Corte dei Conti Chiede Chiarezza con un Esame Collegiale

25.10.2025

Ponte sullo Stretto: La Corte dei Conti Chiede Chiarimenti, Ma l'Ostruzionismo Politico Rischia di Essere la Vera Sventura

Il progetto per il Ponte sullo Stretto di Messina entra in una fase delicata ma ordinaria di verifica istituzionale. La Corte dei Conti ha infatti deferito la delibera CIPESS all'organo collegiale, chiedendo un esame approfondito. La seduta della Sezione Centrale di controllo, fissata per mercoledì 29 ottobre, è chiamata a valutare se i "dubbi di legittimità" – sollevati su aspetti procedurali, tecnici ed economici – siano stati sanati dalla documentazione integrativa fornita dal Governo.

La Selezione del Controllo e l'Ipocrisia dei Miliardi Mancanti

La procedura di controllo preventivo è un baluardo necessario a tutela delle finanze pubbliche. Tuttavia, questa severità sulla delibera per un'opera strategica stride in modo netto con la colpevole inerzia e il silenzio assordante manifestati dagli stessi detrattori politici in anni recenti.

Ci si interroga legittimamente sulla selettività del giudizio: dove erano la Corte dei Conti e i medesimi oppositori, quando il Paese si è ritrovato a sprecare e disperdere miliardi di euro in operazioni economicamente e socialmente discutibili?

Non si può dimenticare l'emorragia finanziaria causata da: mascherine non conformi, acquisti insensati di banchi a rotelle, e soprattutto l'esplosione dei costi per i Bonus facciate e il Superbonus. Quest'ultima manovra ha messo in ginocchio i conti pubblici, costando all'Italia una cifra che, da sola, è di gran lunga superiore al costo stimato per il Ponte. Questi sono stati i veri atti di "sventura" economica, non il tentativo di realizzare un'infrastruttura vitale.

La Sventura Chiamata Ostruzionismo: Il Ruolo di Bonelli

L'ostacolo più velenoso non sembra risiedere negli aspetti tecnici, ma nel persistente ostruzionismo di una parte della politica. Al centro di questa azione c'è il senatore Angelo Bonelli, che si pone come il principale alfiere di questa battaglia di retroguardia.

Bonelli, figura nota per non celare una marcata antipatia verso le Forze dell'Ordine e per le sue discutibili affinità internazionali – manifestate con l'aperto sostegno a figure politiche controverse come Lula in Brasile e Nicolás Maduro in Venezuela – sposta il dibattito dal piano tecnico a quello ideologico. È un approccio che, per il Sud, rappresenta una vera e propria sventura politica.

Bonelli
Bonelli

Si esige il massimo rigore per un'opera che promette sviluppo e connettività, mentre si passano sotto silenzio i danni incalcolabili causati da scelte economiche clientelari e non produttive. Il rischio, alimentato da questa opposizione preconcetta, è che la richiesta di "sanare i dubbi" si trasformi in un pretesto per aumentare i costi e ritardare i tempi di un'opera unica e necessaria.

L'eco di questa richiesta di chiarimento si scontra immediatamente con il dibattito politico e sociale, sollevando un interrogativo che travalica i confini della delibera in esame.

Come accaduto in vicende mediatiche e giudiziarie di alto profilo – si pensi al caso sportivo della Reggina o alle questioni legate a Jannik Sinner – il giudizio di pochi può avere un impatto enorme, a volte benefico e altre volte percepito come distorto o inopportuno, specialmente se il reato non sussiste. nel caso Reggina siamo passati dalla A alla D in pochi giorni e a Sinner hanno dato 3 mesi e qualche milione di euro di danni per niente.

Il Grido d'Allarme del Mezzogiorno

Il Sud ha già pagato un prezzo altissimo per i pregiudizi e le negligenze politiche passate. I recenti verdetti elettorali, specialmente nelle regionali calabresi, hanno espresso chiaramente la saturazione delle popolazioni meridionali nei confronti di un "campo largo" che, pur parlando di giustizia sociale, nei fatti ha ostacolato infrastrutture e crescita.

Mentre l'Italia paga il conto salato di Superbonus e mascherine inutili, la retorica dell'ostruzionismo non fa altro che minacciare il futuro sviluppo del Sud. La speranza è che la Corte dei Conti, con la sua adunanza del 29 ottobre, possa portare la necessaria chiarezza e permettere di superare le resistenze ideologiche, aprendo finalmente la strada alla crescita e al riscatto infrastrutturale di cui il Mezzogiorno ha disperatamente bisogno.

Cosa Succede Ora: I Percorsi Procedurali e la Registrazione con Riserva

L'adunanza della Sezione Centrale di controllo della Corte dei Conti non è necessariamente l'ultima parola. Il ritardo procedurale, infatti, apre a un percorso istituzionale ben definito che coinvolge direttamente il Governo.

Il primo scenario vede la Corte, in composizione collegiale, decidere per una "registrazione con riserva" (ai sensi dell'art. 25 del Testo unico n. 1214 del 1934). Questa mossa permette all'atto di acquisire efficacia, pur segnalando i dubbi dei magistrati contabili.

Il secondo e più impegnativo scenario si verifica in caso di rifiuto di registrazione da parte della Corte. In tale evenienza, il CIPESS può appellarsi al Consiglio dei Ministri. Se quest'ultimo ritiene che l'atto risponda a "interessi pubblici superiori" e debba comunque procedere, può disporre l'avanzamento dell'opera. A quel punto, le Sezioni Riunite della Corte dei Conti, se non ritengono superate le ragioni del diniego, sono tenute a ordinare la registrazione, ma vi appongono il "visto con riserva".

In quest'ultima ipotesi, pur acquisendo piena efficacia, l'atto trasferisce sul Governo una chiara e significativa responsabilità politica per aver scelto di proseguire, scavalcando formalmente il parere negativo iniziale della magistratura contabile. Il dossier si sposta quindi definitivamente dal piano tecnico-amministrativo a quello squisitamente politico.

Djàvlon