Giornata delle Forze Armate

03.11.2025

Martedì 4 novembre è la Giornata delle Forze Armate.
Per quanto io sia contrario a qualsiasi guerra, sono convinto della necessità di difendere il nostro Paese e di sostenere gli interventi per la pace — non quelli armati, ma quelli umanitari.

Il nostro giornalista, direttore e presidente GIA è stato, da giovane, uno dei ragazzi che hanno partecipato alla spedizione di pace in Libano del 1982, la missione che diede il via alla presenza italiana all'estero dopo la Seconda guerra mondiale.

La Giornata delle Forze Armate andrebbe vista proprio sotto questa ottica: quella del servizio, del sacrificio e della difesa della pace.
Ricordare i caduti delle ultime due guerre aiuterebbe molti a farsi un esame di coscienza.

Il nostro direttore ha partecipato anche a riunioni internazionali insieme al Capo di Stato Maggiore e a generali italiani e stranieri, ricevendo — oltre al nastrino per il Libano '82 — anche una targa di riconoscimento, che conserva gelosamente e che possiamo vedere in una sua recente fotografia.

Con quella foto, voglio cogliere l'occasione per salutare tutti i componenti delle Forze Armate italiane, i ragazzi del Tuscania e i marò, sempre presenti e generosi.

Un pensiero speciale va anche a un comandante reggino, di cui non riporto il cognome per ragioni di sicurezza. Ai tempi di Calipari e del nostro direttore, partecipava agli scout della Candelora e oggi presta servizio in tutte le missioni italiane all'estero, con uno dei massimi gradi delle nostre Forze Armate. È conosciuto con il soprannome di "Il Comandante".

"Mi onoro di aver partecipato alla missione italiana in Libano '82, di aver mediato riunioni tra le nostre forze armate e quelle straniere, e di aver avuto come compagni di gioventù, tra gli altri, la Medaglia d'oro al valor militare (alla memoria) Nicola Calipari e Antonio, il Comandante."

Ogni tanto ricordarsi di chi ci difende non sarebbe male.

Approfitto anche per rivolgere un saluto con il cuore aperto a tutte le medaglie d'oro e d'argento al valor civile alla memoria dell'Arma dei Carabinieri e dell'Esercito, e in particolare modo a Maria Battaglia vedova di Giovanni Palermo che ricordo assieme alla figlia Lorena Berenice Palermo Battaglia.

A volte, ricordarsi del sacrificio che gli altri fanno per noi potrebbe aiutarci a capire meglio tante cose.

— parole di Andrea Ruggeri, giornalista e nostro direttore.

Paolo Bocelli Jr.