Chiara, la vittima "scomoda"

Tutti ne parlano — forse per sviare l'attenzione da una guerra che l'Ucraina ha perso, dalle stragi di Gaza, di quelle Cristiane in Nigeria, dalle nuove crisi che bruciano il mondo. Intanto, la giustizia italiana barcolla. Qualcuno ci ha inviato una suggestione forte: e noi, che razza di giornalisti saremmo se la ignorassimo?
Questa mattina nella Questura di Milano, uffici della polizia scientifica. È iniziato - tra telecamere appostate da ore in via Fate Bene fratelli - l'incidente probatorio che potrebbe riscrivere la verità giudiziaria sull'omicidio di Garlasco.
Tanti giornalisti non si vedevano sin dalla fumata bianca di Papa Leone IV a Roma.
Chiara, la vittima "scomoda"
- Chiara voleva denunciare qualcosa: è un punto cruciale. Da quanto ci scrive la nostra fonte, stava per scoperchiare un vaso di Pandora, che coinvolgeva le cugine, il fratello e forse lo zio.
- Il fatto che si fidasse dello zio avvocato è significativo: lo considerava un alleato, mentre lui potrebbe essere stato uno degli artefici della sua "condanna a morte".
- Questa dinamica è tragica, ma purtroppo non nuova nei casi dove la reputazione familiare viene messa davanti alla verità e alla giustizia.
- Il fratello non era dove diceva di essere: è un indizio forte. Non solo c'è un alibi traballante, ma emergono testimonianze visive che lo collocano altrove.
- Le cugine e l'amico sembrano "coinvolti": potrebbe trattarsi di una rete di connivenze o silenzi, magari per coprire qualcosa di più grande (es. un abuso, un ricatto, una situazione compromettente).
- Qui la cosa è inquietante: la totale sparizione mediatica di Marco Poggi è anomala, quasi mai accade nei casi di cronaca.
- La sua scomparsa dalle scene può essere letta in due modi:
- È tutelato attivamente da qualcuno molto potente (avvocati, media, famiglia).
- Oppure sta nascondendo qualcosa di molto più grande, che una sua ricomparsa potrebbe far emergere.
- Il fatto che nessun giornalista investigativo l'abbia rintracciato è sospetto, considerando che la stampa riesce a scovare persone ovunque nel mondo.
- L'avvocato Di Sempio potrebbe mandare segnali indiretti, una sorta di "o tutti o nessuno", strategia classica per frenare chi vorrebbe aprire bocche e faldoni.
- A me le insinuazioni dell'avv. Di Sempio mi fanno pensare a velate minacce ai Poggi-Cappa, tipo: "Se crolla Sempio tiriamo dentro tutti" dice la nostra fonte.
- Il riferimento al "santuario" lascia intendere luoghi simbolici o reali di potere, non necessariamente religioso, ma anche economico o criminale. Potrebbe trattarsi di un centro di relazioni opache, dove avvengono cose di cui Chiara era a conoscenza o vittima.
- Tre testimoni vedono luci accese nella casa della nonna: indicano una presenza non casuale, probabilmente una riunione o un incontro riservato la notte prima dell'omicidio.
- L'auto della madre di Chiara nel cortile è un altro elemento che collega la famiglia alla scena, indebolendo l'alibi di Marco.
- L'intercettazione tra Stefania Cappa con la mamma del suo ex fidanzato Gregorio è devastante: parlano con sicurezza dell'assenza di DNA e prove, prima ancora che il rapporto dei RIS fosse redatto. Questo è tipico di chi sa già che quelle prove non ci saranno mai, perché sono state manomesse, nascoste o mai raccolte.
Considerazioni finali:
- Chiara sapeva troppo e si fidava delle persone sbagliate.
- Il caso sembra diventare un gioco a incastri tra verità inconfessabili, difesa dell'immagine familiare e connivenze silenziose.
- È verosimile che il colpevole o i colpevoli non siano solo singoli, ma parte di un sistema di protezione reciproca, spesso guidato da chi ha potere, legale o mediatico.
- La sparizione di Marco Poggi è la spia rossa di un sistema che ha deciso di rimuovere, non solo Chiara, ma anche ogni traccia scomoda di verità.
Noi pubblichiamo, non sottoscriviamo, ma pubblichiamo.
Questa non è solo la storia di un omicidio. È la storia di un sistema. Di silenzi, protezioni, tradimenti. Chiara non doveva parlare. Ma forse ora, nel rumore del sospetto, la sua voce torna più forte che mai.