattina e lo do gratuitamente al Comune che lo da a loro. Io a questi signori ho già offerto 100 mila euro e li hanno rifiutati, hanno inventato la scusa di eCampus, ma attenzione a non fare confusione, eCampus del mio amico Polidori gli direbbe subito di accettare questi soldi, non c'è alcun vincolo, loro non sono eCampus, non hanno nulla a che vedere, è solo una sponsorizzazione".

E per quello che si sente ultimamente in speciale stipendi e Sant'Agata sarebbe stata molto utile.

Insomma chiaramente Lui è molto scocciato per quello che il comune a suo tempo gli ha fatto, ma con la Reggina e i suoi tifosi è amore sin da quando Lui disse che "la Reggina MERITA la serie A" e i tifosi reggini durante la partita vinta con la sua Ternana lo applaudirono in piedi, seguiti poi da quelli del Bari in onore al gemellaggio che da anni lega il popolo biancorosso alla tifoseria della Reggina.

Secondo molti, gli obiettivi non raggiunti da Fenice Amaranto farebbero pensare ad una cessione, prima che finiscano anche loro in bancarotta, ma Bandecchi apre a nuovi scenari. Non accetta lo sgambetto, ma vuole e ha una relazione con i tifosi e con il nome Reggina tutto particolare, ….. e ci tiene a mantenerlo tale.

Reggio Calabria vuole indietro la sua Reggina, anche e soprattutto perché quello che conta è la tradizione, la storia, l'identità, i titoli e i tifosi reggini vogliono che "La Fenice Amaranto" faccia sua la denominazione di Reggina 1914 e investa quello che ha promesso o la smetta di prendere in giro Reggio Calabria.

Bisognerebbe spiegare, a chi legge di queste vicende solo alcuni trafiletti ogni tanto, che la Reggina è stata terra di conquista negli ultimi anni di romani, lamentini e ora catanesi condotti dal Professor Antonino Ballarino, che dopo i disastri dei due precedenti gestori, che hanno cancellato anni di storia, ha ottenuto il bene placito e la benedizione del comune, ma non della comunità cittadina che avrebbe voluto a capo della squadra amaranto un gruppo di imprenditori reggini capitanati dallo stesso Stefano Bandecchi che da Presidente della Ternana, con successo (una promozione ed un titolo lasciando la squadra senza debiti), ha dimostrato di sapercela fare, anche nel calcio.

Bandecchi non smentisce l'idea di diventare premier con un partito alternativo alle grandi coalizioni, e dice che per arrivare in alto bisogna prima partire dal basso, ed eccolo a guidare il partito alternativo nel tour elettorale a bordo del suo camper, per le europee che si terranno l'8 e 9 giugno, facendo tappa anche a Cittanova, dove Bandecchi, accompagnato da Nino Cento e Massimo Ripepi, rispettivamente coordinatori cittadino e regionale del suo partito, si è presentato ai cittadini, attraverso un incontro pubblico, tenutosi all'interno della biblioteca comunale. All'incontro, moderato da Orazio Cipriani, il coordinatore cittadino di Alternativa popolare, Nino Cento, che si è detto «stanco di vedere i cretini al posto di comando». Gli ha fatto subito eco, il coordinatore regionale Massimo Ripepi, il quale ha sostenuto che Bandecchi «è venuto con coraggio per servire un territorio. Questo è un partito di coraggiosi, liberi e forti, che si sono ritrovati per combattere insieme le ingiustizie, e noi siamo i tre pazzi che credono nel fatto che questa è una battaglia che riusciremo a vincere. Bandecchi è una persona vera, nel bene e nel male, un grande imprenditore che ha deciso di entrare in politica per cercare di salvare la nazione e per questo ha il nostro appoggio».

Bandecchi dal canto suo rincara «Intanto siamo partiti, ora l'importante è arrivare fra tre anni al Governo. Io non posso fare grandi promesse, ma posso garantirvi serietà. Nella mia vita ho sempre lavorato e potevo permettermi di non fare politica e addirittura vivere altrove, lontano dall'Italia, invece, ho scelto di restare per cambiare le cose, perché la nostra nazione è a un bivio. Per questo ho rinunciato a uno stipendio di 4 milioni di euro annui, per fare il sindaco di Terni e guadagnarne circa 120mila. È ora di smettere di farci prendere in giro. Il problema però è il nostro, perché nonostante le cose vadano male, continuiamo a votare sempre le stesse persone che hanno preso il comando e non ci hanno saputo guidare, dei veri incapaci».

