Cerchi una badante?

30.10.2025

Badanti diurne, notturne, H24, per tutta la settimana, che a volte dormono sul posto di lavoro.
Insomma, avete capito: questa è diventata una vera emergenza.

Tutto è cominciato quando molte persone hanno perso il senso di responsabilità morale verso i loro cari.
Se a Reggio Calabria e provincia ci sono centinaia o migliaia di giovani senza lavoro, come è possibile che nessuno dedichi un po' del suo tempo al nonno, alla nonna, allo zio o ai propri genitori?

Il vero problema è la mancanza di rispetto per chi ci ha cresciuto. I nostri anziani ci hanno amato, ci hanno guidato, ci hanno protetto. Nella loro mente e nel loro cuore continuano ad amarci, anche se non parlano o hanno dimenticato per colpa dell'alzheimer o delle loro malattie. Come possiamo ignorarlo e dormire tranquilli?

Certo, oggi la vita è veloce e costosa. I soldi, che siano mille, tremila o cinquemila euro, sembrano sempre pochi, perché tra spese necessarie e spese superflue, la vita ci sembra sempre più pesante. Ma se hai bisogno di una badante, il problema non finisce qui.

Non è solo una questione di trovarla fisicamente, specie se cerchi solo straniere, ma anche di remunerazione, di ore di lavoro e di rispetto della loro libertà. La voce gira: appena capiscono che vuoi approfittarne, se ne vanno. E hanno ragione.

Trovarle è difficile, mantenerle ancora di più. Puoi convincerne qualcuna appena arrivata, magari senza casa o con un affitto troppo caro. Ma se dopo un mese la paghi poco, la sfrutti o non le dai rispetto, se ne andrà. E anche lì, hanno ragione.

Il lavoro da badante non può essere lavoro schiavo con stipendi da fame. Una ricerca, anche piccola, conferma sempre la stessa storia: sfruttamento e disinteresse, lo abbiamo domandato ad oltre 20 badanti e la risposta è sempre la stessa

Il rispetto verso chi ci aiuta è fondamentale. Se porti in casa una persona che ha bisogno di rispetto e conforto, e lei proviene da situazioni difficili, come potrà trattare tua madre, tuo padre, il nonno, la nonna o tuo figlio con rispetto se non viene pagata adeguatamente e trattata con tatto? In quella casa rischi di avere un nemico silenzioso, e la colpa non sarà sua, ma tua.

Intanto, il numero di persone che hanno bisogno di assistenza aumenta. Malattie debilitanti, problemi cronici, alimentazione scorretta e servizi sanitari inefficaci, provocati da sieri, chimica dal cielo, e politiche di isolamento, hanno reso l'assistenza agli anziani una questione di salute pubblica e di responsabilità sociale. Non basta dare i soldi ai parenti e dimenticarsene: bisogna risolvere il problema, altrimenti si finisce come con il reddito di cittadinanza, che senza controllo veniva erogato a chiunque, lasciando scoperti quelli che ne avevano davvero bisogno.

Dare uno stipendio dignitoso alla badante e controllare che svolga il suo lavoro con cura significherebbe creare nuovi posti di lavoro, pagare correttamente chi assiste e chi controlla le condizioni di lavoro, e dare ai nostri cari anni vera assistenza. Anche se oggi molto di questo lavoro è "in nero", un salario formalizzato e fiscalizzato sarebbe vantaggioso per tutti: chi lavora riceverebbe il giusto, lo Stato avrebbe controllo e sicurezza, e chi paga sarebbe tutelato. Poi in nero devi pagare il giusto lo stesso.

Insomma, non possiamo più giocare con questa situazione. Garantire uno stipendio dignitoso, una remunerazione oraria chiara e un limite massimo di ore di lavoro aiuterebbe moltissimo. Invece, siamo in un impasse terribile: molte famiglie, pur ricevendo la pensione dell'assistito, aiuti extra o vivendo con altri membri della famiglia, vogliono liberarsi del problema. 

Questi anziani, che un tempo ci chiamavano "amore di mamma", "piccolina", ïl mio ometto", "amore della mia vita", che cucinavano per noi la pasta al forno, la peperonata, i dolci, che inviavano e inviano pacchi con agrumi e cibi, dove studiavamo fuori da qui e ci coccolavano, ora rischiano l'abbandono, perché il cuore di chi li dovrebbe amare è diventato di pietra e la badante malpagata è tutto ciò che si può offrire a chi ci ha amato senza condizioni.

Andrea Ruggeri