Esistono sentenze uguali e revoche differenti, ma perché?

12.09.2024

Esistono sentenze uguali e revoche differenti, ma perché?

Esistono persone incarcerate per cinque anni ingiustamente o giustamente (non è questo il concetto), a cui hanno sequestrato i beni che dopo una sentenza di assoluzione, sono riusciti a riavere, grazie alla revoca del sequestro e la confisca dei beni.

Altre come il noto imprenditore reggino Francesco Gregorio Quattrone, con un processo analogo, ma senza carcerazione e con sentenza di assoluzione, che invece, sale ogni mese su una gru a circa 40mt di altezza, perché nel suo caso i beni non sono mai stati restituiti e anzi la sua famiglia, sta per essere letteralmente cacciata dall'abitazione dove vivono.

Queste due storie avvengono al sud quasi contemporaneamente in Sicilia e Calabria e hanno come attori due persone differenti, che non si conoscono e che non hanno niente in comune, tranne di essere stati accusati di associazione di stampo mafioso, ed essere stati scagionati e assolti.

Entrambi hanno lo stesso avvocato, ma uno oggi riceve i suoi beni e l'altro sale sulla gru del tribunale di Reggio Calabria per protestare e sperare, per lo meno, di ricevere lo stesso trattamento.

Come mai due giudizi diversi?

Questa è la sentenza di quello a cui hanno restituito i beni (le date ed i codici processuali sono stati riportati per privacy con il numero 0, nomi e corte con i punti interrogativi, l'articolo invece con il numero corretto e ben visibile, eventualmente siamo in possesso dell'originale per analisi della fonte):

Visto l'art. 7 L. 1423/1956, In accoglimento dell'istanza presentata nell'interesse ?????, nato a ?????? il 00–00- 0000, revoca il sequestro e la confisca dei beni disposta con decreto di questo Tribunale del 00.0/0.00 0000, parzialmente riformato dal decreto della Corte di Appello di ?????? del 00-0.0000 (depositato il 00.00.0000), divenuto irrevocabile il 00.00.0000. Manda alla cancelleria per le comunicazioni e gli adempimenti di competenza.

Perché?

Perché a Francesco Gregorio Quattrone, non è stata applicato l'art. 7 L. 1423/1956 e la revoca il sequestro e la confisca dei beni disposta con decreto dal Tribunale?

Due sentenze a distanza di pochi giorni una dall'altra, entrambe da Corti di Appello, una in Sicilia ha accettato gli articoli di legge intimando la restituzione del sequestro dei beni (pur con un castello accusatorio e sentenze maggiori), l'altra la Corte di Appello di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta di Francesco non tenendo conto degli articoli di legge, invece utilizzati dalla Corte di Appello siciliana.

Perché, si domandano gli avvocati di Francesco, questi articoli sono stati ignorati? E chiaramente ce lo domandiamo pure noi?

Francesco sta ora aspettando i motivi di rigetto dalla Cassazione di Roma per poter procedere. 

Noi speriamo che questa novella finisca, ma la questione dei due differenti giudizi preoccupa tutti , Giudici, Avvocati e Cittadini, perché, quali sono gli articoli di legge giusti? Quali quelli che possono essere ignorati?

Non ce lo domandiamo solo noi, a Roma, ci hanno chiesto delucidazioni sul caso, risposte che vorremmo poter dare a migliaia di persone che hanno perso tutto, pur avendo ricevuto sentenza di assoluzione. 

Troppi errori confondono l'idea di giustizia

Di errori ne possiamo commettere tutti, anche gli stessi giudici, ma quando assolti i beni e i danni devono essere riparati o il senso di giustizia va a farsi friggere.

Noi siamo dalla parte della giusta punizione, della carcerazione per reati gravi, ma l'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva, e se invece vi è l'assoluzione gli eventuali beni confiscati devono essere restituiti o risarciti nel valore realmente perso dall'imputato ora assolto.

Andrea Ruggeri