Giro d’Italia 2025: la piazza mormora, tra tattiche incomprensibili e voci di scommesse

U Riggitanu – Opinioni dalla strada
C'è chi ancora non si è ripreso. Non solo per la vittoria di Simon Yates, sorprendente e forse anche meritata, ma per come è arrivata. In molti, sotto gli ombrelloni in Romagna, già aperti, o nei bare nelle piazze di Reggio e Messina e non solo, parlano a bassa voce, ricordando altri finali clamorosi, altri nomi, altre ferite. C'è chi, ancora oggi, sventola il ricordo amaro del falso positivo di Pantani, un caso mai chiarito fino in fondo, che stroncò la carriera del più grande scalatore italiano — forse il più grande di tutti — capace di battere persino un Armstrong dopato o meno, al quale alla fine hanno tolto quasi tutto. E se è vero che la storia non si ripete mai uguale, è altrettanto vero che a volte rima.
La domanda che si fa la gente, senza gridarla, è: "a chi pensate abbiano scommesso tutti prima dell'ultima tappa utile del Giro? Del Toro? Carapaz? O su quel Simon Yates che, parole della piazza, 'neanche la Rai nominava nelle dirette, a parte qualche cenno tecnico?
I numeri non ufficiali, raccolti tra bookmaker e appassionati di ciclismo online, parlano chiaro: tra Del Toro e Carapaz si raccoglieva oltre il 70% delle puntate, gli altri corridori dividevano un altro 18%, mentre su Yates — dicono — solo il 2% degli scommettitori aveva puntato.
Due per cento.
Contro novantotto.
Un abisso. Un'eccezione. O un colpo di genio. O qualcos'altro?
Io personalmente non voglio crederci, sarebbe la fine per il ciclismo. Ma a vedere le immagini della tappa sul Colle delle Finestre, quando Del Toro e Carapaz si marcavano come in un vecchio duello a chi spara per primo, mentre Yates volava via da solo, qualcosa non torna. Sembrava quasi che nessuno dei due volesse davvero vincere. O meglio: che ciascuno volesse perdere... purché l'altro non vincesse.
E quella volata finale di Del Toro? Potente, lucida, quasi teatrale. "Io le forze ce le avevo... ma?" ha detto qualcuno in piazza. Il punto interrogativo rimane nell'aria, come una nuvola sopra l'arco d'arrivo.
A me Yates è sempre piaciuto, e riconosco che ha fatto un capolavoro tattico. Ma in tanti — tantissimi — credono che il Giro lo abbiano perso Carapaz e Del Toro, più che vinto qualcun altro.
Sarà solo piazza, sarà solo rumore. Ma come sempre, la gente lo sente quando c'è qualcosa che non torna, anche se poi basta che la TV ripeta cento volte una verità diversa per convincere gli allocchi. O quasi tutti.
Masaniello Pasquino
Ps. Pantani era Romagnolo, San Marino è praticamente in Romagna e il messicano Isaac Del Toro, l'italiano Giulio Pelizzari e Antonio Tiberi tre protagonisti del giro risiedono tutti a San Marino, nello stesso condominio. Solo un caso chiaro.