Il Gruppo Dem attacca Ripepi a Reggio

25.06.2025

Il Gruppo Democratico attacca Ripepi: "Strumentalizza la Commissione". Ma resta il nodo politico sul rispetto delle istituzioni

Abbiamo ricevuto il comunicato del Gruppo Democratico in Consiglio comunale e, come nostra prassi, non ci limitiamo a pubblicarlo, ma lo accompagniamo con un'analisi e una riflessione più ampia. Di seguito il testo ufficiale del comunicato.

Nel documento, i consiglieri del Partito Democratico muovono un duro attacco al consigliere Massimo Ripepi, accusandolo di «attacchi puerili e strumentali», privi di contenuto e finalizzati a «sopperire alla mancanza di idee e proposte concrete per la città».
«Invettive – scrivono – che ormai lasciano il tempo che trovano, stanche e ripetitive come un disco rotto che nessuno vuole più ascoltare».

Il punto centrale della polemica riguarda il funzionamento della Commissione consiliare presieduta proprio da Ripepi, che la maggioranza ha deciso di disertare da tempo. Il motivo? Secondo il gruppo democratico, la Commissione sarebbe stata trasformata in una «sorta di circo della mistificazione», lontano anni luce dal suo ruolo istituzionale, e utilizzata in modo «strumentale e fazioso».

«Piuttosto che garantire controllo e trasparenza – proseguono i consiglieri – Ripepi si lancia in continue esternazioni teatrali, con atteggiamenti menzogneri, cercando disperatamente visibilità e trasformando la Commissione in un tribunale politico, a suo uso e consumo. Il tutto ignorando perfino le posizioni – in alcuni casi legittime – dei suoi colleghi di minoranza».

Sulla questione Sorical, il Pd precisa che, durante le ultime sedute, «sono intervenuti due figure apicali dell'amministrazione comunale, il direttore generale Umberto Giordano e il dirigente Giuseppe Quartuccio, che hanno risposto in modo esaustivo agli aspetti sollevati, trattandosi di temi gestionali e non politici».

Ma il comunicato apre una questione più ampia

È giusto, però, ricordare che Massimo Ripepi è il presidente della Commissione consiliare, e come tale, quella Commissione va rispettata. Va rispettata con la presenza, con il dialogo, e soprattutto con risposte concrete ai cittadini. Che piaccia o no il suo stile, che sia ritenuto estenuante o provocatorio, non si può ignorare un dato evidente: Ripepi è, di fatto, l'unico consigliere comunale che si espone quotidianamente, che svolge il suo ruolo con continuità, mettendoci la faccia e il tempo.

E proprio per questo – va detto – c'è chi lo considera l'unico a rendere sensato l'investimento economico sugli incarichi consiliari. Perché se le Commissioni non controllano, se non fanno da ponte tra cittadini e amministrazione, allora a cosa servono?

Dispiace leggere affermazioni che sembrano delegittimare la buona volontà, anche quando questa può risultare scomoda o imperfetta. Se la Commissione è stata istituita, vuol dire che è ritenuta utile. E se è utile, le sue convocazioni devono essere rispettate. O siamo forse arrivati al punto in cui un organo democratico può essere ignorato, svilito, boicottato? Sarebbe un precedente grave. O, peggio, un segnale da stato autoritario.

Djàvlon