Il coordinatore nazionale di Alternativa Popolare ha puntato il dito sul fatto che «ci era stato promesso che avrebbero levato le accise sulla benzina, invece nonostante il petrolio oggi costi la metà, il prezzo della benzina non è mai calato. Per non parlare dei mutui schizzati alle stelle, perché non è stato messo un tetto». Dopo aver chiesto scusa alle donne presenti in sala, il sindaco di Terni ha sostenuto che «un Governo senza palle fa ciò che è stato fatto. Noi siamo quelli del piatto di minestra ha continuatoi vecchi democristiani e per questo siamo stufi delle chiacchiere e vogliamo i fatti. Per questo ci circondiamo di gente capace come Cento e Ripepi. Il primo ha creato produttività e combattuto gli oppressori, il secondo con la sua associazione garantisce un pasto caldo a chiunque si trovi in difficoltà. Sono due persone che vedono nella Calabria ciò che gli altri non vedono o distruggono. Due persone che amano la propria terra ma non a parole».

Bandecchi ha quindi sostenuto di essere sceso in politica per «garantire un futuro ai miei nipoti», invitando quindi i cittadini a riflettere all'interno del seggio elettorale e dargli fiducia. Sul finire dell'incontro ha preso la parola il sociologo Francesco Rao, che in qualità di amico di Nino Cento ha voluto sottolineare la bontà delle sue azioni, in merito alle varie battaglie che ha intrapreso negli anni per salvaguardare la sua azienda cooperativa agricola, cha ha messo in piedi sullo Zomaro.

Massimo Ripepi intanto, in queste interviste partecipa da vero leader locale, un'organizzazione da campagna elettorale perfetta, dove non manca nulla, neanche l'inaugurazione della sede elettorale, dove sia lui che Bandecchi partono anticipando gli altri candidati.

Destra e Sinistra si scontrano a distanza su Ponte e internamente tra loro, come visto al comune di Reggio e in italia tra M5S e PD ecc…, senza apparire allo scoperto a due mesi esatti dalle europee, immaginatevi dalle elezioni cittadine.

Sembra quasi che di Reggio si interessi solo Ripepi.

Tutto questo ci ricorda recenti governi nazionali, tutti uniti per mantenere lo status quo e possibilmente le poltrone. I cittadini si sono accorti che anche i deputati europei possono farci del male e per questo dobbiamo sceglierli bene e non votare semplicemente quelli che mettono il bavaglio all'informazione, quelli che tra pandemia mascherine, green pass, chiusure forzate, ci stanno portando alla povertà e alla guerra.

E Ripepi lo ripete durante l'inaugurazione della sede elettorale Reggina "Ho visto la sua veracità e ci assomigliamo in molte cose: per questo il matrimonio tra Rivoluzione Rheggio e Alternativa Popolare è stata una conseguenza quasi naturale. Il territorialismo che sposa un partito nazionale. Sono contento che Stefano voglia replicare il modello di Rivoluzione Rheggio in tutte le città d'Italia."

"Le comunità devono essere il punto di partenza e l'epicentro della politica. Io vengo da Patto Cristiano Esteso, da Gilberto Perri, dai padri fondatori della socialità di giustizia: perché mi dovrei vergognare del bene che faccio?"

{risposta alle aggressioni sofferte da lui e dalla sua comunità cristiana}

"Il mio impegno è quello di trasferire il bene nella politica. Invito tutti coloro che sono nel sociale ad impegnarsi in politica, perché oggi è fatta da persone incapaci che a livello etico-morale non hanno mai fatto un'azione altruistica e di solidarietà nella loro vita" ha spiegato Ripepi.

"Se uno non sa fare il bene nella vita di tutti i giorni, come potrà mai fare il bene pubblico? La nostra rivoluzione è questa: dobbiamo andare a trasformare il nostro territorio, partendo da Reggio, passando dalla Calabria, fino all'Italia!"

"Con Alternativa Popolare inizia per me un nuovo ciclo. La politica oggi va identificata con le persone: deve essere fatta di carne e sangue!

