Difendere i bambini: l’educazione deve formare, non orientare

Al centro della recente bagarre alla Camera sull'educazione sessuale a scuola non c'è solo una disputa politica, ma una questione molto più profonda: il diritto dei bambini a essere educati nel rispetto della loro crescita naturale, senza imposizioni o condizionamenti prematuri di carattere sessuale.
L'educazione deve guidare i giovani a riconoscere la propria sessualità come parte della natura e della vita, aiutandoli, passo dopo passo, a comprenderla e a viverla nel rispetto di sé e degli altri.
Non si tratta di negare l'importanza di parlare di sessualità, ma di preservare l'infanzia da ideologie o pressioni che possono confondere un'identità ancora in formazione. Ogni bambino ha diritto a essere educato prima all'"ABC della vita": rispetto, valori, relazioni umane, empatia, e solo successivamente — in modo graduale e scientificamente corretto — alla conoscenza del corpo e delle differenze tra i sessi.
Qualsiasi imposizione o anticipazione forzata di contenuti sessuali, al di fuori del naturale sviluppo psicologico, rischia di compromettere la crescita armoniosa del bambino, e questo — come molti pedagogisti ricordano — non è ammissibile.
La bagarre alla Camera
Su questi temi si è accesa una forte discussione alla Camera dei Deputati durante l'esame del disegno di legge sul consenso informato. Dopo gli interventi critici dell'opposizione, è intervenuto il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha respinto le accuse, definendole "non corrispondenti a verità".
Il ministro ha chiarito che il disegno di legge non vieta l'educazione sessuale nelle scuole, ma ribadisce che ogni insegnamento deve rispettare i programmi ufficiali, già in vigore. L'articolo 1, comma 4, specifica che restano ferme le indicazioni nazionali e i programmi scolastici, che comprendono l'educazione civica.
Per la scuola dell'infanzia e la primaria, restano escluse le attività progettuali dirette sui temi sessuali, ma non l'insegnamento delle nozioni previste dalle linee ministeriali: differenze tra i sessi, sviluppo puberale, funzioni riproduttive e prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Valditara ha anche sottolineato l'importanza delle relazioni corrette e del rispetto verso la donna, con nuovi programmi che includono l'educazione all'empatia affettiva e il contrasto alla violenza di genere.
"Chi ha detto che vogliamo negare l'educazione sessuale ha raccontato una colossale balla – ha dichiarato il Ministro –. Noi vogliamo che si insegni a conoscere la natura, non a distorcerla."
I dati del Ministero e la formazione dei docenti
Secondo una recente indagine del Ministero dell'Istruzione e del Merito, condotta su 2.322 scuole statali, il 97% degli istituti ha già realizzato percorsi di sensibilizzazione su rispetto, parità di genere e relazioni corrette, in linea con le linee guida di educazione civica.
Il 70% delle scuole ha riscontrato un miglioramento nei comportamenti relazionali tra gli studenti, segno che la scuola può e deve rimanere un luogo di crescita civile e affettiva, senza forzare tappe o concetti estranei alla maturità dei bambini.
Consenso informato e tutela dell'infanzia
Il disegno di legge "Disposizioni in materia di consenso informato in ambito scolastico", presentato da Valditara, introduce l'obbligo di consenso scritto dei genitori per qualsiasi attività curricolare o extracurricolare che riguardi la sessualità.
Con un emendamento della Lega, tale obbligo si applicherà alle scuole medie e superiori, mentre per infanzia ed elementari resta il divieto assoluto di attività didattiche e progettuali su tematiche sessuali, "fermo restando quanto previsto dalle indicazioni nazionali".
Educare secondo natura, non ideologia
In definitiva, la discussione alla Camera ha riportato al centro un principio essenziale: l'educazione non deve indirizzare i bambini verso scelte sessuali, ma aiutarli a comprendere se stessi secondo la loro natura.
Dio e la natura — qualunque sia la sensibilità personale o religiosa — ci hanno donato un ordine, una differenza, una complementarità che va compresa, rispettata e valorizzata.
Ogni bambino ha diritto a scoprire la vita senza imposizioni ideologiche, con l'aiuto della famiglia, della scuola e della comunità, in un percorso di crescita libero e consapevole.
Magari mi sbaglio, oppure no, ma non posso permettermi di sbagliare con un bambino o una bambina.
Masaniello Pasquino