Alternativa Popolare è Stefano Bandecchi: un uomo tangibile, con valori viventi e con integrità, che è diventato un vero e proprio punto di riferimento!" ha concluso Massimo Ripepi rivolgendosi poi al Segretario nazionale.

"Persone differenti che conoscono Stefano mi hanno raccontato, in separate sedi, che lui quando promette una cosa la fa e se c'è da difendere lo fa fino alla fine: per questo ti chiedo il massimo dell'impegno e so che difenderai sempre Reggio e la Calabria."

A seguire l'intervento di Stefano Bandecchi: "Ritengo che ogni comunità, quindi una comunità che sia cittadina, politica, sportiva, funziona bene solo se opera nell'unità, quando addirittura comincia a somigliare ad una famiglia. Solo nell'unità trovi la forza quotidiana di difendere l'idea e il progetto.

Ciò che spero è che Alternativa Popolare diventi sempre di più una vera e propria famiglia politica forte ed unità."

"Oggi, se vuoi ottenere dei risultati, devi crederci. È per questo motivo che l'elemento fondamentale che mi ha convinto riguardo a Ripepi è stato scoprire 'Rivoluzione Rheggio 743 a.C.'.

Quattro giornate intense dove il coordinatore nazionale di Alternativa popolare Stefano Bandecchi e il coordinatore regionale Massimo Ripepi in occasione di questo primo tour elettorale in Calabria hanno presenziato a due incontri con imprenditori calabresi, con i giovani, ma soprattutto con i cittadini, visitando mercati, piazze, strade, camminando tra i cittadini e parlando a braccio con chiunque. A tal proposito Massimo Ripepi ha dichiarato: "Bandecchi ha avuto il coraggio di venire qui, non con il naso tappato come altri, ma a fronte alta onorando questa terra e questa città e per servire la nostra popolazione.

Noi siamo in una campagna elettorale di servizio: vogliamo servire i cittadini. Il popolo è diventato schiavo delle istituzioni e della burocrazia, noi vogliamo liberarlo da questa schiavitù, servendolo con tutte le nostre forze. Stefano è qui per questo.

Tra Marcato sul viale Calabria, corso Garibaldi, a Reggio Calabria, piazze di Cittanova, Vibo Valentia, Tropea, corso Mazzini a Cosenza, comunità a Reggio e Campo Calabro, camminando tra i cittadini, stringendo loro le mani, raccolto le loro istanze e risposto alle loro domande, emozionandosi per le parole di incoraggiamento dai cittadini, ha infine dichiarato: "Qui in Calabria io vedo delle professionalità e dei ragazzi che, purtroppo, se messi in altre città d'Italia e d'Europa potrebbero diventare miliardari.

Bisogna cominciare a usare tutto ciò che abbiamo in Italia e portare l'intelligenza calabrese in Europa. Anziché la politica delle promesse e delle parole, serve la politica di chi ha già fatto qualcosa e di chi può vantare di aver già fatto ciò che promette: questa è la politica che viene chiesta in Calabria. Ripepi è un uomo attivo in questa direzione e per noi al Sud sarà l'uomo principale".

Massimo Ripepi, intanto ha poi fatto un invito a Bandecchi - spero che Stefano possa scendere in Calabria di nuovo, magari proprio per chiudere la campagna elettorale!".

"Io voglio andare oltre destra e sinistra; sono un liberale, gli estremi si toccano, il fascismo così come il comunismo nacquero da una scissione del partito socialista, io invece sono un liberale, mi interessa che tutti stiano bene. Il mio obiettivo è salvare l'Italia, renderla nuovamente grande, una potenza industriale, una potenza economica. E poi mi ritiro a godermi la vita…

Particolarmente forte il passaggio sul suo stile spesso sopra le righe: "io sono fatto così, a me del politicamente corretto non importa nulla. Non vi piace come sono? Non mi votate! Non mi interessa. Io sono uno che nella vita ha fatto tante cose. E parlo e mi comporto così come sono. Non mi preoccupa chi non lo apprezza".

Certo ... tutto si può dire su Stafano Bandecchi tranne che non abbia idee chiare e che non sia uno che le cose le dice e le fa. 

Ripepi ha aperto a Reggio la campagna delle europee, ma anche quella da Sindaco e da come si è presentato sia al Cilea sia in questi giorni, un posso in avanti per concorrere seriamente lo ha fatto. la parola ora è agli avversari, ancora sconosciuti.

Andrea Ruggeri